[Cyber-rights] C'era una volta Strano Network
magius
gmagius at gmail.com
Tue Oct 13 15:18:10 CEST 2009
Il 09 ottobre 2009 14.35, jaromil <jaromil at dyne.org> ha scritto:
> parlare solo di libera condivisione rischia di rimanere poco
> pragmatico rispetto a quel che serve nel mezzo di una profonda crisi
> storica per il capitalismo.
certo, è chiaro il discorso che fai. però, sarà forse per la mia età,
non sono cosi sicuro che ci siano risposte pronte per l'uso alla crisi
del capitalismo. Mi accontento quindi del commonismo (da commons!).
Che poi in politica è un liberalismo libertario.
> l'abolizione di copyright significa favorire economie locali, una
> trasformazione che sembra, per una questione di bilancio, debba
> passare anche per la pirateria; tuttavia dubito la pirateria
> rappresenti una metafora consapevole per il cambiamento in questione.
quello è l'orizzonte. ma devi coagulare massa critica sociale intorno
ad un modello alternativo. l'autodifesa dei diritti acquisiti da parte
dei pischelli scaricatori che portano il Partito Pirata in Svezia al
7% (il paese piu wired di Europa non a caso) sono un buon inizio su
cui costruire un progetto. Se sarà intelligente il PP o chi per lui si
evolverà in un progetto differente. Beh, sicuramente meglio del PP di
Bottoni stanno, no? ;-)
> e' una rappresentanza politica fatua, troppo limitata, manipolabile e
> specializzata per poter camminare da sola. i principi sono ancora dati
> da analisi ben piu' profonde e sviluppate nell'ultimo secolo.
sbagli. se non hai la massa critica non puoi costruire nulla. qui ce
la siamo raccontata per anni tra pochi e non abbiamo lasciato nulla
nel tessuto sociale, non sarà il caso di imparare dagli errori? Ed in
questo Marco Calamari ha totalmente ragione.
> per inciso, riguardo ECN e Autistici ti sbagli: in natura nulla si
> crea e nulla si distrugge.
lo so, lo so....
m
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