[Ezln-it] il racconto al final del terzo vento

Cegna andrea.cegna at inventati.org
Wed Jan 7 03:31:46 CET 2009


racconto 3: LA PEDAGOGIA DEL MACHETE

L'altro giorno, per cambiare, la Tonita entro' senza permesso nella
comandacia generale dell'ezetaellenne, una fortezza suppostamente
inespugnabile ( in realta' si tratta di una baracca (champita).
Io stavo pensando quali sarebbero dovuti essere i temi piu' adeguati per
questo tavolo suppostamente rotondo del Festival de la Rabbia Degna, quando
all'mprovviso la Tonita era gia al mio lato dicendomi:

"Oi Sup, non serve che fai cosi'", mentre segnalava una foto formato
naturale di Angelina Jolie con pochi vestiti.

"Non serve che faccia che cosa?" le chiedo mentre risistemavo le barriere
"nati Tonite" che avevo disposto per evitare che succedesse quello che
stava succedendo.

"Cioe' si come fare per cosi'" dice la Tonita y aggiunge " perque tieni
questa signora svestita con te?".

Io accesi la pipa e le risposi " in primo luogo non e' svestita, io volevo
di piu'. E in secondo luogo: non la tengo con me, io vorrei di piu'"

La tonita come sua abitudine si sente in un film perche' mi chiede e come
terzo tempo?

Che terzo? le chiesi

"Cioe' si, se c' un primo e un secondo quindi c'e' un terzo. Io sono terza
nella mia piccola scuola. La tonita ha omesso il piccolo particolare che in
quella classe ci sono solo 3 studenti.

Siccome non voglio entrare in polemica le propongo che se le racconto un
racconto allora lei deve andare affinche' lo possa raccontare ad altri.

"va bene" dice la tonita e si siede per terra.

Io schiarisco la voce e comincio con "c'era una volta....."

La tonita mi interrompe " hai un pannochia?"

"Come una pannochia?" gli chiedo sconcertato.

"Certo che si, pannocchia, come quando vediamo un film" dice la Tonita.

"No" gli rispondo "questo e' un racconto non un film e qui non ci sono
pannocchie"

"Bene dice la Tonita"

Io proseguo:

"C'era una volta un subcomandante che era molto malvagio e si arrabbiava
molto con le bambine che entravano senza permesso nella comandancia a dar
fastidio"

La Tonita pone attenzione. Io approffitto per dare una visione pedagogica
al racconto, con uno stile ed un metodo che fara' dimenticare Paulo Freire
e Anton Makarenko.:

"Allora , quando una bambina entrava senza permesso nella comandancia, il
subcomandante estraeva il suo machete e...... Zas! tagliava la testa alla
bambina.

La Tonita apre bene gli occhi terrorizzata.

Notando che il concetto educativo stava passando, decisi di rafforzare il
racconto con questa tecnica pedagogica marconiana che tanta fama mi hanno
dato nei collocqui di psicologia dove molto Freu, molto From, molto Luria e
molto tutte le cose:

"E il machete non era affilato, cosi' che faccia piu' fatica a tagliare. E
il machete era ben ossidato da tempo, cosi che la ferita si potesse
infettare".

La tonita , inorridita, si aspetta un lieto fine.

" E quindi?"

" E quindi cosa?"

"Come prosegue il racconto?"

" ah bene, risulta che alla bambina le fecero molte iniezioni per evitare
che si infettasse la ferita".
E tan-tan.

"Tan-tan? urrr , Sup, i tuoi racconti non servono"

"Certo che servono", le dissi cerco di allontarla dalla baracca.

"per niente tieni una signora spogliata e non hai pannocchie" dice la
Tonita mentre se ne va.

La storia non termina qui. La riunione che tenni con i compagni del
Comitato fini. Al ritorno, preparando il mio zaino per andare al quartiere
generale, mi accorgo che non c'e' il mio machete.

"la Tonita" pensai e la mandai a chiamare

" Oi Tonita non trovo il mio machete, non l'hai visto per caso?

"No, pero ti racconto un racconto" rispose la tonita 

"C'era una bambina molto carina, cosi' come me, che si chiamava tonita come
me. E c'era anche un subcomandante molto malvagio che voleva tagliare la
testa della bambina con il machete."

"e perche' voleva tagliarle la testa?" la interruppi io, cercando
inutilmente di recuperare il controllo de la situazione.


"Chi lo sa" rispose la tonita, " credo que questa fosse la sua
conclusione". E per questo la bambina si mise nella casa di questo
subcomandante nascosta. E allora prese il suo machete e lo lancio' nella
latrina. E Tan tan.

La tonita disse "tan-tan" gia molto lontana da me.

Cosi' penso di sapere dov'e' il mio machete. Adesso manca solo recuperarlo,
qualcuno si offre volontario o volontaria?

