[aha] R: The Invisible Suns Project
Marco Donnarumma
devel a thesaddj.com
Dom 3 Ott 2010 17:12:18 CEST
Ciao steeef,
> La prima. Le oscillazioni di borsa (come l'orario dei treni ecc.) in sé non
> hanno alcun significato: è il contesto in cui vivono, in cui sono
> interpretate, in cui hanno effetti sulla vita delle persone, è quello che
> le
> rende significative e rilevanti. La pura trasformazione di dati in altri
> dati (da statistiche a note, da note a colori, da colori a forme, da forme
> a
> lettere, da segnali video a segnali audio, e così via), senza contesto, è
> un’operazione meccanica da cui il significato è assente. Sono come le serie
> di acronimi ottenuti come permutazioni automatiche di lettere: ogni tanto
> magari se ne trova uno interessante, ma per caso. Se poi si prova a
> sovrimporre il contesto dei dati di partenza sui dati di arrivo, per
> restituire loro una rilevanza, il risultato è un significato di ordine
> intellettuale e astratto, un significato degradato che non ha più nemmeno
> lontanamente la forza dell’originale. Queste “traslazioni semantiche” in
> fondo commuovono e interessano poco. Sono un oceano di graceful noise.
>
Credo che ogni tipo di dato abbia un significato a sè stante nel mondo in
cui viviamo oggi ed è solamente la cultura (intesa come literacy) digitale
di ognuno che permette di comprenderla o meno o di elaborarlo in maniere
differenti.
Inoltre la nostra società (beh forse non in Italia) sta diventando sempre
più una babilonia di dati, aggiungerei "per forza di cose", non c'è altra
via di scampo (vista l'inarrestabile mutazione dei media in media
"digitali") e penso sia fondamentale per il futuro riuscire a demistificare
proprio l'approccio che hai sottolineato: i dati sono numeri che "in sé non
hanno alcun significato".
Purtroppo tutti questi dati inutili sono anche uno dei fondamenti del
capitalismo nell'era digitale (quanto non mi piace citare quella parola che
comincia con la c).
Cosa c'è di diverso rispetto a qualche anno fa?
beh sono dell'opinione che se fino a un decennio fa l'ammontare di dati che
poteva essere raccolto era limitato dallo stato tecnologico ora le
possibilità sono infinite. Non solo milioni di dati sono disponibili ma
possono provenire da contesti totalmente differenti (la borsa, il tuo
smartphone, il tuo servizio di email, o l'account con """vodafone""" che ti
permette di collegarti a internet e leggere questa lista), che se comparati
in maniera analitica possono rivelare sfumature rilevanti e altrimenti
relegate agli abissi dell'oceano di graceful noise.
Questa definizione mi piace, ma piuttosto la attribuirei al concetto
opposto. Graceful noise potrebbe essere rappresentato da una mole di dati
priva di alcuna traslazione o critica analitica (ad es. il ledwall a wall
street che mostra tutti i prezzi degli stock in tempo reale).
Ora, estraendo l'elemento artistico, mi sembra palese che i dati della borsa
in sè _abbiano_ un significato (anche quelli dei treni, ma forse in una
maniera più astrusa che non vorrei discutere qui).
Stiamo parlando dei cambiamenti di volume del capitale di una compagnia. Ora
non vorrei sentenziare qualcosa di ovvio, ma mi sembra una banalità che i
picchi e le cadute del capitale di una compagnia condizionino direttamente
il prezzo ad es. della benzina, di conseguenza il prezzo del trasporto di
prodotti primari da uno stato all'altro, quindi il prezzo del pane al
supermercato quindi la nostra spesa mensile. Mi pare più di un significato,
ma molti tutti insieme.
Forse tu ti riferivi a questo come contesto?
Forse quello che non è chiaro nei lavori di questo tipo è che nessuno
pretende di "insegnare" la verità riguardo il significato contestuale di
quei dati (anche xDxD ha menzionato questo aspetto), si tratta di una
ricerca che tende forse a esemplificare, se vogliamo, una rappresentazione
semantica.
>
> La seconda. C’è una domanda che mi faccio (ad esempio) a proposito di “29”:
> Qualcuno ha controllato che le note fatte corrispondano effettivamente alle
> transazioni dette? Vediamo. Mi sento di escludere il “sì”: ci fosse uno
> tanto follemente puntiglioso, a stento ritroverebbe le correlazioni: il
> musicista dichiara, come è naturale, di essersi tenuto ampia
> discrezionalità
> di trasposizione e di invenzione, al punto da inserire improvvisazioni che
> rappresentano la cosiddetta “trade hysteria” (in questi punti la
> traslazione
> svanisce del tutto). Tralasciamo il vacuo “no”. Resta solo una risposta
> possibile: È irrilevante, mio caro, quello che [snip...]
>
Beh una piccola nota sul mio lavoro. Tutto cio che vedi e ciò che senti è
una rappresentazione non mediata dei dati così come sono raccolti.
Per non mediata intendo che, tecnicamente, i dati sono stati solamente
normalizzati (conformati ad uno stesso range) e quindi utilizzati. Poi per
la descrizione tecnica della generazione audio e spazializzazione rimanderei
alla pagina del progetto.
Su alcuni punti sono d'accordo con te, però è importante notare che ci
avviciniamo ad un argomento ingannevole e discusso continuamente nel campo
dell'AI per esempio. E' sempre più difficile stabilire dove finisce
l'intermediazione umana e entra in gioco il puro (e sempre più spesso
autonomo) computing.
