[aha] R: The Invisible Suns Project

stefano sburlati stefano.sburlati a gmail.com
Ven 8 Ott 2010 10:53:01 CEST


ciao
brevissimo e in ritardo:
bella disscussione a proposito di invisible suns. a me piace,

le obiezioni di steef in effetti ci stanno, ma nonostante tutto credo che
siano superabili. così come è superabile, almeno in parte, (punto 1) il
conflitto fra dato e narrazione: in entrambi i casi, si tratta di
selezionare cosa (quali dati/quali elementi di una narrazione) e come
servirlo (come presentarli/articolarli)...
sul punto 2. chiaro che si tratta di approssimazioni, a volte anche grosse.
corro volentieri il rischio inghippo, se mi fa pensare a qualcosa cui non
avevo mai pensato.

bai bai

nino




2010/10/3 steeef <stef at lideolog.net>

> La vostra passione mi fa pensare. Ho almeno due grosse obiezioni e non
> posso
> fare a meno di avanzarle per controllarle con voi.
>
> La prima. Le oscillazioni di borsa (come l'orario dei treni ecc.) in sé non
> hanno alcun significato: è il contesto in cui vivono, in cui sono
> interpretate, in cui hanno effetti sulla vita delle persone, è quello che
> le
> rende significative e rilevanti. La pura trasformazione di dati in altri
> dati (da statistiche a note, da note a colori, da colori a forme, da forme
> a
> lettere, da segnali video a segnali audio, e così via), senza contesto, è
> un’operazione meccanica da cui il significato è assente. Sono come le serie
> di acronimi ottenuti come permutazioni automatiche di lettere: ogni tanto
> magari se ne trova uno interessante, ma per caso. Se poi si prova a
> sovrimporre il contesto dei dati di partenza sui dati di arrivo, per
> restituire loro una rilevanza, il risultato è un significato di ordine
> intellettuale e astratto, un significato degradato che non ha più nemmeno
> lontanamente la forza dell’originale. Queste “traslazioni semantiche” in
> fondo commuovono e interessano poco. Sono un oceano di graceful noise.
>
> La seconda. C’è una domanda che mi faccio (ad esempio) a proposito di “29”:
> Qualcuno ha controllato che le note fatte corrispondano effettivamente alle
> transazioni dette? Vediamo. Mi sento di escludere il “sì”: ci fosse uno
> tanto follemente puntiglioso, a stento ritroverebbe le correlazioni: il
> musicista dichiara, come è naturale, di essersi tenuto ampia
> discrezionalità
> di trasposizione e di invenzione, al punto da inserire improvvisazioni che
> rappresentano la cosiddetta “trade hysteria” (in questi punti la
> traslazione
> svanisce del tutto). Tralasciamo il vacuo “no”. Resta solo una risposta
> possibile: È irrilevante, mio caro, quello che conta è l’idea della
> trasposizione da transazioni di borsa a suoni, e poi l’effetto finale
> dell’opera. Ma questa posizione denuncia l’irrilevanza dell’opera stessa
> (per non dire un tradimento dell’arte). Significa ammettere che il legame
> tra l’opera e quella che dovrebbe essere la sua motivazione estetica, e
> perciò morale, in realtà non esiste. Ne resterebbe la sola “idea”. Ma di
> queste “idee” ne abbiamo a scatafascio, nei supermercati, non sappiamo più
> che farcene. Una volta consapevoli, come siamo, che tutto è collegato con
> tutto, che i linguaggi che filtrano lo sguardo sul mondo sono modellabili a
> volontà, che con l’analogia matematica puoi postulare isomorfismi a piacere
> tra qualsiasi coppia di fenomeni non appena ti permetti il grado voluto di
> deroga e di indulgenza… ebbene che valore ha in sé l’idea di una di tali
> infinite – e perciò banali – trasposizioni possibili? Assomigliano più ai
> trucchetti della pubblicità commerciale. E difatti queste “idee” posseggono
> sempre un grande e calcolato marketing appeal. Intitolare i movimenti
> “Azioni scambiate dalle ore x alle ore y” è una figata molto suggestiva,
> come il logo di apertura nel video, ma l’interesse è ricorsivo, si
> esaurisce
> lì.
>
> Insomma, sotto questa classe di lavori intravedo un inghippo, un inganno,
> una prestidigitazione, una presa in giro simile alle innumerevoli prese in
> giro in mezzo alle quali viviamo mezzi affogati e anestetizzati, e che ci
