[Ezln-it] Megaprogetti: nuova forma di saccheggio delle multinazionali

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Fri Jun 19 14:37:19 CEST 2009





La Jornada – Venerdì 19
giugno 2009

 

 

Megaprogetti: la nuova forma
di saccheggio delle multinazionali

DELEGATI DI
TRE CONTINENTI PARTECIPANO ALL’INCONTRO CONTRO L’IMPUNITA’

La memoria è lo strumento
contro le azioni totalitarie che si ripetono in America Latina

Hermann Bellinghausen -
Inviato

 

San Cristóbal de las Casas, Chis. 18 giugno. L'Incontro Americano Contro
l'Impunità,che si svolgerà nel caracol
zapatista di Morelia, Torbellino de
nuestras palabras, sarà inaugurato questo sabato alle ore 12 dalla giunta
di buon governo, anfitrione della riunione che si concluderà domenica. Gli
organizzatori hanno confermato la partecipazione di 15 paesi del continente,
oltre a delegati che provengono da Europa e Australia.

 

In uno scenario
nazionale ed internazionale dove la repressione, la criminalizzazione della
lotta sociale, il comportamento delinquenziale di poliziotti e governi minaccia
l'integrità dei popoli indios e delle società democratiche in paesi come
Messico, Perù o Colombia, intento dell'incontro è non dimenticare i
totalitarismi del recente passato affinché non si ripetano più. Un passato che
bisogna tenere presente.

 

Difensori dei
diritti umani, analisti ed attivisti si riuniranno questo fine settimana con
organizzazioni e movimenti popolari di Perù, Argentina, Cile, Uruguay,
Paraguay, Cuba, Brasile, Haiti, Guatemala, Ecuador, Stati Uniti, Venezuela,
Repubblica Dominicana, Bolivia e Messico per unire attualità e memoria, l'unico
modo reale di pensare al futuro.

 

Gli organizzatori
affermano che dietro alcuni dei fatti che decenni fa hanno oscurato il
continente "riappaiono in molte latitudini della nostra America, ed oggi
come ieri, si scorge l'azione del potere totalitario che definisce il nemico,
l'ebreo, il sovversivo, il povero, lo straniero o l'emigrante come sinonimo di
terrorista, con l'intento di imporre una verità unica nella logica dell'ordine
costituito e come strategia di potere e pratica routinaria, con le sue facciata
e limbi giuridici che 'legalizzano' l'impunità."

 

Oggi come ieri,
esistono "prigioni clandestine ed il ricorso alla tortura sistematica
(compresa quella sessuale), sparizioni sommarie e l'orrore che tutto ciò
produce".

 

Gli organizzatori
sostengono: "Non si può zittire la storia, perché la memoria dell'orrore è
presente. Dobbiamo opporci all'inerzia del consenso, del cancelliamo tutto e
ripartire e di non contestare il discorso dominante che vorrebbe che il passato
venisse sepolto per sempre. Vittime e protagonisti di ieri e oggi, familiari,
attivisti sociali, giuristi, intellettuali e collettivi umanitari di diverse
regioni della nostra America vogliono qui riunirsi per stabilire un dialogo tra
le generazioni che, oltre a denunciare, informi ed analizzi la realtà attuale,
serva per creare nuovi strumenti di prevenzione e protezione davanti
all'escalation della violenza e all'impunità di quelli che comandano."

 

Il silenzio è
alleato o complice del terrore, sostengono. "A partire dalla testimonianza
delle vittime, dal chiarimento della verità e dal recupero della memoria
storica, vogliamo comprendere che cosa è accaduto e come è accaduto.
Documentarlo, sistematizzarlo e condividerlo ci permetterà di sapere che cosa
sta accadendo oggi, quando la potenza egemonica, con la complicità di alcuni
stati nazionali, sta realizzando una riconfigurazione della mappa geopolitica
del nostro emisfero al servizio delle multinazionali."

 

Il documento
degli organizzatori denuncia che i megaprogetti sono "la nuova forma di
appropriazione territoriale e saccheggio delle nostre risorse naturali in
chiave di contrainsurgencia, con le
sue nuove basi militari, il ritorno della Quarta Flotta, i suoi mercenari
coperti da appaltatori privati ed i suoi paramilitari, le sue fumigazioni, i
suoi colpi di mano ed il terrorismo mediatico". Per questo,
"conoscere l'origine e la natura del dolore, i meccanismi del terrorismo
di Stato e del discorso che giustifica la barbarie, implica, forse, disarmare
la sua logica in maniera preventiva". Questo richiede vigilanza,
"allerta costante", conclude la convocazione.

 

I firmatari sono:
Associazione Amici di Jorge Eliécer Gaitán (Colombia), Studio giuridica Terra e
Libertà (Messico), Centro per la Giustizia e la Responsabilità (San Francisco,
California), Centro per l'Azione Legale nei Diritti Umani (Guatemala), Comitato
Familiari e Amici dei Giustiziati per Esplosione e Corporazione dei 119 (Cile),
Istituto dei Diritti Umani dell'Università Centroamericana José Simeón Cañas
(El Salvador), Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra (Brasile), Nati
nella Tempesta AC ed Osservatorio Latinoamericano di Geopolitica (Messico),
Rete Intellettuali ed Artisti in Difesa dell'Umanità (Cuba, Messico e
Venezuela).

 

http://www.jornada.unam.mx/2009/06/19/index.php?section=politica&article=020n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

 




      
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