Nel caso di '29 l'autore ha preso decisioni forse più favorevoli ad una
estetica musicale (ma non per questo morali, non riesco a vedere il nesso
che hai sottolineato, l'interdipendenza di estetismo e moralità), che
"possono far cagà" o ti possono far innamorare. Nel mio caso il suono è
generato esclusivamente dai dati, non c'è nessun modificazione "umana", ed è
proprio questo un aspetto su cui ho deciso di lavorare molto. Ma chi può
dire in che maniera il mio intento sia ben riuscito o mal elaborato?
Probabilmente l'unica maniera di dare una risposta approssimata sarebbe
aprire la patch e gli script e leggerli.
Il punto è nuovamente che a Bernini non era stato commissionato un concerto
per orchestra che spiegasse la verità una volta per tutte rispetto al crack
del '29.
l’opera dichiara il suo concetto come parte essenziale di sé; il concetto è
> rilevante perché ha al centro una sperimentazione tecnico-scientifica;
>
non credo. Il concetto è rilevante perchè è il corpo di un contesto di cui
tu stesso hai sottolineato l'importanza.
La sperimentazione tecnico-scientifica è puramente un _metodo_ o una
metodologia, se vista come insieme di metodi.
> l’opera poi tradisce la componente tecnico-scientifica – e così il
> concetto,
> e se stessa
come può un'opera tradire la metodologia con cui è stata pensata e composta?
la metodologia può essere criticabile, ma è intrinseca di un opera o
progetto a mio parere.
> – marginalizzandola nella sua fattura concreta.
beh, potrei, forse, obiettare che qualsiasi opera marginalizza i suoi
aspetti intangibili quando trasformata in una fattura concreta.
Mi fa piacere che l'argomento abbia stimolato una bella discussione.
M
>
> -----Messaggio originale-----
> Da: aha-bounces a lists.ecn.org [mailto:aha-bounces a lists.ecn.org] Per conto
> di xDxD.vs.xDxD
> Inviato: venerdì 1 ottobre 2010 21.13
> A: List on artistic activism and net culture
> Oggetto: Re: [aha] The Invisible Suns Project
>
> bello
>
> mi fa venir in mente un approccio diametralmente opposto, quello di
> '29 di Luca Bertini. Il sito non lo trovo più online, purtroppo, qui
> una intervista di Domenico Quaranta
>
> http://www.domenicoquaranta.net/bertini.html
>
> e qui un pezzo di playlist è dedicato alla sequenza delle fasi:
>
>
> http://www.youtube.com/watch?v=00EKDKMcMDw&p=4A02C857F8AF1CE2&playnext=1&ind
> ex=13<http://www.youtube.com/watch?v=00EKDKMcMDw&p=4A02C857F8AF1CE2&playnext=1&ind%0Aex=13>
>
> il pezzo interpretava in musica gli andamenti delle borse durante il
> crack del 1929, in un tipo di generatività completmente differente.
>
> è molto bello nel tuo e nel suo (e in tutti gli esperimenti in
> materia, che osservino gli stock exchange, gli orari delle linee aeree
> o altro) il passaggio da un dominio all'altro (info-->suono) perchè è
> un tentativo di esprimere emozionalmente o altro_sensorialmente le
> informazioni. Sempre con le limitazioni (e le possibilità) che
> incorrono quando c'è, immancabilmente, l'essere umano che alla fine
> determina le interpretazioni associando le variazioni
> dell'informazione ai vari suoni o parametri o pezzi dello spartito,
> nel caso di Luca, in una specie di generatività mediata.
>
> e però è uno spazio affascinante che continua i processi di mutazione
> delle estetiche: oltrepassata da eoni la figura, l'estetica è oramai
> nel database, nell'informazione. mi incuriosisce anche nella
> televisione e nel cinema, dove sempre più prendono piede i reality
> (che cosa sono se non un flusso continuo di informazioni, remixate
> live?) e i documentari (info-film).
>
> cià!
> xDxD
>
> 2010/10/1 Marco Donnarumma <devel a thesaddj.com>:
> > Ciao lista,
> > Vi scrivo per condividere il un ultimo lavoro creato in Pd, bash script e
> > Linux OS.
> >
> > "E' possibile rappresentare percettualmente le transazioni dell'economia
> > globale?
> > The Invisible Suns Project è costituito da un sistema autonomo che
> performa
> > un analisi permanente dei prezzi storici degli stock di una selezione
> > variabile di multinazionali, comprime in pochi minuti più di 8 anni di
> > transazioni e finalmente produce una datascape audiovisuale generativa,
> > 'self-organizing' ogni 24 ore.
> > Il progetto non è focalizzato sulla tradizionale visualizzazione di dati,
> ma
> > bensì cerca di analizzare in che modo questi dati - ed il loro implicito
> > significato - possono essere vissuti percettualmente, emotivamente."
> >
> > Informazioni dettagliate:
> >
> > http://marcodonnarumma.com/works/the-invisible-suns-project/
> >
> > Uno dei primi output audiovideo del sistema (può essere visionato in
> > fullscreen HD):
> >
> > http://www.vimeo.com/15050311
> >
> > ~~~~~~~
> >
> > feedback, criticismi e suggerimenti sono benvenuti,
> > grazie,
> >
>
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Marco Donnarumma aka TheSAD
Independent New Media Arts Professional, Performer, Teacher
Ongoing MSc by Research, University of Edinburgh, UK
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