[Ezln-it] Gloria Munoz Ramirez: Voci in Chiapas

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Mon Nov 23 10:36:48 CET 2009


La Jornada – Sabato 21 novembre 2009 - Los de Abajo
 
Voci in Chiapas
di Gloria Muñoz Ramírez
 
Nelle scorse settimane un'ondata di voci invade lo stato meridionale nel quale 26 anni fa si installò la prima cellula di quello che dieci anni dopo si sarebbe conosciuto come l'EZLN. Nei quasi 16 anni di lotta pubblica i momenti di silenzio della comandancia generale zapatista sono stati sfruttati da altri per propagare voci di ogni genere, così come comunicati apocrifi, manifesti con firme collettive che li includono, annunci di un prossimo attacco zapatista o un piano militare che mira a decapitare il movimento. "La politica delle voci" in Chiapas non nasce ora, ma già da molto prima, e adesso: a chi convengono le voci su possibili iniziative militari in Chiapas? Chi ne beneficia? Da dove parte la voce? Chi la studia e per quale motivo?
Quando le voci si riferiscono a "possibili sollevazioni di gruppi armati", pur trattandosi di sigle differenti dall'EZLN, sulle comunità zapatiste si intensifica la pressione militare, si rafforzano i pattugliamenti e si creano nuovi posti di controllo. In questo contesto si potrebbe pensare che le voci siano diffuse da qualche sfera del potere per giustificare la pressione che viene comunque esercitata sulle comunità in resistenza. Da quali istanze possono provenire? Dall'Esercito? Dal governo statale? Dall'Esecutivo? Da tutti loro, rappresentano gli stessi interessi od ognuno ha le proprie mire?  
La cosa certa è che, al di là delle voci, in Chiapas c'è una guerra che oltrepassa i tre lustri e da questa in diversi momenti hanno voluto trarre vantaggio i governi di turno, l'Esercito, le multinazionali, la Chiesa ed alcune ONG. Quando la parola dell'EZLN è assente, il vuoto si riempie non solo di voci, ma di iniziative e strategie di ogni tipo che seminano incertezza in settori realmente interessati a sapere che cosa sta succedendo.
Lo scorso 17 novembre l'EZLN ha compiuto 26 anni senza festeggiamenti pubblici e, apparentemente, neanche privati. È vero, ci sono cose che stanno accadendo: nei giorni scorsi le giunte di buon governo con sede a La Garrucha, Roberto Barrios ed Oventic hanno lanciato l'allarme su diverse provocazioni provenienti da gruppi paramilitari coordinati con le forze armate ed i governi locali. Da parte sua il gruppo civile Las Abejas, di Acteal, ha denunciato che negli Altos continuano ad operare gruppi paramilitari e contemporaneamente organizzazioni dei diritti umani denunciano la loro costante persecuzione. Nonostante la tensione e la mancanza di festeggiamenti, nelle comunità il lavoro autonomo non si ferma. Sembra che si viva in due epoche diverse. http://www.jornada.unam.mx/2009/11/21/index.php?section=opinion&article=012o1pol
(Traduzione “Maribel” – Bergamo  http://chiapasbg.wordpress.com )


      
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