[Ezln-it] G.Esteva: Scopriamoci, prima che sia troppo tardi!
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Mon Apr 5 15:43:32 CEST 2010
La Jornada –
Lunedì 5 aprile 2010
Desencapucharnos! Scopriamoci prima che sia
troppo tardi! http://chiapasbg.wordpress.com/2010/04/05/desencapucharnos/
Gustavo Esteva
L'incidente sarebbe banale e ridicolo se non fosse così
minaccioso e pericoloso. Non possiamo passarci sopra.
Il 27 marzo il titolo "Desencapuchan al
subcomandante Marcos" è apparso sulla prima pagina di Reforma.
Firmata dallo staff editoriale, la notizia mostrava fotografie di volti
scoperti, uno dei quali sarebbe stato quello del subcomandante Marcos,
accompagnate da "informazioni strategiche" sullo zapatismo che un
presunto disertore avrebbe consegnato al giornale.
La persona "desencapuchada" è Leuccio
Rizzo, un cittadino italiano conosciuto da diverse organizzazioni chiapaneche
che ha già denunciato l'irresponsabilità del giornale nell'utilizzo calunnioso
della sua faccia. La notizia stessa è un obbrobrio senza capo né coda. Alla
grossolana bugia che presenta Leuccio come Marcos si aggiungono il
miscuglio di immagini di più di 10 anni fa con alcune recenti, la rivelazione
di informazioni ben note come se fossero una novità, e la divulgazione di dati
sbagliati che perfino un giornalista principiante avrebbe potuto smascherare.
Reforma si dà arie di solida capacità professionale.
Dice di verificare con rigore quanto pubblica. Questa notizia dimostra il
contrario: sembra un pessimo pezzo satirico mercenario. Non contiene solo
errori madornali, come quello di confondere i Paesi Baschi con ETA. Ci sono
incredibili disinformazioni, contraddizioni flagranti, dati completamente
obsoleti. Tutto crolla da sé e svanisce la presunta identificazione del subcomandante
Marcos del titolo.
Si possono dire molte cose di Reforma, ma non gli si
può attribuire innocenza o ingenuità. Con questa notizia falsa e malevola ha
contribuito con entusiasmo ad una manovra sporca che fa sempre di più parte
dell'intensa campagna del governo contro gli zapatisti, sia nella forma attiva
di aggressioni paramilitari e costanti vessazioni sia nella forma indiretta
della continua disinformazione alla quale si sommano ora un centinaio di
giornali che in tutto il mondo hanno riprodotto quanto pubblicato da Reforma.
Testate importanti, alcune di prestigio, cadono nella manovra irresponsabile da
questo giornale, confermata dall'indecente arroganza con la quale ha trattato
il chiarimento di Leuccio Rizzo.
Siamo allo stesso livello infame del tradimento di Zedillo,
il 9 febbraio 1995, quando insieme ai media organizzò una campagna di
sterminio degli zapatisti che la pressione della società civile trasformò nel
suo contrario: la Legge per il Dialogo, la Negoziazione e la Pace Degna in Chiapas.
Questa legge protegge ancora lo zapatismo, ma i tre livelli di governo la
violano continuamente, insieme alla Costituzione, mano a mano che si estende lo
stato di eccezionalità non dichiarato in cui viviamo.
È tornato in circolazione in questi giorni un video che
risponde puntualmente alle "rivelazioni" di Reforma. Il subcomandante
annuncia davanti alla telecamera che mostrerà una sua fotografia senza
passamontagna e poi se lo toglierà. Mostra quindi uno specchio - nel quale ci
riflettiamo - ed incomincia a togliersi il passamontagna. Una volta sfilato
completamente appare il viso di un bambino e dopo di lui, in rapida
successione, persone di tutti i colori, dimensioni e gusti che si tolgono il
loro passamontagna.
Non è niente di nuovo: circola dal 2008 su http://www.youtube.com/watch?v=qRnoJt7PTDE&feature=player_embedded.
Ma è una risposta efficace alla campagna tendenziosa che vuole ridurre lo
zapatismo a Marcos e "rivela" la sua "identità" - un
nome o un volto. Marcos è nato il primo gennaio 1994 e così nacque
l'opportunità che lo fossimo tutti: che tutti potessimo riparare sotto quel
nome la nostra dignità e fare di essa la bandiera della trasformazione.
Prima furono gli indigeni, ma siccome io non ero indigeno
non mi importava; poi furono i contadini, ma siccome io non ero contadino non
mi importava; quindi furono gli operai - minatori, elettricisti, altri - ma
siccome io non ero operaio non mi importava; più tardi furono gli omosessuali,
ma siccome io non ero omosessuale non mi importava; ora ce l'hanno con me, ma
ormai è troppo tardi.
Uso coscientemente questa parafrasi di alcune frasi di
Niemöller che sono diventate un classico. Non siamo davanti al tipo di fascismo
contro il quale egli le formulò nel 1946, ma quello che abbiamo davanti può
essere peggiore. Personaggi senza principi, nei giornali e nel governo,
associano i loro "ebrei" a classi intere di persone che considerano
inferiori. Vogliono sottomettere tutti con la forza delle armi e dei media.
Col pretesto del narcotraffico hanno già militarizzato il paese ed ora
preparano l'opinione pubblica per l'estensione finale dello stato di emergenza.
Solo facendoci Marcos possiamo fermarli, prima che
sia troppo tardi. http://www.jornada.unam.mx/2010/04/05/index.php?section=opinion&article=016a2pol
gustavoesteva at gmail.com
(Traduzione “Maribel” – Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com )
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