[aha] R: Re: riconoscimento crediti

Tommaso Tozzi t.tozzi a ecn.org
Mer 23 Mar 2011 08:37:36 CET


Ciao,

non credo sia solo un problema di burocrazia, ma 
anche di riconoscimento di diritti.
Intendo che forse sarebbe bello se un giorno le 
lotte che avete fatto per l'autonomia ottenessero 
un riconoscimento anche burocratico e non solo 
affidato alla "benevolenza" del docente (casomai 
anch'egli precario e debole nei confronti dell'istituzione) di turno.
Intendo un diritto riconosciuto dai regolamenti 
didattici interni all'istituzione.

Sarebbe interessante, ad esempio, provare a 
verificare la disponibilita' istituzionale a 
formalizzare questo aspetto nell'Accademia di 
Carrara rispetto ai 6 crediti previsti per 
attivita' extradidattiche a scelta dello studente.

bye
Tommaso

At 00.23 23/03/2011, you wrote:

>premesso: per la conferenza io dico che è una cosa bella...
>per i crediti invece:
>
>ma sono solo io? non capisco...
>
>scusatemi se insisto e mi dilungo ma trovo un 
>po' eccessiva tutta sta insistenza sulla 
>burocrazia, soprattutto perchè in antitesi con 
>quella che è stata l'esperienza che ho fatto 
>insieme ad altre persone in accademia. e anche 
>perchè credo sia posta in termini davvero 
>difficili da collegare con le tematiche di 
>questa lista. so che sembro molto polemica, non 
>ho intenzione di scatenare flame, ma mi sento di 
>dover puntualizzare alcune cose, altrimenti 
>sembra per chi non conosce bene la lista che ci 
>occupiamo di come far "figurare" la cosa a livello istituzionale.
>
>On 22/03/2011 20.10, Tommaso Tozzi wrote:
> > inizio dal fondo: forse mi sono espresso male. Intendevo dire che mi
> > sembrava che la lista voleva essere il soggetto che organizzava l'evento
> > e dunque nell'ipotesi che dei docenti figurassero (ai fini del
> > riconoscimento crediti) come organizzatori di quell'attivita' poteva
> > esserci un'incongruenza.
>
>forse non ci troviamo sui termini: "figurare" 
>nel senso di? se è comparire su carte ed essere 
>riconosciuti dalle istituzioni o dagli storici 
>che studieranno sui documenti ufficiali, non 
>credo che sia questo l'obiettivo, ma fare 
>l'ahacktitude insieme e nel modo più 
>collaborativo possibile quello si, altrimenti 
>non avrebbe senso chiamarlo ahacktitude. a me 
>pare che sia più difficile quest'ultima di cosa non le carte.
>
> > Il fatto che gli studenti stessi possano validare e giudicare
> > l'attivita' dello studente e' un concetto interessante ma che vedo fuori
> > da ogni plausibilita' istituzionale.
> > Il problema e' che qualcuno deve certificare sul curricula finale dello
> > studente i 6 crediti ottenuti firmandolo su un verbale e sul libretto
> > dello studente. Non credo che nel caso di Brera sia stato uno studnte a
> > firmare il libretto all'altro studente (sarei molto curioso se cio'
> > fosse invece avvenuto).
> > Presumo piu' plausibile che
>cio' si sia svolto all'interno di un corso
> > tenuto da qualche docente che ha dato spazio agli studenti per tenere
> > delle lezioni, ma poi e' stato il docente stesso a firmare il libretto.
>
>
>il punto è che nell'autoformazione nessuno 
>giudica nessuno e nessuno firma niente a 
>nessuno, certo le carte si devono firmare ma 
>quelli che hanno l'autorità per firmarle hanno 
>anche le mani e quindi se si è determinati a far 
>valere la cosa il modo si trova, ma quella è la 
>parte più noiosa e cmq risolvibile. sempre 
>secondo me è una scelta che deve fare la 
>comunità di persone che mette in atto questa 
>scelta... quindi forse più che chiedere alla 
>lista si dovrebbe chiedere prima di tutto agli 
>studenti che ricevono i crediti e ai professori 
>che spero li diano non con un fare 
>paternalistico ma come se stessero costruendo e 
>ricercando insieme agli studenti qualcosa che ha 
>valore formativo non secondo le tabelle del 
>processo di bologna ma ha valore formativo per 
>se stessi e per gli altri, e dovrebbe essere 
>sempre così, ma questo è tra i miei desiderata.
>
>penso che sia forse una questione di prospettive.
>
>in questi tre anni ho fatto parte del collettivo 
>autart, un gruppo di più o meno 12 studenti. 
>abbiamo deciso noi di organizzare le attività. 
>all'inizio le presentavamo ad un professore che 
>ci dava la sua disponibilità a mettereci una 
>firma. dico mettere una firma non per sminuire 
>il ruolo del professore anzi lo consideravamo 
>uno del gruppo,e quindi più nel senso che non 
>avevamo voglia che la nostra attività venisse 
>giudicata e approvata ma che il rapporto si svolgesse in un ottica paritaria.
