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Luigi Pagliarini
luigi a artificialia.com
Lun 6 Dic 2010 08:03:31 CET
Domenico,
rockyourbody
:-)
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=xyMLSlh8914
Ciao! Luigi
> ciao cari,
>
> mi sento in dovere di intervenire ma non so cosa dire, in questa tarda
> domenica di inizio dicembre. la discussione ha volato ben oltre gli
> spunti iniziali, e del resto sono in accordo con quasi tutto. così mi
> limito a ringraziarvi e a postarvi uno spunto di lettura curioso,
> scoperto proprio oggi. così la piantate di impastarvi gli occhi su
> google books :-)
> http://www.artlies.org/article.php?id=1993&issue=67&s=0
>
> ciao!
> d
>
>
> ---
>
> Domenico Quaranta
>
> web. http://domenicoquaranta.com/
> email. info at domenicoquaranta.com
> mob. +39 340 2392478
> skype. dom_40
>
>
>
>
>
>
>
> Il giorno 05/dic/10, alle ore 20:09, Luigi Pagliarini ha scritto:
>
>>
>> ciao! a me son piaciuti sia l'intervento di salvatore che quello di
>> massimo, anche se avrei due tre cosette da aggiungere, tipo:
>> 1. la storicizzazione non solamente è possibile ma più/meno qualcuno
>> domani nel mondo la pretenderà (con buona pax de noi altri e delle
>> nos. eventuali idee! :-). son processi che danno il voltastomaco ma
>> cmq avvengono;
>> 2. riguardo il problema della moltiplicazione/frattalizzazione/
>> liquefazione son d'accordo ma anche lì fan fatti dei distinguo,
>> tanti, e non è detto che non sia un obbiettivo o uno stimolo
>> artistico per sé;
>> 3. e, a mio avviso, proprio ciò ci rimanda @ necessità di una
>> definizione etica&chiara dell'elettronica artistica o, viceversa, @
>> dichiarazione di estinzione storica del processo d'evoluzione che
>> lha fatta emergere.
>> che non è necessariamente la peggiore delle vie d'uscita... :-)
>> grazie per il confronto, salutoni!!
>>
>>
>>> ciao xDxD,
>>> una mail così "bella" meriterebbe una citazione come opera d'arte!
>>>
>>> Ho sempre pensato che l'arte, se proprio vogliamo avere la
>>> sensazione,
>>> anche minima, di poter essere in grado di oggettivizzarne la
>>> qualita',
>>> non puo' essere riconosciuta come tale se non in un contesto
>>> spazio-temporale in mutamento continuo; i graffiti preistorici
>>> avevano
>>> un senso artistico, forse, per i loro autori, così come,
>>> probabilmente, le simmetrie dell'alhambra o le scene prospettiche
>>> rinascimentali, o i quadri di picasso, o l'orinatoio di duchamp hanno
>>> avuto un forte significato artistico "vissuto" più per gli autori, di
>>> nuovo, nel momento in cui sono state realizzate, piuttosto che per le
>>> conseguenze nella storia dell'arte. Queste riguardavano soprattutto
>>> chi guardava.
>>>
>>> Ogni tempo ha sviluppato gli strumenti concettuali e materiali di cui
>>> disponeva per permetterne il superamento. Quando si poteva lavorare
>>> solo con lo scalpello e il pennello era naturale usare scalpello e
>>> pennello per produrre opere riconoscibili come arte. Con la
>>> disponibilita' attuale di hardware e software sarebbe stato strano se
>>> non si fosse provato a fare arte con gli strumenti della
>>> contemporaneità! Ma, come giustamente fa notare xD, il momento non ci
>>> offre solamente una quantità infernale di informazioni, esperienze,
>>> strumenti concreti quanto anche una varieta' assurdamente enorme di
>>> livelli di lettura, interpretazione e manipolazione dei dati che
>>> qualificano l'opera d'arte stessa.
