R: R: [aha] Patterns...

kilroy ndp at bastardi.net
Sun Jan 25 14:31:28 CET 2009


Scusate se m'intrometto, ma l'argomento mi prende, personalmente credo  
che al momento, anzi, da diversi anni, la politica e l'attivismo  
nell'arte siano poco più che alibi. Molto simile a l'uso che si fa del  
linguaggio politically correct, che serve a non offendere, ma in  
realtà serve a dimostrare la sensibilità di chi ne fa uso verso questo  
o quell'altro tema sociale. La politica in arte è spesso semplicemente  
un viatico, tenendo presente che questo genere di manifestazioni hanno  
un uditorio ristretto, cioè molti meno osservatori di una semplice  
scritta sul muro, fare arte per sensibilizzare gli altri mi sembra una  
scusa bella e buona per farsi vedere e mostrare la propria sensibilità  
e il proprio buon cuore, in particolare quando il tema affrontato non  
riguarda personalmente l'autore. Non so, io non lo farei, ma voi  
accettereste che un tizio come me (maschio, bianco, eterosessuale,  
occidentale) facesse arte trattando di razzismo, di diritti dei gay o  
di Palestina? Penso che di Palestina in questi termini dovrebbero  
parlarne i palestinesi, credo che siano gli unici che ne abbiano  
diritto, chiunque altro, per quanto vicino alla causa, dovrebbe tacere.
Avete presente Hap e Leonard (ciclo di romanzi di Joe Lansdale) beh,  
il nero omosessuale e destrorso Leonard al suo amico Hap, bianco etero  
e liberal, in un passaggio illuminante dice che gli unici responsabili  
per l'avanzamento dei diritti delle minoranze sono le minoranze  
stesse, al massimo può essere successo che alcuni appartenenti alla  
maggioranza abbiano aiutato o meglio, che si siano posti in condizione  
di non ostacolare. Quindi Adrian Piper si certo, viveva quello che  
denunciava, Cattelan con la sua squadra di pallone interamente nera  
sponsorizzata "rauss" no, non è affatto la stessa cosa. Ecco quindi  
che quella che chiamate "arte politica come strategia" a mio avviso è  
9 volte su 10 soltanto paraculaggine, e con tutti i suoi meriti  
Picasso era un discreto paraculo, ad esempio inscrivendosi al partito  
comunista per semplice desiderio di fare scandalo, per essere il più  
ricco comunista in assoluto, e Banksy, con tutta la simpatia, avrebbe  
fatto meglio a non andare a dipingere quel muro, infatti è noto che  
qualcuno del luogo giustamente gli abbia fatto notare che, in primis,  
rendere il muro della vergogna più bello non è un atto necessariamente  
giusto e/o utile, in secundis, che come al solito il senso  
dell'operazione è fare pubblicità a se stesso, dato che il mondo era  
già a conoscenza dell'esistenza del muro nei territori.
D'altro canto prima di Goya e Rivera c'era Mantegna (il primo artista  
moderno), che in primo piano mostrava i Gonzaga come volevano essere  
rappresentati e sullo sfondo ne denunciava i misfatti, e c'è un  
personaggio come Santiago Sierra, che almeno è perfettamente  
consapevole di essere un marxista che fa oggetti di lusso, cosa che lo  
porta a 1) viversela molto male, 2) essere richiestissimo da tutta una  
compagine radical chic che grazie a lui può mostrarsi, al solito,  
sensibile e di buon cuore e 3) fare cazzate tipo scrivere "lotta di  
classe" a caratteri cubitali. Tuttavia, e mi rendo conto di essere un  
nihilista abbastanza disprezzabile, "artisti contro lo guerre" ha un  
po' lo stesso senso di "casalinghe contro l'erosione delle coste".

Kilroy



Il giorno 25/gen/09, alle ore 08:40, Luigi Pagliarini ha scritto:

> bhè, probabilmente è una discussione senza fine! :-)
> io, cmq, nelle due opere che hai indicato c'osservo tutto tranne che  
> un
> messaggio politico.
> anche se una non esattamente equipollente all'altra! :D
>
>> -----Messaggio originale-----
>> Da: aha-bounces at ecn.org [mailto:aha-bounces at ecn.org] Per conto di  
>> xDxD
>> Inviato: sabato 24 gennaio 2009 12.48
>> A: List on artistic activism and net culture
>> Oggetto: Re: R: [aha] Patterns...
>>
>> epperò
>>
>> http://arts.anu.edu.au/polsci/courses/pols1005/2007/Images/Pic
>> asso.Guernica2.jpg
>> (pure se trattasi di marpione paraculo non da poco)
>>
>> ma anche
>>
>> http://lh5.ggpht.com/_Vq3MYX2lb4k/R6h0GBJE-fI/AAAAAAAAB5Q/FA2I
>> JoOWA-E/DSC02171.JPG
>>
>> oppure goya, rivera e, beh... tanta altra gente :)
>>
>> un po' sì... o no?
>>
>> poi vabbè: gli artisti son sensibili, ed è ovvio che le cose
>> che succedono (che siano di cronaca o di politica o
>> dell'ambiente o di quel che vuoi) finiscano in quello che va
>> a finire sul quadro, sulla musica o sulla zampa del robot :)
>>
>> però è anche vero il contrario, no? che certe produzioni sono
>> volutamente "politiche", come strategia
>>
>> ciauuuuuuuuu!
>> xDxD
>>
>> Luigi Pagliarini ha scritto:
>>> a volte ho l'impressione, sto chiedendo dis/conferme, che
>> in fondo in
>>> fondo ci sia un grand'equivoco, di fondo :) ...
>>> da una parte si parla d'artivismo com se fosse un'appendice della
>>> politica...
>>> dall'altra, ancorpeggio, che la politica sia tramutabile in
>> art o un
>>> qlc di anche lontanamente assimilabile a ciò.
>>> ma dico? ..che siamo impazziti?
>>> buona domenica @utti
>>>
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