[Ezln-it] Esce l'anarchico Victor Herrera Govea!

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Sun Oct 24 01:00:20 CEST 2010


Esce dal carcere Victor Herrera Govea:
http://www.autistici.org/nodosolidale/news_det.php?l=it&id=2059


    * Dopo il pagamento di un “riscatto” di 25.300 pesos lo Stato 
Messicano ha liberato il prigioniero politico dopo un anno e 
quattordici giorni di sequestro.
    * E’ uscito alle 4.30 am, quando la sua liberazione era prevista 
all’una di notte.
    * Un piccolo gruppo composto da amici e familiari lo ha spettato 
dalle 11 di sera.
    * "La sua situazione emotiva è complessa e delicata, vi chiediamo 
quindi pazienza e prudenza nelle prossime settimane", ha detto Eduviges 
Govea, madre di Víctor.

Carcere Sud, D.F. sabato 16 ottobre 2010

Fa un freddo infernale. Rumore, risate, pianto, chiacchiericcio, 
aspettative quando all’improvviso un rumore metallico ci avverte che il 
grande portone azzurro si sta per aprire: il silenzio si impadronisce 
della scena.

Il portone si apre e un funzionario del centro di sterminio maschile 
del carcere Sud esce tra fischi e insulti, sono le 4 di mattina e anche 
se 15 prigionieri sono usciti nelle ore precedenti, non ci sono notizie 
certe sull’ora in cui usciranno gli altri.

Sulla spianata del carcere c’è un falò acceso con vestiti e scarpe 
dell’uniforme carceraria di quelli che sono stati appena liberati, un 
rito per cercare di lasciarsi alle spalle il passato. Una donna si 
scalda al fuoco e dice “A partire dalle 10, mi hanno detto. Dalle 10 in 
poi, ma io sono arrivata alle 11”. Di Víctor ancora non si sa nulla.

Davanti al portone si ammassano i familiari, la madre di Víctor, 
Eduviges Govea, ride mentre fa ironia su un cartello istituzionale che 
dice che tutti i servizi sono gratuiti: “Sì, ti arrestano a gratis, ti 
incolpano a gratis, ti condannano a gratis, tutto gratis…” E’ da un 
anno che aspetta questo momento, un anno e quattordici giorni di 
ingiusta prigionia, un anno e quattordici giorni di sequestro.

Da quando la giudice ha dettato la sentenza il 6 Ottobre passato, su 
di lei e sulle figlie sono piombate scelte importanti: la condanna ha 
raggiunto i due anni e nove mesi di carcere e prevede il pagamento dei 
supposti danni e furti commessi il 2 ottobre 2009, dall’altro lato c’è 
la possibilità di commutare la pena della carcerazione con il pagamento 
di 15 mila pesos.

C’erano due possibilità: appellarsi alla sentenza di condanna e 
aspettare un tempo che sarebbe potuto arrivare agli 8 mesi o pagare il 
“riscatto” che pretende il Governo, guidato dal repressore Marcelo 
“Díaz Ordaz” (Marcelo Ebrard Casaubón, capo di Governo del Distretto 
Federale). Questa seconda possibilità porta con se l’”accettamento” 
della colpevolezza di Víctor.

In un incontro lampo il giovedì passato, le ipocrite autorità della 
PGJ-DF (Procura Generale della Giustizia) avevano offerto una penosa 
promessa a Eduviges, che hanno chiamato “compagna”: non si appelleranno 
alla sentenza della giudice, in cambio del fatto che lei “smetta di 
chiamare repressore Marcelo (Ebrard)”. In più hanno cercato di 
contattarla con la fondazione finanziatrice di Telmex offrendole di 
coprire i costi del riscatto. Le hanno offerto di riceverla per un 
appuntamento di “valutazione del suo caso”. La dignità mostrata in 
occasioni anteriori, non ha vacillato nel rispondere NO, non 
accetteranno denaro da chi mantiene sequestrato Víctor.

La decisione non è facile: Víctor è innocente e dovrebbe uscire con 
un’assoluzione, ma la sua situazione emotiva dentro il carcere non è 
delle migliori. Decidono di pagare il riscatto di 25.302 pesos, 
risultato della somma di 6.500 pesos di “danno a proprietà privata”, 
2.002 pesos di “furto con aggravante di concorso” e la pena pecuniaria 
di 15.000 pesos.