>>>
>>> Per xD la parola chiave e' "moltiplicazione", per me, ma forse
>>> intendiamo qualcosa di simile, e' "frattalizzazione", anzi, forse
>>> "frattalizzazione accelerata". Mi rendo conto del fatto che da tale
>>> punto of view si corre facilmente il rischio di cadere nel lato
>>> oscuro
>>> dello stallo: l'incapacita' o impossibilita' di giudizio, che
>>> sicuramente non aiuta a diminuire il livello generale di
>>> fraintendimento su cos'e' l'arte elettronica oggi.
>>>
>>> Il processo frattalizzante di cui siamo protagonisti non permette
>>> storicizzazioni sensate piu' di tanto, e d'altronde sono d'accordo
>>> sull'importanza fondamentale del riconoscimento dei valori etici di
>>> cio' che si fa oggi, arte o non arte, e riconoscere lo sberleffo al
>>> mondo reale che il mercato dell'arte oggi, spesso se non sempre,
>>> rappresenta mi sembra una buona motivazione per cercare di fare arte
>>> "altra", qualsiasi cosa possa significare. Anzi, arte "altra" proprio
>>> nel senso in cui quella che abbiamo definito "arte" finora risulta
>>> chiaramente come una serie di avvenimenti in cui le condivisioni
>>> limitate di informazioni, le coincidenze fortuite, le dinamiche, le
>>> conoscenze e le comunicazioni (più o meno limitate) del passato,
>>> ancora più che le volonta' degli artisti stessi, hanno prodotto
>>> quella
>>> che oggi leggiamo come "storia dell'arte".
>>>
>>> Oggi, a mio avviso, l'arte non può essere in effetti scissa dal
>>> generale liquefarsi, miscelarsi (frattalizzarsi) delle categorie
>>> indotto dai saperi e dalle tecnologie diffuse, e non puo' nemmeno
>>> fare
>>> a meno di usare gli strumenti del tempo per superarlo (il tempo), con
>>> il risultato che un bel progetto open source puo' essere premiato
>>> come
>>> opera d'arte quanto una installazione arduinesca che "moltiplica" i
>>> riferimenti dell'esistente, magari (purtroppo) accanto a dubbi
>>> progetti di infotainment, o addirittura a bieche operazioni
>>> commerciali, e se si deve scrivere un libro sui flussi delle arti
>>> legate alla tecnologia degli ultimi venti trenta o 40 anni diventa un
>>> problema naturale poter restringere il campo anche solo
>>> etimologicamente...
>>>
>>> affrontare questi problemi porta inevitabilmente allo stallo, mi
>>> viene
>>> da pensare, ma non vorrei essere frainteso: anch'io ho trovato il
>>> libro di Dom, anche solo nelle pagine lette su google books, molto
>>> interessante e stimolante, quando non illuminante, e sono anch'io ben
>>> contento che ci siano tante persone, tanti curatori, critici,
>>> studiosi
>>> della cosiddetta arte elettronica, in tutte le sue declinazioni, in
>>> grado di aumentare il livello di consapevolezza della sua importanza,
>>> e di diminuire di conseguenza il livello generale di fraintendimento,
>>> ma credo anche che la commistione accelerata di low tech e high tech,
>>> il dissolvimento delle differenze globali nel caotico calderone di
>>> sofferenze e ingiustizie e fantascienza folle del momento che stiamo
>>> vivendo, e tanti altri buoni motivi che non sto ad elencare,
>>> impongano
>>> agli operatori tutti, artisti e critici, uno sforzo nella direzione
>>> di
>>> un'etica dell'arte che metta l'utilita' comune, il piacere del dono,
>>> della condivisione, e le altre belle cose accennate da xD, avanti ai
>>> valori artistici storicizzati e ai parametri abituali con cui
>>> giudichiamo cosa e' arte (e di che tipo), e cosa no.
>>>
>>> mi scuso per la lunghezza, e per la scrittura, ma sento il richiamo!
