[aha] R: Re: riconoscimento crediti

sfe sfefromsfe a autistici.org
Mer 23 Mar 2011 11:59:11 CET


 Ciao a tutti, prima di tutto scusate per la lunga assenza, è molto che 
 non scrivo in lista
 ma questa vita estera mi ha compltamente (piacevolmente) travolto.
 Continuo comunque a leggere, pur troppo non so se riuscirò a venire a 
 carrara
 la prossima settimana, vorrei tanto ma sono venuto in italia ad inizio 
 mese per problemi, amici etc.
 e mi viene difficile ritornare la prossima settimana.
 Volevo fare solo due considerazioni sul tema 
 autoformazione/riconoscimento crediti
 visto che mi ha tenuto abbastanza impegnato per tre anni all'interno 
 dell'accademia di brera con autart.

 I livello su cui lobo ha impostato la discussione credo sia diverso, da 
 quelle proposto prima.
 La questione crediti è sempre un tema abbastanza scottante, nel momento 
 in cui richiedi l'autonomia
 della tua formazione all'intreno del mondo Accademia o Università, o 
 comunque istituzioni in generale.
 Premetto che non penso che sia un problema di burocrazia e non penso 
 che il lavoro che è stato fatto in
 Accademia (milano) negli ultimi tre anni sia stato fatto per essere 
 riconosciuto da un'istituzione
 marcia (scusate il termine), non per incapacità interne, ma per la 
 mancanza di un vero e proprio terreno
 su cui lavorare e costruire. Ecco perché è "necessario" sottrarre gli 
 strumenti a chi li gestisce in questo caso non
 tanto per appropriarsene ma per renderli inutili. Sia le presenza, sia 
 i soldi. E' speculazione? Si, anche, ma ad autart non è mai interessato 
 risolvere problemi, per quanto mi riguarda.
 Ma vedo molto difficile, la realizzazione di un qualunque percorso di 
 autonomia all'interno di un percorso di formazione,
 se la proposta non viene espressa dal desiderio dello studente, non 
 voglio dire che adesso è tutto sbagliato,
 molto probabilmente sono possibili anche altri tipi di percorsi, io 
 nella mia umile esperienza non ho mai visto funzionare
 altre modalità, e a volte nemmeno l'interesse di pochi può essere 
 generalizzato, il fallimento è sempre il più prevedibile dei fini 
 possibili.
 Per quando riguarda la nostra esperienza a milano, o il docente si 
 sentiva parte di un percorso collettivo e quindi aveva anche
 una voce in capitolo, al pari degli studenti che proponevano il 
 progetto, o altrimenti l'unico modo per potersi relazionare con lui
 era quello di trattarlo come uno strumento: "metti la firma qui, bel 
 lavoro, ciao ci vediamo". Non per saccenza, ma o l'interesse
 è reciproco, o non c'è niente da fare. Fortunatamente abbiamo 
 incontrato anche professori che si sono rivelati degli
 ottimi compagni di viaggio e ancora lo dimostrano.
 In ogni caso, con le istituzioni bisogna scontrarsi e non sono semplici 
 le relazioni, tutt'altro, sia per la nostra indisposizione,
 sia per la loro, ma con la determinazione quasi sempre si ha la meglio.
 I passaggi sono quelli che lobo a citato, con qualche difficoltà ma a 
 milano ad inizio hanno quando il comitato scentifico della nostra scuola 
 si riuniva, erano casini grossi se non c'era la voce "Autoformazione", e 
 l'hanno scorso ci hanno avvisato
 in anticipo. Con questo voglio dire che il riconoscimento dalle 
 istituzioni lo si può anche avere, ma non credo che serve a molto
 nel percorso. lo considero un aspetto abbastanza marginale, non sono un 
 fanatico movimentista, assolutamente, avere la pappa pronta piace tanto 
 anche a me. Ma se non c'è una reale proposta dello studente singolo o 
 organizzato che sia, mi viene
 molto difficile immaginare qualcosa. Ripeto, altri percosi sono sempre, 
 ovviamente possibili.

 Spero che tutto vada per il meglio a carrara, un abbraccio, spero a 
 presto.