Sono le 4 e mezza della mattina, il portone azzurro, che sembra una 
bocca sinistra di una macchina costruita per annientare la gente, geme 
e si lagna. La bocca comincia ad aprirsi. La speranza cresce e il 
silenzio regna. È Víctor che esce, con un sorriso enorme, la sua 
famiglia e gli amici più stretti lo stringono. La sua uscita era 
prevista per l’una, ma questo non ha più importanza.

Víctor Herrera Govea è libero, o almeno è fuori dal carcere. Víctor 
dovrà andare a firmare ogni mese per i prossimi 21 mesi. L’incubo, 
almeno questa parte dell’incubo, è finito.

Per adesso la situazione di incarceramento di Víctor Herrera Govea è 
terminata. Anche se la sua è una libertà mutilata, ora non dovrà più 
sopportare il freddo del carcere. La sua condizione, secondo quanto 
dice la famiglia, è delicata. Anche se è uscito con una grande forza 
negli occhi, Víctor è stato molto silenzioso e depresso negli ultimi 
mesi. Di fronte a questa situazione di depressione la sua famiglia ci 
chiede prudenza e pazienza.

Dopo un anno e quattordici giorni di prigionia Víctor Herrera Govea è 
libero, non sono bastate le lettere, le mobilitazioni, le prove perché 
il governo del “capo Marcelo” accettasse la sua innocenza. La sua 
immagine si catapulta rapidamente verso la candidatura presidenziale. 
Per tutt* noi non è una sorpresa: il PRI reprime, il PAN reprime, il 
PRD reprime.

Chiunque sia al governo non offre alcun cambiamento per quelli che 
stanno in basso e a sinistra. I

l “salinista” Marcelo, la “mano destra” di AMLO (Andrés Manuel López 
Obrador), durante il suo governo della città è stato incaricato a 
promuovere la criminalizzazione del lavoro autonomo  ed ambulante con 
il decreto del 2004, la “Legge di Cultura civica del D.F.”; durante il 
suo regno ha peggiorato questa legge con la cosidetta politica della 
“Tolleranza Zero”, attualmente lo si vede impegnato nella preparazione 
di una legge sulla questione indigena “basata sugli accordi di San 
Andrés”.

Ebrard Casaubón, il quale con un battesimo di sangue ha vinto il 
soprannome di “Díaz Ordaz”, ha dimostrato la sua mano ferma con le 
minacce di sgombero alla tendopoli dei triqui di San Juan Copala nella 
piazza dello Zocalo, con il furto di terre agli indigeni di Tlahuac e 
Xochimilco e agli abitanti di Magdalena Contreras, ha represso 
brutalmente e derubato venditori ambulanti e lavoratori e lavoratrici 
sessuali. Marcelo Ebrard Casaubón è all’oggi la faccia della sinistra 
moderna messicana, la sinistra senza memoria, senza dignità e senza 
vergogna nata dal PRI; Marcelo ha militato nel PRI, nel PVEM (Partito 
Verde Ecologista del Messico), nel PCD ai tempi di Cacho Solís ed oggi 
nel PRD. Ebrard ha dimostrato con impegno quello che farà a tutt* noi 
se arriverà alla presidenza.

La notte continua, il freddo pure. Scendiamo le scale del carcere Sud 
senza guardare indietro, quando un rumore rompe il silenzio, il 
Comitato per la libertà di Víctor Herrera Govea saluta gridando 
“Abbattere i muri delle prigioni, abbattere i muri delle prigioni!”. 
Víctor mangia noccioline e ci racconta che là dentro lo chiamavano il 
"2 ottobre”, che gli piaceva giocare a calcio, che ricordava i suoi 
tornei a Huipulco.

Ci allontaniamo. Il nostro compagno è libero, mentre dietro resta il 
carcere con molti altri prigionieri. Dietro resta questo posto “dove 
regna la tristezza non si condanna il delitto, ma la povertà”... 
(“donde reina la tristeza no se condensa el delito, /se condena la 
pobreza/…)


Tradotto da Nodo Solidale
http://www.autistici.org/nodosolidale/



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