>>> ;-)
>>>
>>> massimo
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> 2010/12/5 xDxD.vs.xDxD <xdxd.vs.xdxd at gmail.com>:
>>>> ellò!
>>>>
>>>> 2010/12/4 Luigi Pagliarini <luigi at artificialia.com>:
>>>>> c'è un forte bisogno di una selezione qualitativa ormai e di una
>>>>> presa di coscienza di cos'è l'arte elettronica oggi: xkè il
>>>>> livello generale di fraintendimento è diventato c_o_l_o_s_s_a_l_e!
>>>>
>>>>
>>>> la sai una cosa: c'hai ragione.
>>>>
>>>> ma forse anche per un paio di ragioni a cui forse non alludevi
>>>> qui, ma
>>>> che sento molto vicine, e quindi te le aggiungo qui sotto.
>>>>
>>>> un esempio in un altro settore. c'entra poco, ma c'entra.
>>>>
>>>> 5-6 anni fa aveva senso chiedere "un programmatore Flash".
>>>>
>>>> ora di "programmatori Flash" ce ne sono una dozzina di tipi
>>>> differenti.
>>>>
>>>> tanto che oramai se chiedi un "programmatore Flash e basta"
>>>> probabilmente non sai quello che stai chiedendo. o forse stai
>>>> chiedendo una cosa veramente basica-basica, che forse faresti
>>>> meglio a
>>>> scaricarti un tutorial e fartelo da solo il lavoro.
>>>>
>>>> adesso: come in tante altre pratiche degli esseri umani anche l'arte
>>>> s'è mischiata da un pezzo a un sacco di altre cose. con la
>>>> scienza, il
>>>> marketing, gli affari, l'attivismo, l'ecologia, la politica, il
>>>> giardinaggio, la cucina e la maglia coi ferri. è diventato tanto
>>>> fluido il passaggio da un dominio all'altro che è abbastanza
>>>> complicato dire di qualcosa: "questa è arte".
>>>>
>>>> e questo (ma non penso che ci sia nemmeno da dirlo) è un fatto che
>>>> riguarda tutte le attività degli esseri umani. tant'è vero che gli
>>>> effetti di questa cosa li viviamo anche nel nostro tempo libero, nel
>>>> lavoro di ufficio, nei rapporti con le persone, nella nostra
>>>> sessualità e pure mentre scriviamo ste mail :)
>>>>
>>>> la parola chiave probabilmente è "moltiplicazione". ovvero il fatto
>>>> che diventa assai difficile "definire" in maniera univoca. è un po'
>>>> come l'indeterminazione di heisenberg: se sta particella la
>>>> strizzi di
>>>> qua, schizza di là; se strizzi di là, schizza via di qua.
>>>>
>>>> ed è un po' come l'open source: non è poi così interessante
>>>> l'"oggetto" quanto il processo, la piattaforma, il framework, il
>>>> livello "meta", e la possibilità che molte persone ci possano
>>>> smanacciare sopra secondo le proprie inclinazioni e ficcandoci
>>>> dentro
>>>> tutti i significati che vogliono: che siano artistici, scientifici,
>>>> pornografici, culinari, di business o di quel che gli pare e piace.
>>>>
>>>> ma forse è fuorviante usare la parola "arte" per questa cosa qui. e
>>>> comunque è osservabile che quel che istintivamente e "classicamente"
>>>> cercheremmo nell'arte ora sta in un affare "meta" e in un tipo di
>>>> processo che si potrebbe definire di "apertura".
>>>>
>>>> perchè probabilmente l'unica soluzione possibile è nomade e
>>>> stratificata. ovvero: diverse persone, a seconda del mestiere che
>>>> vogliono fare e del contesto in cui si esprimono, una stessa cosa la
>>>> possono descrivere come arte, come scienza, come interaction design,
>>>> come design o anche come emerita cazzata.
