[Ezln-it] Peru': decine di indigeni ammazzati durante proteste

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Sun Jun 7 22:57:36 CEST 2009



Tradotto dal periodico La Jornada - Messico

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Peru': decine di indigeni ammazzati durante proteste

In risposta, scontri, saccheggi e incendio di edifici pubblici a Bagua
Repressione contro indigeni in Peru' lascia almeno 33 morti e 113 feriti
Dei deceduti, 22 sono nativi e 11 poliziotti, Lima si prepara a dichiarare
il coprifuoco

L'Esecutivo ha deciso risolvere il conflitto sul campo di battaglia, dice
il dirigente dell'opposizione Ollanta Humala

Foto

Lima, 5 giugno. Contigenti della polizia peruviana hanno sgomberato
violentemente gli indigeni che bloccavano un'autostrada nella regione
amazzonica, con l'appoggio di elicotteri, il che ha lasciato un saldo di 33
morti e 113 feriti e ha scatenato nella citta' di Bagua una serie di
disordini, incendi di edifici pubblici e saccheggi.

Tra le vittime ci sono 22 nativi e 11 poliziotti, per gli scontri avvenuti
durante una protesta di etnie di 5 regioni che reclamano la derogazione
delle leggi che - secondo le organizzazioni indigene - vulnerano i loro
territori e l'ambiente, in relazione allo sfruttamento petrolifero a
beneficio delle imprese multinazionali.

In questo contesto e senza escludere una crisi di governo, secondo alcuni
analisti, Lima si prepara a decretare il coprifuoco a Bagua ed in altre
zone della regione. Il cencelliere Jose garcia Baluande, annunciando la
misura di sicurezza, ha detto che l'obiettivo e' creare un clima di calma
per riprendere il dialogo, che con la violenza e gli attacchi alla
proprieta' privata non e' possibile.

"Io faccio responsabile il governo del presidente Alan Garcia di ordinare
questo genocidio. Ci stanno sparando come animali" ha detto il leader dei
nativi della zona, Alberto Pizango, in una conferenza stampa con i giornali
stranieri. Ha aggiunto che, secondo informazione ricevute dalla zona di
conflitto, ci sono 22 indigeni morti a causa degli scontri con la polizia
che ha sparato da un elicottero.

Le autorita' locali di Bagua parlano solo di sette civili morti e hanno
confermato che anche nove poliziotti sono deceduti.

La ministra degli interni, Mercedes Caballinas, ha detto ai giornalisti che
i pooliziotti morti sono nove e ha descritto la situazione a Bagua come un
caos; hanno bruciato locali pubblici, non ci sono piu' le autorita' del
governo regionale, e che raccomanderanno l'applicazione del coprifuoco di
fronte alla reazione furiosa degli abitanti dopo lo sgombero violento.

Intanto, il presidente Alann Garcia ha giustificato l'azione della polizia
come parte delle attribuzioni per vegliare sull'ordine e la sicurezza.
Durante un evento pubblico ha affermato che e' arrivato il momento di
riaprire le strade, i fiumi e di assumere le responsabilita', in risposta
alle proteste di 65 etnie che dal 9 aprile hanno cominciato a mobilitarsi.

Ha aggiunto che il suo governo ha avuto molta serenita' e freddezza, pero'
quando alcuni bloccano a tagliano i gaseodotti, che lasciarebbero senza
luce a tutti i peruviani, che puo' fare un governo se non agire con energia
per ristabilire l'ordine. ha sostenuto che dietro le proteste ci sono
interessi ideologici nazionali ed internazionali dei nemici dello sviluppo.

Migliaia di nativi hanno iniziato le proteste ad aprile per esigere
l'eliminazione delle leggi approvate dal governo di Alan Garcia che cercano
ottenere un maggior investimento privato nelle zone ricche di risorse
naturale, come petrolio e gas. E' stato uno sciopero concentrato nelle
regioni: Amazzonia, Cusco, Loreto, San Martin e Ucayali.

Le proteste hanno obbligato a chiudere all'impresa statale Petroperu'
l'unico oleodotto che trasporta crudo dalla selva nord alla costa del
Pacifico. Allo stesso modo l'argentina Pluspetrol ha fermato la propria
produzione nel nord del paese dovuto alla mancanza di capacita' di
immagazzinamento di crudo.

IL presidente Garcia si e' detto dispiaciuto per le morti ed ha accusato ai
dirigenti dei nativi di provocare la polizia al momento di lasciare le
strade bloccate, protesta che secondo il presidente ha l'appoggio dei
politici oppositori. Anche il suo cancelliere Garcia Belaunde ha accusato
gli indigeni di aver attaccato la polizia con armi da fuoco durante gli
scontri.

Pero' Pizango ed i leaders che lo accompagnavano in una conferenza stampa a
Lima hanno assicurato che i propri compagni non posseggono armi da fuoco e
che la protesta e' stata sempre pacifica e non escludono l'ipotesi che i
poliziotti, sparando contemporaneamente da diversi punti, sono morti per
pallottole sparate da loro stessi.

Il dirigente indigene ha attribuito il genocidio al presidente Garcia, alla
ministra Caballinas e al leader del Parlamento, javier Velasqyez Quesquen,
quest'ultimo per non aver permesso il dibattito legislativo dei decreti di
cui i nativi esigono la deroga, motivo per cui gli intenti di dialogo non
sono seguiti e prevale la situazione d'impasse.

Il parlamento, di maggioranza officialista, ha sospeso ieri la discussione
per la deroga della Legge Forestale Fauna Silvestre, che secondo il governo
regola l'investimento privato nel settore. Decreti firmati dal governo tra
il 2007 e il 2008, che inoltre allentano i controlli sullo sfruttamento
minerario, della legna, agricolo e sullo sfruttamento petrolifero, che
include la consenga di lotti alle multinazionali.

Pizango ha denunciato che "la mattanza di oggi per mano del governo forma
parte di un piano di consegna delle risorse naturali alle imprese
straniere, che include privatizzare le nostre terre".

Analisti affermano che il conflitto potrebbe provocare la rinuncia del
primo ministro Yehude Simon, il che genererebbe una crisi nel gabitto di
Garcia.

Probabilmente tutto questo portera' a Simon a rinunciare perche la sua
politica di dialogo ha indubbiamente fallito, ha detto il sociologo Sinesio
Lopez, dell'universita' Cattolica.

Il direttore della polizia naziona, Joe Sanchez Farfan, ha informato che
639 poliziotti si sono scontrati con le etnie nella zona Curva del Diavolo
mentre cercavano di sbloccare una strada a Bagua Grande, nella regione
amazzonica.

Ha detto che nella zona protestavano duemila indigeni e che le forze di
polizia sono state attaccate con armi da fuoco.

Il lider dell'opposizione nazionalista, Ollanta Humala, ha respisto le
azioni del governo nlla localita' di Bagua. "Il governo ha deciso di
risolvere il problema sociale, economico e politico non nel parlamente ma
nel campo di battaglia", ha detto in conferenza stampa.

La Difesa del Popolo, la Chiesa Cattolica e organizzazioni dei diritti
umani hanno esigito al governo fermare gli scontro a Bagua, dove secondo la
polizia sono continuati gli scontri questa notte, il cche ha imposto la
chiusura di tutti i negozi della zona.

Infine, un gruppo di 38 poliziotti e' stato sequestrato da alcune migliaia
di indigeni nella selva nord del Peru' ed ora minacciano di ammazzarli, ha
detto Yehude Simon.

(Tradotto da Nodo Solidale dal Periodico La Jornada -
http://www.autistici.org/nodosolidale/ )



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