[Ezln-it] La Jornada anno 1994

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Mon Jun 15 14:21:08 CEST 2009





La Jornada – Lunedì 15 giugno
2009

 

 

La Jornada 94

 

Alle ore 0:00 del
primo gennaio, mentre entra in vigore il Trattato di Libero Commercio
dell’Amercia del Nord, migliaia di indigeni appartenenti ad uno sconosciuto
Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), occupano in Chiapas i
palazzi municipali di San Cristóbal de Las Casas, Ocosingo, Altamirano e Las
Margaritas, per leggere una dichiarazione di guerra contro il governo di Carlos
Salinas. Il 2 attaccano il quartiere militare di Rancho Nuevo e ad Ocosingo si
scontrano con l’Esercito Messicano subendo numerose perdite. Il 3 gli inviati
speciali di questo giornale – Fabrizio León, David Aponte, Frida Hartz e Ismael
Romero – restano coinvolti in una sparatorio nei pressi di Rancho Nuevo. Romero
è ferito ad una spalla.

 

L'insurrezione
sorprende completamente il paese e prendendo la decisione di riportare nelle
sue pagine tutti i comunicati zapatisti e coprire il conflitto nei suoi
molteplici aspetti, La Jornada
diventa riferimento obbligatorio per milioni di lettori che nel mondo seguono
passo passo la ribellione dei maya.

 

Il giorno 8, Rosa
Icela Rodríguez informa che un’auto bomba è esplosa in un sotterraneo di Plaza
Universidad. Il 10, Carlos Salinas designa Manuel Camacho Solís commissario per
la pace in Chiapas. Il 12 ordina il cessate il fuoco dell’Esercito; decine di
migliaia di persone radunate nello Zócalo chiede di “fermare la carneficina”. Il
14 La Jornada diffonde una serie di
comunicati peculiari del subcomandante
Marcos, portavoce ribelle, che in questo modo lancia un’originale offensiva
mediatica. Il 27 questo giornale pubblica ome suppllemento un suo scritto Chiapas: el Sureste en dos vientos, una
tormenta y una profecía. Il 29 in una località degli Altos, Blanche Petrich
e Helio Enríquez raccolgono la prima intervista esclusiva concessa dai comandanti zapatisti David, Ramona, Moisés ed altri. Parlando
con difficoltà in spagnolo, spiegano per la prima volta le casue della loro
insurrezione.

 

Il dialogo per la
pace si svolge nella cattedrale di San Cristóbal con la mediazione del vescovo
Samuel Ruiz, dal 20 febbraio al 4 marzo. Dopo la firma di 32 punti che dovranno
essere poi ratificati dalle loro basi, i delegati ribelli tornano nelle loro
comunità. Il giorno 23, due settimane dopo il discorso di presunta “rottura”
con Salinas, il candidato alla presidenza del PRI, Luis Donaldo Colosio, viene
assassinato a Tijuana. Il coordinatore della sua campagna, Ernesto Zedillo, lo sostituisce
nel mezzo di una grave crisi politica ed una fuga di capitali (11 mila milioni
di dollari) che fa crollare la Borsa.

 

In aprile l’EZLN
intensifica la sua strategia mediatica: i suoi comunicati narrano la vita
quotidiana degli indigeni. Marcos interpreta
eventi che vengono riportati giorno dopo giorno dalle cronache di Hermann
Bellinghausen. In Tabasco, il candidato del PRD a governatore dello stato,
Andrés Manuel López Obrador, denuncia atti di corruzione del suo avversario, il
priista Roberto Madrazo. Il 13 maggio la televisione diffonde il primo
dibattito della storia del Messico tra gli aspiranti alla Presidenza. Diego
Fernández de Cevallos (PAN) incalza Cuauhtémoc Cárdenas (PRD), ma i sondaggi
dichiarano vincitore Zedillo.

 

Il 15 maggio
Cárdenas arriva in Chiapas ed il 17 si riunisce con la comandancia del EZLN a Guadalupe Tepeyac. Marcos lo elogia per la sua lotta contro il regime, ma critica il
PRD. Il 31 gli zapatisti rompono il dialogo con il governo e dichiarano che il
loro unico interlocutore sarà la società civile che convocano alla Convenzione
Nazionale Democratica (CND) nellaselva per “definire la direzione” del loro
movimento. Il 2 giugno, a Palenque, viene scoperto il sarcofago di una principessa
maya di oltre mille anni. L’11 una bomba esplode all’esterno di una discoteca a
Guadalajara.

 

Il 21 luglio il
banchiere Roberto Hernández dice che se Zedillo perde le elezioni ci sarà una
crisi economica. Il 25 un tir investe l’auto su cui viaggia Amado Avendaño,
candidato del PRD al governo del Chiapas; muoiono quattro dei suoi
accompagnatori. Il 28 il nunzio Girolamo Prigione ammette di aver plarlato mesi
prima con i narcos Ramón e Benjamín
Arellano Félix, presunti assassini del cardinale Juan Jesús Posadas Ocampo.

 

Il 9 agosto a mezzanotte,
nella selva del Chiapas, si chiude la CND alla quale hanno partecipato 6 mila
persone. Zedillo vince le elezioni del giorno 21. Il 5 settembre il Fisco
interviene presso la Banca Cremi-Union, di Carlos Cabal Peniche, un protetto di
Miguel de la Madrid, che le autorità sospettano che lavi denaro per conto del
cartello del Golfo. Il 28, il segretario generale del PRI, José Francisco Ruiz
Massieu, viene assassinato a Città del Messico da un sicario di Tamaulipas.
Saline nomina capo delle indagini Mario Ruiz Massieu, fratello della vittima;
questi è protagonista di una farsa per occultare l'autore intellettuale del
crimine e rinuncia affermando che "i
demoni agiscono da cani sciolti".

 

Nel suo
editoriale di lunedì 19 settembre, celebrando il suo decimo anniversario, La
Jornada rivela che "in questo eccezionale 1994 (in cui la nazione ha
vissuto giorni di incertezza, di tragedia, di cambiamento accelerato e di
speranza)", ha raggiunto "tirature senza precedenti". Il 20
novembre le elezioni in Tabasco e Chiapas si risolvono a favore del PRI. López
Obrador denuncia la frode e marcia con 5 mila persone su Città del Messico DF;
ancora convalescente per le ferite, Amado Avendaño con l'appoggio dell'EZLN si
dichiara governatore ribelle.

 

Il primo di
dicembre, mentre Zedillo si insedia a San Lázaro, scatta la repressione dei
seguaci di López Obrador sull'Eje Central; il reporter Manuel Meneses cade
svenuto da una bastonata. All'alba del 18 gli zapatisti annunciano che le loro
forze si sono distribuite in 38 municipi chiapanechi. Il 19 la Borsa perde il
4,15%. Il 20 Zedillo mette in oscillazione il pesos che si svaluterà del 100%
in sette giorni, mentre in Chiapas l'Esercito avanza verso le nuove posizioni
ribelli. Il 28 si dimette il segretario delle Finanze, Jaime Serra Puche. Al
paese restano 10 mila milioni di dollari delle riserve internazionali. Nel
mondo sta per esplodere una crisi di borsa che, grazie al Messico, sarà
conosciuta come l'Effetto Tequila.  

 

Rayuela

 

7 settembre

 

C'era una volta un banchiere che mise troppa crema
nei suoi tacos... 

 

http://www.jornada.unam.mx/2009/06/15/index.php?section=politica&article=013n1pol

 

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)




      
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