>nell'ultimo anno è mezzo abbiamo presentato i 
>progetti in consiglio accademico o al comitato scientifico della scuola.
>sceglievamo quando, dove e perchè chiamare gente 
>a fare lezioni. molti di questa lista sono stati 
>invitati. tutto era autogestito dagli studenti e 
>chi aveva l'autorità per firmare quasi sempre 
>non partecipava nemmeno alle lezioni, non perchè 
>si fidava ma perchè abbiamo lottato parecchio per ottenere questa autonomia.
>
>compilavamo noi i moduli per far pagare le 
>lezioni e prendevamo noi le presenze e in base a 
>queste, cioè al numero di ore, venivano 
>assegnati dei crediti senza la firma sul 
>libretto, inutile dire che le presenze le davamo 
>noi che non ci crediamo per niente all'obbligo 
>di frequenza. così è successo anche per il warm 
>up di ahacktitude, chi ha fatto le lezioni ha 
>compilato i suoi moduli noi li abbiamo 
>consegnati all'amministrazione e abbiamo dato in 
>segreteria i fogli di presenza, il direttore 
>della scuola e dell'accademia, in un solo caso, 
>ha messo la firma sul progetto all'inizio. 
>soprattutto i professori non mandano giù che ci 
>possa essere una didattica fatta dagli studenti 
>per gli studenti, ma dipende molto dall'idea che 
>si ha di insegnamento, di apprendimento e di condivisione.
>
>detto questo non credo che a carrara ci sia 
>nessun problema nè di autorità nè di 
>capacità  nè di buona fede nel mettere firme. 
>tutta questa attenzione sull'aspetto burocratico 
>mi snerva un po'. sembra che sia la questione 
>principale ma proprio non lo è. creare zone 
>autonome ha le sue difficoltà, se vuoi ti 
>relazioni con le carte se non vuoi non lo fai. 
>ma ripeto le questioni ufficiali non riguardano 
>la lista. a me piacerebbe che la discussione 
>fosse altra, del tipo, ridefinire la propria 
>posizione nell'ambito educativo che sia quella 
>di professore, direttore o studente. ridefinire 
>il concetto di crediti e non presentarli come 
>una realtà burocratica di fatto ma più come una 
>misera costruzione fatta sulla base di un 
>sistema economico e di un immaginario di 
>progresso e sviluppo che si arricchisce 
>prevalentemente sullo sfruttamento. un 
>immaginario da 
>decostruire...riappropriandosene  o 
>distruggendolo? le modalità secondo me le decide 
>chi lo subisce  di volta in volta.
>
>messa solo nei termini: ci sono le carte da 
>firmare, questa e la procedura, voi come volete 
>comparire. a me fa molto innervosire.
>
>inoltre da quello che ho vissuto io a brera 
>negli anni da studenti abbiamo ottenuto che ci 
>fossero dei fondi per progetti presentati dagli 
>studenti, nei regolamenti abbiamo inserito e 
>fatto riconoscere la libera associazione tra 
>studenti che vengono considerati alla stregua di 
>enti e quei 6 crediti che si hanno a 
>disposizione ce li siamo presi facendo quello 
>che ci pareva, e secondo me è stato anche poco 
>bisognerebbe fare molto di più. io credo che sia 
>plausibile, auspicabile e desiderabile oltre 
>ogni sforzo. lo stanno facendo diversi 
>collettivi universitari, per esempio il gruppo 
>gay statale di milano pochi mesi fa, o il gruppo 
>lapsus di milano… ma ce ne sono in tutta italia. 
>e ripeto su questo le posizioni politiche 
>possono essere diverse, e su quello vale la pena 
>di discutere in lista. poi si può anche 
>scegliere di fermarsi a quello che le 
>istituzioni prevedono, si può anche scegliere di 
>buttarsi in mano alla tirannide, tutto è 
>possibile ma a me non interessa e credo che non sia gli argomenti della lista.
>
> > Fatemi dunque sapere se non avete niente in contrario al fatto che si
> > adotti al procedura (B), altrimenti come dicevo nell'altro messaggio, il
> > docente dovra' valutare l'attivita' svolta dallo studente come
> > un'esercitazione all'interno del suo corso.
>
>mi pare che non ci sia niente in contrario se lo 
>studente  e il professore non hanno niente in 
>contrario. conoscendo molti dei professori di 
>carrara credo che la cosa non si risolva in pura 
>burocrazia, e se decidono di farlo credo che lo 
>facciano attraverso la condivisone etc. conosco 
>meno gli studenti, ma spero che siano il più 
>attivi possibile altrimenti perchè dovrebbero 
>volere dei crediti per fare l'ahacktitude? 
>magari preferirebbero fare uno stage in qualche 
>super multinazionale perseguendo l'illusione di 
>un inserimento lavorativo... spero di essere 
>stata chiara, nel senso ma di che stiamo parlando?
>
>ok sono stata anche un po' dura ma quel d..p..c.!!! dai!!!
>
>ciauz
>lo
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