[Ezln-it] Necessario compiere gli Accordi di San Andres

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Sat Jan 2 15:12:30 CET 2010





La Jornada –
Sabato 2 gennaio 2010

 

Devono realizzarsi
gli accordi di San Andrés, dice Rodríguez Martell.

Persistono le
cause che diedero origine alla sollevazione dell'EZLN.

 

Enrique Méndez. Il PRD alla Camera dei Deputati ha
dichiarato che le condizioni di fame, miseria e malattie in Chiapas, che
generarono 16 anni fa l'apparizione pubblica dell'Esercito Zapatista di
Liberazione Nazionale (EZLN), ancora prevalgono in quell'entità per la mancanza
di risposte alle domande degli indigeni. 


In un'intervista, Domingo Rodríguez Martell, membro della
Commissione per gli Affari Indigeni, ha segnalato che "si avanzato molto
poco nel dialogo tra le autorità del governo federale ed i gruppi indigeni di
quella regione, per cui è necessario impegnare la Federazione a compiere gli
accordi di San Andrés Larráinzar".

Ha sostenuto che sebbene ci siano stati alcuni progressi
nello sviluppo delle comunità, persistono "in quella regione del sudest
messicano i segni evidenti" che provocarono l'insurrezione.  

Rodríguez Martell, fondatore della radio indigena XANT,
La voz de las huastecas, ha detto che i popoli chiapanechi considerano
ancora il neoliberismo "come il loro principale nemico che attenta non
solo contro i loro usi e costumi, ma anche contro la natura che è il loro habitat,
che è distrutta. E continuano ad essere oggetto di sfruttamento e
discriminazione".

Il legislatore perredista ha affermato che l'indifferenza ai
bisogni dei popoli del Chiapas potrà essere scossa solo "con una nuova
sollevazione che potrebbe essere di qualsiasi tipo, non necessariamente armata,
per ricordare che abbiamo un impegno incompiuto in quella regione ed in molte
altre parti del paese".

Ha dichiarato che dal Congresso dell'Unione, la ricomposta
Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa) è obbligato a promuovere
l'apertura di spazi di dialogo con i governi federale e statale come forma di
espressione, ma anche ad obbligarli a rispettare i loro impegni con i popoli
indigeni.

"I loro progetti non solo devono essere ascoltati, ma
soddisfatti e trovare la giusta risposta nella cornice di un'ampia riforma
democratica che stiamo continuando a chiedere. Non possiamo né dobbiamo
rimanere solo nell'ambito mediatico e presentare presunti successi che servono
solo per le foto di rito", ha rimproverato.

Ha assicurato che, per esempio, è necessario rivedere e
rafforzare la Legge per il Dialogo, la Conciliazione e la Pace Degna in Chipas,
oltre che fare un bilancio della situazione di silenzio tra l'EZLN ed il
governo federale. Lo status degli zapatisti, ha detto, è quello di
un'organizzazione solida ed unita che ancora preserva "un enorme sostegno
da parte di organizzazioni sociali, non solo del paese, ma del mondo
intero". http://www.jornada.unam.mx/2010/01/02/index.php?section=politica&article=005n2pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com )




      
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