[Ezln-it] I genitori di Jyri Jaakkola chiedono giustizia

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Wed Aug 25 15:31:36 CEST 2010





La Jornada – Mercoledì 25 agosto
2010

I
genitori di Jyri Jaakkola chiedono giustizia

Carolina Gómez Mena

A quattro mesi
dall'omicidio dell'attivista per i diritti umani finlandese Jyri Antero
Jaakkola, che faceva parte di una carovana umanitaria che si dirigeva a San
Juan Copala, Oaxaca, i suoi genitori, Eeva-Leena e Raimo Jaakkola, esortarono
le autorità messicane a punire i colpevoli (...) e chiedono aiuto al presidente
(Felipe Calderón).

Dal 21 agosto i
genitori di Jaakkola si trovano in Messico per chiedere chiarimenti sulla morte
del figlio e dell'attivista sociale Alberta Cariño, che hanno perso la vita il
27 aprile scorso, quando la carovana che portava viveri alla comunità indigena
triqui subì un imboscata dei "gruppi paramilitari" che "sono
legati alle autorità statali", e tengono "sotto assedio" questa
zona da quasi nove mesi, precisa Amnesty International (AI), sezione Messico.

In conferenza
stampa Eeva e Raimo erano accompagnati da Alberto Herrera, direttore esecutivo
di AI Messico; David Peña, dell'Associazione Nazionale Avvocati Democratici, ed
Omar Esparza Zárate, vedovo di Bety Cariño. 


Eeva ha informato
che nel pomeriggio (di ieri) avrebbero incontrato funzionari della Procura
Generale della Repubblica e che oggi avranno un incontro col governatore eletto
di Oaxaca, Gabino Cué. Inoltre ha comunicato che resteranno a Oaxaca una
settimana per “incontrare amici ed amiche di Jyri”.

Ha precisato che
l'unica informazione ufficiale ricevuta sull'assassinio del figlio è stata una
relazione “molto generale” ricevuta a luglio scorso dall'ambasciata del Messico
in Finlandia, nella quale “non ci sono dettagli, dicono di aver indagato, ma
non dicono molto su come è morto Jyri”.

Raimo Jaakkola ha
espresso anche la sua preoccupazione che quanto accaduto a suo figlio e a Bety
Cariño possa succedere ad altri difensori dei diritti umani, per questo ha
chiesto alle autorità di “risolvere questi casi e garantire la sicurezza” ai
difensori delle garanzie individuali.

Eeva ha detto: “Come
madre di Jyri sono solidale con le donne triquis che hanno perso i loro figli.
Speravamo di poter incontrare alcune di loro che dovevano venire a Città del
Messico da San Juan Copala, ma sappiamo che la carovana è stata annullata per
tre nuovi omicidi.

“Amábamos a Jyri.
No hay nada peor que perder un hijo. Estamos orgullosos de su manera de pensar
y vivir; su entendimiento de la solidaridad era compartir la vida con las
alegrías y tristezas, pero también con los riesgos. Queremos justicia para él,
pero también para la gente con quienes vivía y trabajaba. Es muy importante que
se resuelva el caso de Jyri y Bety (...) Esperamos que la solución de sus
asesinatos sea un paso para cambiar la cultura de impunidad y garantizar la
seguridad para los pueblos indígenas y los defensores de los derechos humanos”.

Herrera ha
criticato che in Messico il governo non instauri “meccanismi di protezione per
gli attivisti a rischio ed un protocollo di indagine per evitare che gli
attacchi restino impuniti”, ed ha chiesto: “Quante altre raccomandazioni di
istanze internazionali ci vogliono per adottare provvedimenti efficaci?”. Ha
sollecitato il titolare di Governo, Francisco Blake, ad occuparsi della
questione.

Peña ha affermato
che lo Stato messicano “non ha coscienza del valore del lavoro” degli attivisti
dei diritti umani ed ha dichiarato che non solo genera provvedimenti di
controllo, ma “aggredisce gli attivisti”. Esparza ha annunciato la nascita di
una piattaforma che lavorerà per la giustizia in questi casi e perché il 27
aprile sia commemorato come il giorno del difensore dei diritti umani.

(Traduzione “Maribel” - Bergamo)




      
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