 sfe


 On Wed, 23 Mar 2011 08:37:36 +0100, Tommaso Tozzi wrote:
> Ciao,
>
> non credo sia solo un problema di burocrazia, ma anche di
> riconoscimento di diritti.
> Intendo che forse sarebbe bello se un giorno le lotte che avete fatto
> per l'autonomia ottenessero un riconoscimento anche burocratico e non
> solo affidato alla "benevolenza" del docente (casomai anch'egli
> precario e debole nei confronti dell'istituzione) di turno.
> Intendo un diritto riconosciuto dai regolamenti didattici interni
> all'istituzione.
>
> Sarebbe interessante, ad esempio, provare a verificare la
> disponibilita' istituzionale a formalizzare questo aspetto
> nell'Accademia di Carrara rispetto ai 6 crediti previsti per 
> attivita'
> extradidattiche a scelta dello studente.
>
> bye
> Tommaso
>
> At 00.23 23/03/2011, you wrote:
>
>>premesso: per la conferenza io dico che è una cosa bella...
>>per i crediti invece:
>>
>>ma sono solo io? non capisco...
>>
>>scusatemi se insisto e mi dilungo ma trovo un po' eccessiva tutta sta 
>> insistenza sulla burocrazia, soprattutto perchè in antitesi con quella 
>> che è stata l'esperienza che ho fatto insieme ad altre persone in 
>> accademia. e anche perchè credo sia posta in termini davvero difficili 
>> da collegare con le tematiche di questa lista. so che sembro molto 
>> polemica, non ho intenzione di scatenare flame, ma mi sento di dover 
>> puntualizzare alcune cose, altrimenti sembra per chi non conosce bene 
>> la lista che ci occupiamo di come far "figurare" la cosa a livello 
>> istituzionale.
>>
>>On 22/03/2011 20.10, Tommaso Tozzi wrote:
>> > inizio dal fondo: forse mi sono espresso male. Intendevo dire che 
>> mi
>> > sembrava che la lista voleva essere il soggetto che organizzava 
>> l'evento
>> > e dunque nell'ipotesi che dei docenti figurassero (ai fini del
>> > riconoscimento crediti) come organizzatori di quell'attivita' 
>> poteva
>> > esserci un'incongruenza.
>>
>>forse non ci troviamo sui termini: "figurare" nel senso di? se è 
>> comparire su carte ed essere riconosciuti dalle istituzioni o dagli 
>> storici che studieranno sui documenti ufficiali, non credo che sia 
>> questo l'obiettivo, ma fare l'ahacktitude insieme e nel modo più 
>> collaborativo possibile quello si, altrimenti non avrebbe senso 
>> chiamarlo ahacktitude. a me pare che sia più difficile quest'ultima di 
>> cosa non le carte.
>>
>> > Il fatto che gli studenti stessi possano validare e giudicare
>> > l'attivita' dello studente e' un concetto interessante ma che vedo 
>> fuori
>> > da ogni plausibilita' istituzionale.
>> > Il problema e' che qualcuno deve certificare sul curricula finale 
>> dello
>> > studente i 6 crediti ottenuti firmandolo su un verbale e sul 
>> libretto
>> > dello studente. Non credo che nel caso di Brera sia stato uno 
>> studnte a
>> > firmare il libretto all'altro studente (sarei molto curioso se 
>> cio'
>> > fosse invece avvenuto).
>> > Presumo piu' plausibile che
>>cio' si sia svolto all'interno di un corso
>> > tenuto da qualche docente che ha dato spazio agli studenti per 
>> tenere
>> > delle lezioni, ma poi e' stato il docente stesso a firmare il 
>> libretto.
>>
>>
>>il punto è che nell'autoformazione nessuno giudica nessuno e nessuno 
>> firma niente a nessuno, certo le carte si devono firmare ma quelli che 
>> hanno l'autorità per firmarle hanno anche le mani e quindi se si è 
>> determinati a far valere la cosa il modo si trova, ma quella è la 
>> parte più noiosa e cmq risolvibile. sempre secondo me è una scelta che 
>> deve fare la comunità di persone che mette in atto questa scelta... 
>> quindi forse più che chiedere alla lista si dovrebbe chiedere prima di 
>> tutto agli studenti che ricevono i crediti e ai professori che spero 
>> li diano non con un fare paternalistico ma come se stessero costruendo 
>> e ricercando insieme agli studenti qualcosa che ha valore formativo 
>> non secondo le tabelle del processo di bologna ma ha valore formativo 
>> per se stessi e per gli altri, e dovrebbe essere sempre così, ma 
>> questo è tra i miei desiderata.
>>
>>penso che sia forse una questione di prospettive.
>>
>>in questi tre anni ho fatto parte del collettivo autart, un gruppo di 
>> più o meno 12 studenti. abbiamo deciso noi di organizzare le attività. 
>> all'inizio le presentavamo ad un professore che ci dava la sua 
>> disponibilità a mettereci una firma. dico mettere una firma non per 
>> sminuire il ruolo del professore anzi lo consideravamo uno del 
>> gruppo,e quindi più nel senso che non avevamo voglia che la nostra 
>> attività venisse giudicata e approvata ma che il rapporto si svolgesse 
