[Ezln-it] Che sta succedendo a Tuxtla

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Wed May 28 21:58:36 CEST 2008



27 e 28 maggio, Tuxtla Gutierrez - Chiapas 

Oggi la piazza centrale di Tuxtla Gutierrez riflette le contraddizioni e
l'ingovernabilita' del Chiapas. Nell'ampio slargo di fronte il Palazzo di
Governo diverse realta', differenti fra loro, stanno protestando con
striscioni e presidi permanenti. Ci sono i maestri della CNTE e della SNTE
che reclamano a gran voce un congresso sezionale, cioe' la costruzione
democratica del proprio sindacato, cui leader sono manovrati spudoratamente
dal governo. La base si e' riunita qui, vengono da tutto lo stato, sono
qualche centinaio con striscioni del Che, di Zapata, alcuni delle scuole
indigene e con bandiere del Subcomandante Insurgente Marcos.
Ininterrotamente mandano canti di lotta ed animano comizi.

Sulle scalinate della Tesoreria statale ci sono altri gruppi sindacali in
presidio contro la riforma delle pensioni e di fronte a questi, nel
paradosso assurdo dell'ingovernabilita' messicana, un tavolo di militari
reclutando giovani e un tendone di campesinos di destra (del gruppo PRIista
"Antorcha Campesina"), spesso coinvolti in azioni paramilitari, che
reclamano un pezzo di terra anche per loro.

Noi, aderenti all'Altra Campagna dei zapatisti, ci troviamo nel bel mezzo,
contando con l'aiuto dei maestri. Un gruppo solidale s'e' installato in
planton, cioe' in presidio permanente dal martedi' mattina, di fronte al
palazzo di Governo. Martedi' all'alba, infatti, una dozzina di compagni
zapatisti incarcerati, riuniti in un collettivo che lavorava dentro il
penitenziario, vengono deportati e divisi in diverse galere dello Stato.

Questi compagni sono quelli che restano ancora dentro, cioe' sono quelli
che non hanno beneficiato della liberazione ottenuta in seguito al grande
sciopero della fame e alle grandi manifestazioni di marzo. Oltre a non
essere stati liberati, mentre ancora si stavano riprendendo del lungo
digiuno, sono stati aggrediti e picchiati da detenuti comuni pagati e
mandati dal direttore. Infine, come castigo finale, ieri sono stati divisi
e sparpagliati in differenti carceri, nel tentativo di frantumare la forza
e la determinazione del gruppo.

Familiari, amici e compagni di questi prigionieri politici hanno marciato
la mattina del martedi' dal Parque 5 de Mayo al Palazzo di Governo e li'
hanno installato un presidio. Vengono appesi diversi striscioni di
denuncia, ma nel pomeriggio il Comandante Lopez Cesar con una trentina di
altri poliziotti ci spintonano e sottraggono gli striscioni, inserrandosi
di corsa nell'edificio che fino al momento resta chiuso.

La notte e' passata tranquilla, pero' la mattina, all'issare un nuovo
striscione, rimpiombano addosso le guardie. Un paio di volte i maestri
accorrono in aiuto e ci prestano megafoni e casse, pero' alla fine, per
l'esiguo numero dei partecipanti al presidio (una trentina), riescono a
rubare gli striscioni, impedendo di fatto l'esercizio della liberta'
d'espressione.

Al momento (e' il pomeriggio di mercoledi' 28) la situazione e' di stallo.
I compagni dell'Altra Campagna del planton continuano a preparare e ad
issare gli striscioni ("Governo Repressore Assassino Fascista e Razzista!
Liberta' per i Prigionieri Politici!") e la polizia, asserragliata dentro
il Palazzo chiuso al pubblico, sembra determinata ad impedire il presidio.

In caso di importanti sviluppi, vi comunicheremo.

Un saluto dal Chiapas ribelle,
mai piu' carceri.

Collettivo Nodo Solidale






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