> sfilano continuamente il senso della vita sotto il sedere mettendo la
> furbizia dell’apparenza avanti a tutto. Proprio quello di cui non abbiamo
> bisogno. Che siano fatti in buona fede non cambia il contributo negativo. E
> seppure da quella ispirazione viene fuori qualcosa di bello per i sensi,
> per
> cui posso ringraziare l'autore con il dovuto rispetto, resta il fatto
> diseducativo e sgradevole che alla dogana della mente lui passi con falsi
> documenti.
> Cercando di essere preciso e sintetico più che posso, l'inganno è questo:
> l’opera dichiara il suo concetto come parte essenziale di sé; il concetto è
> rilevante perché ha al centro una sperimentazione tecnico-scientifica;
> l’opera poi tradisce la componente tecnico-scientifica – e così il
> concetto,
> e se stessa – marginalizzandola nella sua fattura concreta. Se non lo fa,
> del resto, diventa meccanica e irrilevante.
>
> Servus
> >s<
>
> -----Messaggio originale-----
> Da: aha-bounces at lists.ecn.org [mailto:aha-bounces at lists.ecn.org] Per conto
> di xDxD.vs.xDxD
> Inviato: venerdì 1 ottobre 2010 21.13
> A: List on artistic activism and net culture
> Oggetto: Re: [aha] The Invisible Suns Project
>
> bello
>
> mi fa venir in mente un approccio diametralmente opposto, quello di
> '29 di Luca Bertini. Il sito non lo trovo più online, purtroppo, qui
> una intervista di Domenico Quaranta
>
> http://www.domenicoquaranta.net/bertini.html
>
> e qui un pezzo di playlist è dedicato alla sequenza delle fasi:
>
>
> http://www.youtube.com/watch?v=00EKDKMcMDw&p=4A02C857F8AF1CE2&playnext=1&ind
> ex=13<http://www.youtube.com/watch?v=00EKDKMcMDw&p=4A02C857F8AF1CE2&playnext=1&ind%0Aex=13>
>
> il pezzo interpretava in musica gli andamenti delle borse durante il
> crack del 1929, in un tipo di generatività completmente differente.
>
> è molto bello nel tuo e nel suo (e in tutti gli esperimenti in
> materia, che osservino gli stock exchange, gli orari delle linee aeree
> o altro) il passaggio da un dominio all'altro (info-->suono) perchè è
> un tentativo di esprimere emozionalmente o altro_sensorialmente le
> informazioni. Sempre con le limitazioni (e le possibilità) che
> incorrono quando c'è, immancabilmente, l'essere umano che alla fine
> determina le interpretazioni associando le variazioni
> dell'informazione ai vari suoni o parametri o pezzi dello spartito,
> nel caso di Luca, in una specie di generatività mediata.
>
> e però è uno spazio affascinante che continua i processi di mutazione
> delle estetiche: oltrepassata da eoni la figura, l'estetica è oramai
> nel database, nell'informazione. mi incuriosisce anche nella
> televisione e nel cinema, dove sempre più prendono piede i reality
> (che cosa sono se non un flusso continuo di informazioni, remixate
> live?) e i documentari (info-film).
>
> cià!
> xDxD
>
> 2010/10/1 Marco Donnarumma <devel at thesaddj.com>:
> > Ciao lista,
> > Vi scrivo per condividere il un ultimo lavoro creato in Pd, bash script e
> > Linux OS.
> >
> > "E' possibile rappresentare percettualmente le transazioni dell'economia
> > globale?
> > The Invisible Suns Project è costituito da un sistema autonomo che
> performa
> > un analisi permanente dei prezzi storici degli stock di una selezione
> > variabile di multinazionali, comprime in pochi minuti più di 8 anni di
> > transazioni e finalmente produce una datascape audiovisuale generativa,
> > 'self-organizing' ogni 24 ore.
> > Il progetto non è focalizzato sulla tradizionale visualizzazione di dati,
> ma
> > bensì cerca di analizzare in che modo questi dati - ed il loro implicito
> > significato - possono essere vissuti percettualmente, emotivamente."
> >
> > Informazioni dettagliate:
> >
> > http://marcodonnarumma.com/works/the-invisible-suns-project/
> >
> > Uno dei primi output audiovideo del sistema (può essere visionato in
> > fullscreen HD):
> >
> > http://www.vimeo.com/15050311
> >
> > ~~~~~~~
> >
> > feedback, criticismi e suggerimenti sono benvenuti,
> > grazie,
> >
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