[Ezln-it] Jaime Martin Veloz: la validità delle istanza dell'EZLN oggi attuali più che mai

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Fri Jan 16 15:12:29 CET 2009


La Jornada – Venerdì 16 gennaio 2009
 
Jaime Martínez Veloz
 
A 15 anni dall’insurrezione zapatista
 
15 anni fa la nazione messicana si destò alla notizia di un sollevamento armato in diversi municipi dello stato del Chiapas. L'azione portata avanti dalle forze ribelli si caratterizzò per la sua sincronia, disciplina e l'efficacia dei suoi propositi.  
  
Dopo i primi giorni di combattimento, la società messicana chiese la sospensione delle ostilità ed obbligò le parti in conflitto a cercare un'uscita negoziata che rispondesse ai giusti reclami che sollevava lo zapatismo. I successivi processi di negoziazione risultarono complessi, ma si realizzarono nonostante le evidenti provocazioni promosse da chi, dentro lo Stato, sono risultati essere i beneficiari degli scontri sociali. Per questi la guerra è un affare, la pace non lo sarà mai.
 
In questo contesto, si formò una commissione legislativa paritetica che poi sarebbe stata nota come la Commissione di Concordia e Pacificazione, di cui ho fatto parte. La decisione di parteciparvi non fu semplice: a quel tempo ero deputato federale per Tijuana ed occuparmi di un tema distante in termini geografici non risultava un compito semplice. Tuttavia, le caratteristiche e la portata nazionale delle rivendicazioni zapatiste costituiscono un avvicinamento ad uno dei temi del Messico profondo ancora irrisolto.
 
Questo fatto mi ha permesso da allora di conoscere da vicino una realtà complessa, inedita e rinnovata di giorno in giorno da fatti e nuove circostanze. Il Chiapas è, in sé, un'università della vita.
 
La costruzione di ponti tra il governo e lo zapatismo, nelle prime tappe del processo di negoziazione svolto nell'ambito della Legge per il Dialogo, la Negoziazione e la Pace Degna in Chiapas, non fu esente da atteggiamenti ostili, o quanto meno scettici, di chi, dalle istituzioni dello Stato, ha sempre rifiutato di ammettere l'esistenza di un paese che non ha concluso la sua tappa di consolidamento democratico. L'EZLN, attraverso la sua lotta, ha dimostrato che le istituzioni del nostro paese non includono ampi settori della società messicana, tra questi, ed in maniera particolare, gli indigeni messicani.
 
Il Chiapas di oggi è molto diverso da quello che c'era all'inizio del conflitto. Lo stato possiede un'infrastruttura stradale, portuale ed aeroportuale che può stimolare lo sviluppo e la crescita; è avvenuta una ridistribuzione del potere politico; sono finiti i tempi del partito unico. Tuttavia, i ritardi sociali, principalmente nelle comunità indigene, sono ancora presenti. La sfida è enorme.
 
Al margine della soluzione di fondo che richiede l'agenda nazionale presentata dallo zapatismo, la cui realizzazione dipenderà da una nuova correlazione di forze nel Congresso dell'Unione e da un rinnovato atteggiamento dell'Esecutivo di fronte a questa problematica, è indispensabile l'avvio di una serie di misure che evitino tensioni non necessarie e riducano al minimo qualsiasi azione di confronto.
 
La tentazione di alcuni comandi militari, attraverso un'interpretazione distorta dell'Iniziativa Mérida, firmata dal Messico col governo statunitense, per intervenire in territorio zapatista sulla base di presunte azioni contro la coltivazione di stupefacenti, deve essere respinta perché non ha la minima veridicità e perché rappresenta una grave e pericolosa provocazione.
 
In un paese che ha permesso che molte delle sue istituzioni siano state infiltrate dal narcotraffico, l'unica regione che ha impedito la presenza di questo flagello è il territorio dove si trova lo zapatismo.
 
La realizzazione del Festival della Degna Rabbia è stato luogo di incontro di molteplici voci di paesi e realtà diverse unite nello stesso proposito di cambiare le ingiuste condizioni vita di milioni di cittadini del Messico e del mondo. L'organizzazione dell'incontro è stata una nuova dimostrazione della capacità creativa dello zapatismo, della validità delle sue domande e l'espressione di un movimento che, nonostante gli anni, conserva una struttura ed una capacità che non possono essere sottovalutate.
 
Si può essere d'accordo o no con quanto dicono gli zapatisti, ma nessuno può negare la giustezza delle sue domande e la capacità di tenere alti i sogni, aneliti ed ideali dei membri e simpatizzanti dello zapatismo in un momento in cui la società messicana è assediata dal consumismo, dalla narco-cultura e dai nuovi stereotipi nati da un modello che vuole trasformare in merce tutto ciò che tocca. Per questo, quanto realizzato dagli zapatisti ha un grande valore in mezzo alle tante carenze economiche ed in un contesto dominato dal consumismo e dalla frivolezza.
 
Per questo, la capacità di sognare, di criticare, di dire la loro verità a modo loro e nel loro stile, continuerà ad essere la costante del dire e fare degli zapatisti. C'è a chi da fastidio, perfino alcuni che si presume siano di sinistra vorrebbero il silenzio permanente dello zapatismo. C'è a chi danno fastidio gli argomenti dell'EZLN, ma poco fanno per costruire un'uscita dal conflitto. Concordano con la destra nella strategia secondo cui "il conflitto finirà per usura o esaurimento dello zapatismo; pertanto, meno si fa e si dice sull'argomento, meglio è". Niente è più lontano dalla verità. La fermezza, la capacità organizzativa, lo spirito di combattimento e la validità delle sue domande, oggi sono attuali più che mai.  
  
Congratulazioni per i 15 anni dall'apparizione pubblica dell'EZLN ed i 25 della sua formalizzazione come organizzazione combattente.
 
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)


      
-------------- next part --------------
An HTML attachment was scrubbed...
URL: http://riot.ecn.org/pipermail/ezln-it/attachments/20090116/76d988ff/attachment.html


More information about the Ezln-it mailing list