[aha] R: Re: riconoscimento crediti
lo|bo
lo_bo a autistici.org
Mer 23 Mar 2011 00:23:01 CET
premesso: per la conferenza io dico che è una cosa bella...
per i crediti invece:
ma sono solo io? non capisco...
scusatemi se insisto e mi dilungo ma trovo un po' eccessiva tutta sta
insistenza sulla burocrazia, soprattutto perchè in antitesi con quella
che è stata l'esperienza che ho fatto insieme ad altre persone in
accademia. e anche perchè credo sia posta in termini davvero difficili
da collegare con le tematiche di questa lista. so che sembro molto
polemica, non ho intenzione di scatenare flame, ma mi sento di dover
puntualizzare alcune cose, altrimenti sembra per chi non conosce bene la
lista che ci occupiamo di come far "figurare" la cosa a livello
istituzionale.
On 22/03/2011 20.10, Tommaso Tozzi wrote:
> inizio dal fondo: forse mi sono espresso male. Intendevo dire che mi
> sembrava che la lista voleva essere il soggetto che organizzava l'evento
> e dunque nell'ipotesi che dei docenti figurassero (ai fini del
> riconoscimento crediti) come organizzatori di quell'attivita' poteva
> esserci un'incongruenza.
forse non ci troviamo sui termini: "figurare" nel senso di? se è
comparire su carte ed essere riconosciuti dalle istituzioni o dagli
storici che studieranno sui documenti ufficiali, non credo che sia
questo l'obiettivo, ma fare l'ahacktitude insieme e nel modo più
collaborativo possibile quello si, altrimenti non avrebbe senso
chiamarlo ahacktitude. a me pare che sia più difficile quest'ultima di
cosa non le carte.
> Il fatto che gli studenti stessi possano validare e giudicare
> l'attivita' dello studente e' un concetto interessante ma che vedo fuori
> da ogni plausibilita' istituzionale.
> Il problema e' che qualcuno deve certificare sul curricula finale dello
> studente i 6 crediti ottenuti firmandolo su un verbale e sul libretto
> dello studente. Non credo che nel caso di Brera sia stato uno studnte a
> firmare il libretto all'altro studente (sarei molto curioso se cio'
> fosse invece avvenuto).
> Presumo piu' plausibile che
cio' si sia svolto all'interno di un corso
> tenuto da qualche docente che ha dato spazio agli studenti per tenere
> delle lezioni, ma poi e' stato il docente stesso a firmare il libretto.
il punto è che nell'autoformazione nessuno giudica nessuno e nessuno
firma niente a nessuno, certo le carte si devono firmare ma quelli che
hanno l'autorità per firmarle hanno anche le mani e quindi se si è
determinati a far valere la cosa il modo si trova, ma quella è la parte
più noiosa e cmq risolvibile. sempre secondo me è una scelta che deve
fare la comunità di persone che mette in atto questa scelta... quindi
forse più che chiedere alla lista si dovrebbe chiedere prima di tutto
agli studenti che ricevono i crediti e ai professori che spero li diano
non con un fare paternalistico ma come se stessero costruendo e
ricercando insieme agli studenti qualcosa che ha valore formativo non
secondo le tabelle del processo di bologna ma ha valore formativo per se
stessi e per gli altri, e dovrebbe essere sempre così, ma questo è tra i
miei desiderata.
penso che sia forse una questione di prospettive.
in questi tre anni ho fatto parte del collettivo autart, un gruppo di
più o meno 12 studenti. abbiamo deciso noi di organizzare le attività.
all'inizio le presentavamo ad un professore che ci dava la sua
disponibilità a mettereci una firma. dico mettere una firma non per
sminuire il ruolo del professore anzi lo consideravamo uno del gruppo,e
quindi più nel senso che non avevamo voglia che la nostra attività
venisse giudicata e approvata ma che il rapporto si svolgesse in un
ottica paritaria.
nell'ultimo anno è mezzo abbiamo presentato i progetti in consiglio
accademico o al comitato scientifico della scuola.