>>>>
>>>> e non è una cosa arbitraria. è proprio che sono cambiate le
>>>> possibilità, le pratiche e le metodologie.
>>>>
>>>> quindi forse è più interessante fare una domanda tipo "che mestiere
>>>> vuoi fare"? e prepararsi, oltretutto, a delle risposte anche molto
>>>> particolari.
>>>>
>>>> questo dal lato di chi mette in atto le pratiche.
>>>>
>>>> dal lato di chi le osserva (sia un curatore o un passante) è un po'
>>>> passato il tempo di suggerire classificazioni. è da un po' che forse
>>>> ha più senso accettare il fatto che le classificazioni possibili in
>>>> contemporanea siano assai più di una, e che tante pratiche trovino
>>>> il
>>>> loro significato proprio nella presenza di tutte queste
>>>> sovrapposizioni e interazioni contemporanee di più definizioni.
>>>>
>>>> in qualche modo sembra che stiamo parlando di etica piuttosto che di
>>>> arte. ed ha un senso. sono daccordo!
>>>>
>>>> il resto mi sembra veramente un po' troppo ideologico (e qui non ce
>>>> l'ho con te Luigi, ma con queste idee di poter/dover classificare
>>>> questo o quello perchè poi va storicizzato per il "bene"
>>>> dell'artista
>>>> e dell'umanità).
>>>>
>>>> perchè troppo spesso si sta un po' fuori del mondo. tanto che a
>>>> volte
>>>> dubito anche sull'opportunità di "storicizzare" (e ancor di più sul
>>>> preservare). La butto sul semplice per far presto, ma ci sono
>>>> motivazioni più profonde: a pensare a tutto lo sforzo e il materiale
>>>> che serve per "preservare" un "coso" elettronico (ma anche un
>>>> quadro o
>>>> la cazzo di mucca di hirst) mi piange proprio il cuore, in un
>>>> momento
>>>> in cui meno mondezza metti al mondo meglio è. E poi è anche un po'
>>>> autoritario l'ergersi a "selezionatore" di cosa vada storicizzato o
>>>> preservato. Non lo intendano in maniera personale quelli che lo
>>>> fanno,
>>>> ovviamente, perchè esprimo un limite oggettivo: puoi studiare quanto
>>>> vuoi, ma avrai sempre un punto di vista limitato, delle condizioni
>>>> completamente random e delle inclinazioni emotive. E, quindi, non
>>>> sarai mai obiettivo nel dire "storicizza questo qui invece che
>>>> quello
>>>> là". Meglio e molto più corretto lasciare andare tutto al macero,
>>>> produrre un po' di documentazione in un formato più aperto
>>>> possibile e
>>>> meno dispendioso possibile in termini di risorse ed energie, e farsi
>>>> un culo come una capanna a condividere info e conoscenza con più
>>>> persone possibili. (ovviamente estremizzo, ma spero che il cocetto
>>>> che
>>>> volevo esprimere sia chiaro)
>>>>
>>>> ma mi sembra che dovremmo/potremmo essere anche un tantino più in là
>>>> come discorsi rispetto a questo. no?
>>>>
>>>> rimane il fatto che la domanda "che mestiere vuoi fare?" sia del
>>>> tutto
>>>> legittima e positiva. solo che la domanda è quella lì. finisce lì.
>>>> il
>>>> resto è un po' miope ed autoritario. almeno comparandolo a come
>>>> potrebbe essere il mondo, senza nemmeno sfiorare troppo le utopie.
>>>>
>>>> e comunque mi sembra che i punti di osservazione più interessanti
>>>> siano altri. il decidere "questo è arte e quello no" è troppo
>>>> frivolo
>>>> per il contemporaneo. ci son cose più interessanti. a cui l'"arte"
>>>> si
>>>> sta già rivolgendo da tempo, tra l'altro. e per farlo ha creato un
>>>> meraviglioso gran mischione di discipline, pratiche e linguaggi.
>>>>
>>>> cià!
>>>> xDxD
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