>> in un ottica paritaria.
>>nell'ultimo anno è mezzo abbiamo presentato i progetti in consiglio 
>> accademico o al comitato scientifico della scuola.
>>sceglievamo quando, dove e perchè chiamare gente a fare lezioni. 
>> molti di questa lista sono stati invitati. tutto era autogestito dagli 
>> studenti e chi aveva l'autorità per firmare quasi sempre non 
>> partecipava nemmeno alle lezioni, non perchè si fidava ma perchè 
>> abbiamo lottato parecchio per ottenere questa autonomia.
>>
>>compilavamo noi i moduli per far pagare le lezioni e prendevamo noi 
>> le presenze e in base a queste, cioè al numero di ore, venivano 
>> assegnati dei crediti senza la firma sul libretto, inutile dire che le 
>> presenze le davamo noi che non ci crediamo per niente all'obbligo di 
>> frequenza. così è successo anche per il warm up di ahacktitude, chi ha 
>> fatto le lezioni ha compilato i suoi moduli noi li abbiamo consegnati 
>> all'amministrazione e abbiamo dato in segreteria i fogli di presenza, 
>> il direttore della scuola e dell'accademia, in un solo caso, ha messo 
>> la firma sul progetto all'inizio. soprattutto i professori non mandano 
>> giù che ci possa essere una didattica fatta dagli studenti per gli 
>> studenti, ma dipende molto dall'idea che si ha di insegnamento, di 
>> apprendimento e di condivisione.
>>
>>detto questo non credo che a carrara ci sia nessun problema nè di 
>> autorità nè di capacità  nè di buona fede nel mettere firme. tutta 
>> questa attenzione sull'aspetto burocratico mi snerva un po'. sembra 
>> che sia la questione principale ma proprio non lo è. creare zone 
>> autonome ha le sue difficoltà, se vuoi ti relazioni con le carte se 
>> non vuoi non lo fai. ma ripeto le questioni ufficiali non riguardano 
>> la lista. a me piacerebbe che la discussione fosse altra, del tipo, 
>> ridefinire la propria posizione nell'ambito educativo che sia quella 
>> di professore, direttore o studente. ridefinire il concetto di crediti 
>> e non presentarli come una realtà burocratica di fatto ma più come una 
>> misera costruzione fatta sulla base di un sistema economico e di un 
>> immaginario di progresso e sviluppo che si arricchisce prevalentemente 
>> sullo sfruttamento. un immaginario da decostruire...riappropriandosene 
>> o distruggendolo? le modalità secondo me le decide chi lo subisce  di 
>> volta in volta.
>>
>>messa solo nei termini: ci sono le carte da firmare, questa e la 
>> procedura, voi come volete comparire. a me fa molto innervosire.
>>
>>inoltre da quello che ho vissuto io a brera negli anni da studenti 
>> abbiamo ottenuto che ci fossero dei fondi per progetti presentati 
>> dagli studenti, nei regolamenti abbiamo inserito e fatto riconoscere 
>> la libera associazione tra studenti che vengono considerati alla 
>> stregua di enti e quei 6 crediti che si hanno a disposizione ce li 
>> siamo presi facendo quello che ci pareva, e secondo me è stato anche 
>> poco bisognerebbe fare molto di più. io credo che sia plausibile, 
>> auspicabile e desiderabile oltre ogni sforzo. lo stanno facendo 
>> diversi collettivi universitari, per esempio il gruppo gay statale di 
>> milano pochi mesi fa, o il gruppo lapsus di milano… ma ce ne sono in 
>> tutta italia. e ripeto su questo le posizioni politiche possono essere 
>> diverse, e su quello vale la pena di discutere in lista. poi si può 
>> anche scegliere di fermarsi a quello che le istituzioni prevedono, si 
>> può anche scegliere di buttarsi in mano alla tirannide, tutto è 
>> possibile ma a me non interessa e credo che non sia gli argomenti 
>> della lista.
>>
>> > Fatemi dunque sapere se non avete niente in contrario al fatto che 
>> si
>> > adotti al procedura (B), altrimenti come dicevo nell'altro 
>> messaggio, il
>> > docente dovra' valutare l'attivita' svolta dallo studente come
>> > un'esercitazione all'interno del suo corso.
>>
>>mi pare che non ci sia niente in contrario se lo studente  e il 
>> professore non hanno niente in contrario. conoscendo molti dei 
>> professori di carrara credo che la cosa non si risolva in pura 
>> burocrazia, e se decidono di farlo credo che lo facciano attraverso la 
>> condivisone etc. conosco meno gli studenti, ma spero che siano il più 
>> attivi possibile altrimenti perchè dovrebbero volere dei crediti per 
>> fare l'ahacktitude? magari preferirebbero fare uno stage in qualche 
>> super multinazionale perseguendo l'illusione di un inserimento 
>> lavorativo... spero di essere stata chiara, nel senso ma di che stiamo 
>> parlando?
>>
>>ok sono stata anche un po' dura ma quel d..p..c.!!! dai!!!
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