sceglievamo quando, dove e perchè chiamare gente a fare lezioni. molti
di questa lista sono stati invitati. tutto era autogestito dagli
studenti e chi aveva l'autorità per firmare quasi sempre non partecipava
nemmeno alle lezioni, non perchè si fidava ma perchè abbiamo lottato
parecchio per ottenere questa autonomia.
compilavamo noi i moduli per far pagare le lezioni e prendevamo noi le
presenze e in base a queste, cioè al numero di ore, venivano assegnati
dei crediti senza la firma sul libretto, inutile dire che le presenze le
davamo noi che non ci crediamo per niente all'obbligo di frequenza. così
è successo anche per il warm up di ahacktitude, chi ha fatto le lezioni
ha compilato i suoi moduli noi li abbiamo consegnati all'amministrazione
e abbiamo dato in segreteria i fogli di presenza, il direttore della
scuola e dell'accademia, in un solo caso, ha messo la firma sul progetto
all'inizio. soprattutto i professori non mandano giù che ci possa essere
una didattica fatta dagli studenti per gli studenti, ma dipende molto
dall'idea che si ha di insegnamento, di apprendimento e di condivisione.
detto questo non credo che a carrara ci sia nessun problema nè di
autorità nè di capacità nè di buona fede nel mettere firme. tutta
questa attenzione sull'aspetto burocratico mi snerva un po'. sembra che
sia la questione principale ma proprio non lo è. creare zone autonome ha
le sue difficoltà, se vuoi ti relazioni con le carte se non vuoi non lo
fai. ma ripeto le questioni ufficiali non riguardano la lista. a me
piacerebbe che la discussione fosse altra, del tipo, ridefinire la
propria posizione nell'ambito educativo che sia quella di professore,
direttore o studente. ridefinire il concetto di crediti e non
presentarli come una realtà burocratica di fatto ma più come una misera
costruzione fatta sulla base di un sistema economico e di un immaginario
di progresso e sviluppo che si arricchisce prevalentemente sullo
sfruttamento. un immaginario da decostruire...riappropriandosene o
distruggendolo? le modalità secondo me le decide chi lo subisce di
volta in volta.
messa solo nei termini: ci sono le carte da firmare, questa e la
procedura, voi come volete comparire. a me fa molto innervosire.
inoltre da quello che ho vissuto io a brera negli anni da studenti
abbiamo ottenuto che ci fossero dei fondi per progetti presentati dagli
studenti, nei regolamenti abbiamo inserito e fatto riconoscere la libera
associazione tra studenti che vengono considerati alla stregua di enti e
quei 6 crediti che si hanno a disposizione ce li siamo presi facendo
quello che ci pareva, e secondo me è stato anche poco bisognerebbe fare
molto di più. io credo che sia plausibile, auspicabile e desiderabile
oltre ogni sforzo. lo stanno facendo diversi collettivi universitari,
per esempio il gruppo gay statale di milano pochi mesi fa, o il gruppo
lapsus di milano… ma ce ne sono in tutta italia. e ripeto su questo le
posizioni politiche possono essere diverse, e su quello vale la pena di
discutere in lista. poi si può anche scegliere di fermarsi a quello che
le istituzioni prevedono, si può anche scegliere di buttarsi in mano
alla tirannide, tutto è possibile ma a me non interessa e credo che non
sia gli argomenti della lista.
> Fatemi dunque sapere se non avete niente in contrario al fatto che si
> adotti al procedura (B), altrimenti come dicevo nell'altro messaggio, il
> docente dovra' valutare l'attivita' svolta dallo studente come
> un'esercitazione all'interno del suo corso.
mi pare che non ci sia niente in contrario se lo studente e il
professore non hanno niente in contrario. conoscendo molti dei
professori di carrara credo che la cosa non si risolva in pura
burocrazia, e se decidono di farlo credo che lo facciano attraverso la
condivisone etc. conosco meno gli studenti, ma spero che siano il più
attivi possibile altrimenti perchè dovrebbero volere dei crediti per
fare l'ahacktitude? magari preferirebbero fare uno stage in qualche
super multinazionale perseguendo l'illusione di un inserimento
lavorativo... spero di essere stata chiara, nel senso ma di che stiamo
parlando?
ok sono stata anche un po' dura ma quel d..p..c.!!! dai!!!
ciauz
lo
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