Tan-Tan

Subcomandante insurgentes Marcos  

On Tue, 06 Jan 2009 21:51:27 +0000, Cegna <andrea.cegna at inventati.org>
wrote:
> 
> Parole della comandanta Hortensia
> 
> Buona Notte a tutti e tutte.
> 
> Sette Venti nei calendari e nella Geografia dal Basso
> 
> Quint0 vento: Una degna e femminile rabbia.
> 
> Compagne e compagni de La Otra Campagna e della Sesta Internazionale:
> Fratelli e sorelle del Messico e del Mondo:
> Compagni e compagne, fratelli e sorelle, quelli che si incontrano in
> questo
> Primo Festival de la Degna Rabbia:
> 
> A nome delle mie compagne e compagni basi di appoggio, delle e degli
> insurgentes e miliziani, delle e dei responsabili locali e regionali del
> Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno, delle Giunte del Buon
> Governo, dei Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti, e delle e dei compagn*
> che stanno prestando qui servizio nelle differenti aree di lavoro dentro
> ai
> territori Zapatisti.
> A nome loro faccio uso della parola. Vado a raccontare un po' del lavoro,
> la partecipazione e l'organizzazione delle donne nei territori zapatisti.
> Cosi', come gia sappiamo, da quando nacque la nostra organizzazione
> zapatista, si sono promosse la partecipazione e l'organizzazione delle
> donne. Si e' fatto si che siano uguali agli Uomini nella partecipazione a
> qualsiasi livello di lavoro:come nel politico, economico, in quello
> sociale
> e in quello militare.
> Ma quando abbiamo dato il posto che spettava alle donne affinche'
> potessero
> lavorare all'interno dell'organizzazione, all'inizio risulto' faticoso
> tanto agli uomini quanto alle donne, perche' avevamo nel cuore e nella
> testa che quello non era il nostro lavoro. Il nostro lavoro di donne era
> solo di stare a casa, tenere figli, aspettare il marito e altre cose che
a
> noi tocca fare.
> Ma grazie a quelli che diedero inizio e vita alla nostra organizzazione,
> che diedero importanza alle donne, noi abbiamo iniziato a chiamarci
> compagne in Lotta. In questo modo diedero nome, vita e volto alle donne.
> Ma
> soprattutto, per le donne indigene, perche' siamo quelle che soffriamo di
> piu' lo sfruttamento, il disprezzo, l'umiliazione e l'abbandono in tutti
i
> livelli della vita.
> Per questo diciamo grazie all'organizzazione zapatista, che ci ha
permesso
> di nascere nuovamente, tanto agli uomini come alle donne. Ci hanno dato
la
> luce, ci hano dato speranza e ci hanno dato la vita. In maniera tale che
> un
> giorno fiorira' quello che speriamo: cioe' che le donne abbiano stessi
> diritti e siano considerate in tutto e per tutto uguali.
> Per questa ragione abbiamo avuto donne degne e ribelli, quelle che ci
> diedero la vita e il lavoro, affinche' la nostra organizzazione potesse
> crescere. Durante questi 15 anni di lotta e resistenza ci sono state
donne
> che hanno potuto prestare il loro lavoro e la loro partecipazione ad ogni
> livello.
> Per esempio, nella politica, ci sono state donne nella direzione della
> nostra organizzazione come Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno.
> Come responsabili locali e regionali e anche sono state nominate compagne
> per essere supplenti del CCRI. Le donne gia partecipano alle assemblee
dei
> villaggi. Gia sono nello studio politico o nelle assemblee generali per
> eleggere le proprie autorita', come per esempio: autorita' municipali,
> Giunte del Buon Governo, agenti municipali, comissariati ejidali e
> comitati
> di educazione. E anche per elegere i propri "comandanti" politici nelle
> comunita', come responsabili locali.
> In piu' ci sono compagne che gia fanno parte di queste autorita'. Per di
> piu' ci sono compagne che si sono organizzate per trovare il modo di
> resistere e lottare, anche per trovare soluzioni alle proprie necessita'
e
> per questo si sono organizzate per lavorare in collettivi: Panetteria,
> allevamento di animali, produzioene vendita di artigianato, orti per il
> consumo collettivo. Questi sono i lavori che stanno provando a portare
> avanti nei territori zapatisti. Inoltre ci sono donne che si stanno
> formando come promotrici di salute e di educazione autonoma. Questo
> perche'
> poi possano condividere le proprie conoscienze e prestare i propri
servizi
> gratuitamente ai  villaggi.
> Ci sono donne che stanno imparando a ricono
> 
> 
> 
> 
> On Tue, 6 Jan 2009 10:05:03 +0100, Annamaria <annamariamar at gmail.com>
> wrote:
>> Link per ascoltare gli interventi al tavolo del 3 gennaio:
>> 
>> 
>> 
>>
>
*http://enlacezapatista.ezln.org.mx/comision-sexta/1237*<http://enlacezapatista.ezln.org.mx/comision-sexta/1237>
>> 
>> **
>> 
>> *UN'ALTRA COMUNICAZIONE, UN'ALTRA CULTURA*
> 
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