[Ezln-it] Brigata Europea in Chiapas - Comunicato Stampa N. 5

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Fri Jul 16 11:33:39 CEST 2010





BRIGATA EUROPEA DI SOLIDARIETA’ CON GLI
ZAPATISTI


COMUNICATO STAMPA N. 5

 

15 luglio 2010

 

Visita ad Agua Clara, Caracol IV “Torbellino de
Nuestras Palabras”

 

Nel suo quinto
giorno di visita la brigata è arrivata allo stabilimento balneare El Salvador
che appartiene alla comunità di Agua Clara. E' stata molto cordialmente
ricevuta nel paesaggio idilliaco situato sulle rive del fiume Xumul Ha. Questo
luogo esiste grazie all'impegno assunto dagli Zapatisti per conservare gli
spazi naturali.

Il territorio che
circonda la comunità di Agua Clara è stato recuperato con la sollevazione  del 1994. La strategia di contrainsurgencia del malgoverno ha
provocato divisioni tra la popolazione. Ora, c'è gente che sostiene il PRI e
l'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (OPDDIC), che è
l'arma che utilizza il malgoverno per provocare scontri tra le comunità. Il suo
carattere paramilitare è dimostrato dalle numerosissime aggressioni che stanno
subendo da quando quest'organizzazione è arrivata sul posto. (Si vedano i
comunicati della JBG sulle aggressioni subite). Raccontano che il malgoverno
manda la sua gente ad ammazzare e fare sgomberi. Minacciano, sequestrano e
imprigionano fabbricando dei reati. Inoltre, agenti di polizia vengono sul
posto in gran segreto per spiare.

Per accedere ad
Agua Clara bisogna passare prima per due entrate a pagamento. La prima
appartiene alla OPDDIC. Appropriarsi della terra per venderla e privatizzarla è
l'obiettivo di questa organizzazione. La seconda entrata a pagamento è degli
zapatisti che tempo da tempo hanno recuperato questa terra e l'attività
dell'hotel. Molte persone di diversi paesi vengono a visitare il luogo.

Allo scopo di far
allontanare le persone, oltre a richiedere una tariffa d'ingresso doppia,
alcune volte quelli della OPDDIC "spaventano" le persone che vengono
in visita dicendo loro che gli zapatisti sono "ladri e malviventi".

Prima, lo
stabilimento balneare era un ristorante che poi era diventato un bar dove si
vendevano alcolici. Gli zapatisti hanno recuperato questo spazio per preservare
la natura e creare uno spazio a disposizione di tutti. Per vigilare e gestire
il luogo si organizzano collettivamente attraverso dei turni.  Raccontano alla brigata che alcuni vengono da
regioni molto lontane ma non desistono: "Ora che siamo qui, non lo cederemo
mai"

Sottolineano che
la terra non si vende ma è di chi la lavora, ed è il loro modo di resistere al
progetto di privatizzazioni del governo che usa il pretesto di proteggere la
Riserva Naturale. Gli zapatisti non la gestiscono per fare affari o perché se
ne approfittino poche persone. Affermano che non hanno bisogno dei soldi, ma
quello che vogliono è lavorare. Lavorare la terra collettivamente, preservarla
affinché i loro figli e le generazioni future ne possano godere. "Non
abbiamo vergogna perché non stiamo rubando ma stiamo lavorando la terra. Non
abbandoneremo mai la lotta." È duro il lavoro che svolgono, ma lo stesso
mostrano il volto della resistenza e della dignità.

 

(Traduzione “Maribel” - Bergamo)




      
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