[Antipro] [Fwd: I: [precarisociali] Presidio Comune]

telviola a ecn.org telviola a ecn.org
Ven 16 Dic 2011 07:41:14 CET


---------------------------- Original Message ----------------------------
Subject: I: [precarisociali] Presidio Comune
From:    "nadia faravelli" <nadiafarw57 a Date:    Thu, December 15, 2011
9:57 am
To:     
associazioneunitacomunista a --------------------------------------------------------------------------



--- Gio 15/12/11, pierk_S@ <pierk_S@> ha scritto:


Da: pierk_S@<pierk_S a Oggetto: [precarisociali] Presidio Comune
A: "precarisociali" <precarisociali a yahoogroups.com>
Data: Giovedì 15 dicembre 2011, 09:24



 



Domani, ore 10.00, presidio al Comune di Napoli.

ACCORRIAMO IN MASSA!

Cambiano i governi, ma la sostanza delle manovre resta invariata. Monti
annunciava rigore ed equità. Di rigore ce ne è fin troppo; Il grande
assente è l’equità ed a pagare saranno ancora una volta i “soliti noti”
(lavoratori dipendenti e pensionati).
Sul banco degli imputati è finita nuovamente la spesa pubblica. Di
patrimoniale, invece, nemmeno l’ombra. Che dire? È la solita ricetta. Una
ricetta che, in questi anni, ha prodotto soltanto miseria e riduzione dei
diritti. Il benessere, invece, continua ad essere una chimera. A meno che,
per benessere, non si intenda quello di quel 10% della popolazione che
ormai detiene il controllo del 50% della ricchezza. I tagli del Governo
Monti si sommano a quelli del precedente Esecutivo e non fanno che
peggiorare una situazione che è già insostenibile.
Il terzo settore napoletano attende ancora dal Comune il trasferimento di
risorse che, stando ai calcoli, si aggirerebbero intorno agli € 200
milioni.
Finora, la cessione del credito si è rivelata impraticabile. L’ultima
proposta, in ordine di tempo, è la seguente: favorire l’accesso al
credito, da parte del terzo settore, offrendo in garanzia il patrimonio
immobiliare del Comune.
È una proposta tardiva, incompatibile con l’aspettativa di vita di molte
organizzazioni, specie quelle piccole, strangolate dai debiti. In realtà,
la soluzione esiste ed è semplice. Basterebbe che l’assessore al Bilancio,
che ama definirsi Robin Hood, vestisse, per una volta, i panni del
paladino e, riallocando le risorse, destinasse al terzo settore ciò che
attende da anni.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE AVREBBE L’OCCASIONE DI DIMOSTRARE CHE IL
WELFARE È DAVVERO UN BENE COMUNE.
L’amministrazione regionale è un capitolo a parte. La situazione è davvero
surreale. Caldoro&Co. sono, da quasi 2 anni, asserragliati nel fortino di
via Santa Lucia, presidiato durante il giorno dalle forze dell’ordine. Non
sono ammesse trasgressioni: chi protesta è oggetto di repressione
(cariche, perquisizioni notturne, arresti).
L’assessore all’assistenza sociale (On. Ermanno Russo) si è accorto
soltanto adesso che, a causa dei tagli del ministro Tremonti, mancano
all’appello gli € 60 milioni necessari a garantire gli standard minimi
delle prestazioni sociali. Eppure, quasi un anno fa, glielo ripetevamo
quotidianamente; ma a quel tempo, l’On. Russo, convinto sostenitore
dell’azione di governo, sapeva soltanto disertare i tavoli
interistituzionali convocati dal prefetto ed esasperare gli operatori,
tanto da costringerli a ritardare l’inizio dello spettacolo
d’inaugurazione della stagione concertistica del teatro San Carlo.
QUELLA INIZIATIVA, È UTILE RICORDARLO, COSTÒ A 3 OPERATORI UNA CONDANNA IN
CONTUMACIA (IN VIRTÙ DEL REGIO DECRETO N. 773 DEL 1931!), A QUATTRO MESI
DI RECLUSIONE, COMMUTATA NEL PAGAMENTO DI UNA AMMENDA DI 15 MILA EURO.
Il quadro è desolante. Non ci resta che rilanciare la vertenza. In che
modo? La risposta è semplice: è necessario che gli operatori diventino
finalmente protagonisti che, tradotto, significa stop alla delega.
È ARRIVATO IL MOMENTO DI DIMOSTRARE CHE L’OPERATORE SOCIALE È UN SOGGETTO
MATURO, CAPACE DI ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITÀ E DI AGIRE IN PIENA
AUTONOMIA.
Il rinnovato protagonismo, a nostro avviso, potrebbe culminare con
l’interruzione, a tempo indeterminato, di progetti e servizi.
INCROCIAMO UNA VOLTA TANTO LE BRACCIA E SPINGIAMO LE FAMIGLIE DEI
DESTINATARI A SOSTENERCI IN UNA BATTAGLIA DI CIVILTÀ, PERCHÉ A NOI COME A
LORO STANNO NEGANDO UN DIRITTO.
Nel frattempo, invitiamo gli operatori a prendere parte a 3 iniziative che
si inseriscono nel cosiddetto Natale precario (12-20 dicembre). Una
settimana di appuntamenti, nelle principali città italiane, per ribadire
il NO ALLA PRECARIETÀ. Iniziative in programma a Napoli:

- VENERDÌ 16 DICEMBRE, ORE 10,00. Presidio a Piazza Municipio, nuova
apparizione del Santo e consegna, da parte di Babbo Natale precario, dei
doni al Sindaco

- LUNEDÌ 19 DICEMBRE, ORE 10,00. Ultima apparizione e presidio itinerante
con partenza da Piazza Plebiscito.

È superfluo aggiungere che l’esito delle iniziative e, in prospettiva, del
blocco dei servizi, dipendono soltanto dalla partecipazione degli
operatori. Dunque, ACCORRIAMO IN MASSA!


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