[Ezln-it] Ancora i paramilitari a Mitziton.
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Thu Sep 2 14:52:39 CEST 2010
La Jornada – Giovedì 2
settembre 2010
Nuovo
scontro tra paramilitari ed abitanti di Mitzitón
Hermann Bellinghausen
Martedì scorso si
è verificato un nuovo scontro nella comunità di Mitzitón (municipio di San
Cristóbal de las Casas) Chiapas, aderente all'Altra Campagna, con i cosiddetti “non
cooperanti” e con membri dell'organizzazione evangelica Ejército de Dios, denunciata come paramilitare dai coloni. Questo
avviene a due mesi da che il governo statale ha preso accordi con l'assemblea
della comunità tzotzil sul ricollocamento dei “non cooperanti” e degli
evangelici, con i quali i conflitti sono continui.
Come riferisce
l'Altra Campagna di San Cristóbal, “lunedì scorso è di nuovo cresciuta la
tensione quando un gruppo di circa 60 paramilitari armati si aggirava tra le
montagne della comunità e minacciava il consiglio di vigilanza”. Martedì,
queste persone “hanno abbattuto 10 alberi senza il permesso della comunità e
l'assemblea ha richiamato uno dei leader (dei devastatori) che si è rifiutato
di andare a parlare”.
Di fronte a
questo, prosegue la nota, “i paramilitari hanno danneggiato le recinzioni di
diverse case, hanno distrutto a sassate due camioncini, saccheggiato un negozio
e picchiato violentemente un compagno ed una compagna”. Sono giunti sul posto
più di 300 poliziotti di vari corpi che “sono dovuti intervenire con i gas
lacrimogeni per disperdere i paramilitari e liberare Guadalupe Díaz Heredia,
che era stato brutalmente picchiato”.
Da parte loro, i
rappresentanti dell'assemblea di Mitzitón raccontano che mentre i poliziotti
recuperavano Díaz Heredia che era privo di sensi, “quelli dell'Ejército de Dios hanno cominciato a
scagliare pietre e sparare quattro colpi contro i poliziotti, che lanciavano
gas lacrimogeni”.
La comunità ha
consegnato ai poliziotti il leader degli aggressori, Gregorio Gómez, che è
stato trasferito a Tuxtla Gutiérrez e rilasciato qualche ora dopo, mentre nella
notte i membri dell'Ejército de Dios
avevano bloccato la strada San Cristóbal-Comitán per chiedere la sua
liberazione.
Dal pomeriggio di
lunedì, mentre alcuni membri della comunità lavoravano nel bosco, “quelli dell'Ejercito de Dios sono arrivati su un
camioncino girandoci intorno per spaventarci, poi sono scesi e ci hanno
circondato, avevano degli zaini in cui c'erano le, armi”, dichiarano i
rappresentanti indigeni.
La mattina del 31
agosto, "quelli dell'Ejercito de
Dios sono venuti a tagliare gli alberi vicino all'ingresso di Dos Lagunas
con un gruppo di 60 persone, molte delle quali provenienti da La Cañada
(municipio di Teopisca). L'autorità comunitaria ha mandato a chiamare Gregorio
Gómez “affinché venisse a chiarirci la ragione del disboscamento e ci sono
andati alcuni compagni, ma lui si è rifiutato di venire ed i compagni sono
stati colpiti con pietre e bastoni”.
Nella comunità
ora “c'è una pace tesa”, secondo quanto riferisce l'Altra Campagna. Poliziotti
della settoriale restano appostati nelle vicinanze.
(Traduzione “Maribel” - Bergamo)
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