[Ezln-it] Frayba: Gravi violazioni negli arresti degli ejidatari di Bachajon

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Wed Feb 16 15:49:44 UTC 2011



La Jornada – Mercoledì 16
febbraio2011

Frayba:
Violate le garanzie legali dei dieci indigeni arrestati per aver difeso le
proprie terre‎

Molti degli accusati delle
violenze a Bachajón non erano neppure sul posto quando sono avvenute

Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de
las Casas, Chis., 15 febbraio. Dopo l'arresto formale dei 10 ejidatari che difendevano il loro
territorio a San Sebastián Bachajón, il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé
de las Casas (CDHFBC) sostiene che nel procedimento "ci sono state
violazioni delle garanzie legali degli arrestati, prigionieri politici
perseguiti dal governo di Juan Sabines Guerrero”.

Come documentato
dall'organizzazione, Jerónimo Guzmán Méndez, accusato di omicidio aggravato, e
Domingo Pérez Álvaro, di tentato omicidio, così come molti degli accusati,
"non si trovavano nemmeno sul luogo dei fatti" successi il 2 febbraio
alle cascate di Agua Azul, dove ha perso la vita Marcos Moreno García ed è
rimasto ferito Tomás Pérez Deara, entrambi del gruppo che aveva preso con le
armi il botteghino dell'ejido.

Gli arrestati si
dichiarano. Gli altri sono Pedro Hernández López, Miguel López Deara, Domingo
García Gómez, Juan Aguilar Guzmán, Pedro López Gómez, Miguel Álvaro Deara,
Pedro García Álvaro (con handicap mentale) ed il minorenne Mariano Demeza
Silvano, accusati di “attentato contro la pace e l’integrità fisica del
patrimonio dello stato e danneggiamenti”.

La Procura
Generale di Giustizia dello Stato sostiene che almeno cinque di loro sono
risultati positivi al guanto di paraffina, mentre questi negano di aver sparato
ed il CDHFBC documenta la "infinità di violazioni processuali e dei
diritti umani" compiute dalle autorità.

Rispondendo alla
dichiarazione del governo statale che ai detenuti sono stati garantiti i
diritti legali, il CDHFBC certifica, tra le altre cose, che l'avvocato
d'ufficio Yolanda Álvarez Cruz - che li ha assistiti - è di lingua chol, e
l'attuale avvocato, Darío Sánchez Escobar, ignora la lingua di suoi difesi
(tzeltal). Inoltre, i testimoni che hanno testimoniato a favore degli arrestati
"non sono stati assistiti da interpreti qualificati", ma da
poliziotti municipali in divisa, presentati come interpreti, "cosa che ha
intimorito molti".

Successivamente -
aggiunge il CDHFBC - i 10 arrestati "hanno ricevuto pressioni affinché i
loro familiari o autorità comunitarie, aderenti all'Altra Campagna,
partecipassero ad un 'tavolo di negoziazione' promosso dal governatore e dal
suo segretario generale di Governo, Noé Castañón León". Le autorità hanno
inscenato questo "tavolo" col piccolo gruppo di filogovernativi
dell'ejido di San Sebastián (Chilón) e con i priisti del vicino Agua Azul
(Tumbalá). Ad Ocosingo hanno firmato un "patto di civiltà e concertazione
per la pace nel Centro Turistico Agua Azul", escludendo i veri
interessati: la maggioranza degli ejidatari di San Sebastián, dove passa la
strada su cui sarebbe conteso il pedaggio turistico.

Le dichiarazioni
delle persone che accusano i detenuti risultano "non chiare e
confuse". Almeno 25 dei 117 indigeni inizialmente fermati "hanno
firmato dichiarazioni senza conoscerne il contenuto, dove (sembra) denunciavano
i loro compagni". Altri affermano che la loro libertà dipendeva dalla
firma di quel documento, ed altri ancora, che sono stati minacciati: "Mi
hanno detto che se non collaboravo mi avrebbero torturato e infilato la testa
in un sacchetto di plastica".

Gli oltre 100
uomini e donne di San Sebastián rilasciati il 4 febbraio sono stati denunciati
e minacciati di venire arrestati "se non desistevano dalla lotta per la
difesa del territorio e dalla loro organizzazione sociale e politica attraverso
L'Altra Campagna".

Per il CDHFBC, la
cattura e le procedure contro le persone "ingiustamente" arrestate
configura "uno scenario di repressione da parte delle autorità del governo
dello stato, che priva arbitrariamente della libertà 10 persone per la loro
azione politica e sociale a difesa dei propri diritti".

(…)

Per questo
mercoledì, collettivi ed organizzazioni dei diritti umani convocano una
giornata di proteste ed azioni su scala nazionale ed internazionale per chiedere
la liberazione degli ejidatari dell'Altra Campagna e la fine degli oltraggi
nelle loro terre.

 

Tensione a
Mitzitón

A Mitzitón (San
Cristóbal) un'altro ejido dove gli indigeni aderenti all'Altra Campagna sono
stati aggrediti recentemente da gruppi filogovernativi, il governo assicura che
"è tornato l'ordine". E nelle vicinanze del villaggio c'è una forte
presenza di polizia.  

I rappresentanti
comunitari informano che c'è ancora tensione, perché persone del gruppo
evangelico Ejército de Dios
minacciano di "sequestrare" le donne per "scambiarle" con i
23 evangelici fermati dalla polizia all'alba di lunedì. http://www.jornada.unam.mx/2011/02/16/index.php?section=politica&article=025n1pol

(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)




      
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