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xdxd.vs.xdxd at gmail.com
Mon Jan 19 19:32:33 CET 2009
Dedalus ha scritto:
> tornando invece su alcune delle proposte di xdxd (vedi che non dimentico?):
>
> per s1/s2 hai parlato di una data di aprile. Perché non provi a spiegare
> (se hai tempo e voglia) qual'è lo stato dei lavori e quale è il
> contributo che noialtri dummies possiamo dare? Dopodiché fissiamo subito
> un appuntamento virtuale o reale e vediamo di iniziare... che ne dici? :-)
>
oooh, così mi piacete :)
ecco le news e le prospettive su s1/s2 (scusate, è un po' lungo, ma a
'sto punto è meglio aggiornarci nei dettagli, che le attività sono tante
e ben avviate)
vediamo il cosa/come e poi vediamo a che punto siamo e come si può
andare avanti.
Cosa:
- un brand (nel senso di identità visuale, design esperienziale, e
strategia di comunicazione)
- una distribuzione live linux che comprenda netsukuku e s1/s2 e che,
per quanto riguarda la dotazione software, sia declinata in varie
versioni (per l'artista, per chi ama i giochi, per l'ufficio, per chi
ama chattare eccetera)
- una linea di prodotti di design incentrati su 'sto marchio, inclusa
una pennetta usb (o altro supporto che ci viene in mente) che contenga
la live distro
- una presenza web e socialnetworkosa tramite cui accedere all'idea, al
brand e alla tripletta software distro/netsukuku/s1s2
Come:
- si crei un marchio "iconico", nel senso che sia capace di attrarre
persone, di essere riconosciuto, di essere centro di attenzione e di
desiderio, di relazionarsi con le persone
- si progetti una linea di prodotti che veicolino l'iconicità del tutto
- si crei una strategia di comunicazione che sia "estrema televisiva":
tanto estrema, cioè, da catturare audience, ma che comunque sia "pop"
abbastanza da riferirsi a grandi numeri di persone
- si proponga il tutto sotto forma di progetto a
società/enti/imprenditori in grado di finanziare il tutto sotto forma di
progetto commerciale
- si faccia riferimento a soluzioni internazionali, a tutti i livelli
del progetto
et voilà, ecco lì che abbiamo un brand che possiamo usare nel seguente modo:
- le persone identificano il brand come appetibile (come suggestione di
lifestyle, di estetica...) e ne "assaggiano" le componenti.
Probabilmente si iscrivono al sito/socialnetwork, scaricano il software
p2p o, meglio, scaricano la distro, la mettono su un dvd o sulla
pennetta (per partire live) o la installano normalmente sul pc. Magari a
qualcuno piace pure la "robbba" e si compra pure qualche maglietta, o il
gadgettino bluetooth emozionale, o la robaccia interactiondesignosa.
magari si comprano pure la pennetta e si accorgono che, oltre ad avere
un bell'oggettino, la possono usare in ogni dove per avere sempre con sè
il proprio desktop, le proprie applicazioni, i propri dati.
con "l'inghippo", però, che usandola 'sta distro, si ha la possibilità
di usare non solo internet "normale", ma 'sto internet squattato tramite
netsukuku.
in questo ultimo caso si abilita non solo netsukuku, ma anche s1s2, con
la tagline "col cavolo che vi beccano", alludendo alla intracciabilità,
alla privacy, all'autonomia garantita dalla piattaforma.
a quel punto tutti inizieranno a scambiarcisi le peggio cose (come fanno
già, naturalmente, con tutti i p2p dell'universo), ma con la comodità
del portarsi "casa appresso" e di godersi una certa autonomia e sicurezza.
scambia qui che scambia lì, la gente prima o poi si accorgerà pure che
lì dentro c'è un sistema con cui ti gestisci la tua mail, il tuo
dominio, i tuoi rapporti con gli altri, tutto da solo, senza far logins
presso grandi fratelli di ogni genere.
e che, se proprio vogliono, ci possono fare anche un sacco di cose: chi
lo sa fare, ad esempio, ci potrà costruir sopra le proprie applicazioni,
che gireranno come plugin del tutto (lo stesso meccanismo delle
applicazioni di facebook, per capirsi, con una API disponibile)
il tutto dotato delle caratteristiche di autonomia, di indipendenza dai
provider di servizi (perchè sulla piattaforma si possono creare solo
"cose" p2p) e con un meraviglioso scivolo percettivo creato ad arte
grazie al brand.
tutto bbello, tutto bbello. ma 'ndo siamo arrivati?
beh, questo dipende, per ora, in parte da me, in parte a tutti quelli
che si sono interessati di netsukuku, e da quelli che hanno in mano 'sto
strano progetto commerciale e che lo stanno valutando.
andiamo con ordine.
comunità netsukuku: il software non sta neanche male. E' complesso e ci
sono dei problemi. Ma non più di quelli a cui è abituata la maggior
parte delle persone che usa, chessò, windows. C'è, oltretutto, una
interessantissima versione in python che è oggetto di attenzioni delle
persone che stanno, a vario titolo, eseguendo dei test. La stanno
installando su delle macchine virtualizzate (per chi non sa cosa sono,
ve lo spiego in separata sede, se volete, sennò non finisco più), e ci
sono anche diversi esperimenti cross-platform (ovvero su vari sistemi
operativi). Forse ci sono dei problemi di scalabilità della rete p2p. Ma
non è neanche certo.
io e s1s2: io un nucleo l'ho fatto. è disordinato, ma funziona. il
codice tanto vale che lo scrivevo in cirillico, ma il tempo è stato poco
e le cose da scrivere tante. però si può mettere a posto. quello che ho
fatto è realizzare un disegno di architettura informatica, implementare
i meccanismi di base che fanno funzionare il tutto e implementare alcuni
altri elementi funzionali di base, come l'email p2p, il file sharing, un
motore di ricerca collaborativo p2p. E il meccanismo di estensibilità,
con cui altre persone possono creare altri servizi. E' tutto brutto,
migliorabilissimo, ottimizzabilissimo. ma quel che c'è funziona.
(funzionano molto bene anche i bug, grazie)
commercio: abbiamo progettato 3 brand e mezzo (nel senso che il quarto è
in itinere) indirizzati a diversi operatori. Uno riguarda
l'entertainment, un altro il mercato consumer del design e con una
piccola intersezione col turismo, un altro ancora la telefonia mobile,
un altro ancora_ancora è un ibrido moda/tecnologia. Il tutto è stato
inoltre declinato in un oggetto di promozione dei modelli di business
collegati alla cultura ed è stato iscritto ad un concorso. Con la
penelope.di.pixel abbiamo progettato gadget tecnologici, capi di
abbigliamento, processi di riqualificazione dell'artigianato, negozi in
experience design, un franchising, una linea di abbigliamento e un par
di altre cose.
Soggetto promotore: Art is Open Source
come dire: incrociamo le dita.Secondo me un responso positivo, negativo
o possibilistico dovrebbe agglutinarsi entro 6-7 mesi, che è una stima
dei tempi di discussione e stipula degli accordi commerciali abbastanza
"classica".
Cosa c'è da fare: di tutto! :)
aiutare nello sviluppo di netsukuku. riorganizzare il codice di s1s2 per
far sì che ci possano mettere le mani tutti e non solo io, fare i test,
inventare interfacce, grafica varia, studio del brand e della
comunicazione, individuazione di altri possibili finanziatori dovessero
andare in buca quelli che abbiamo sentito o che stiamo per sentire noi,
inventare modi per far venire la bava alla gente, inventare servizi e
modalità d'uso, identificare collaborazioni per le produzioni delle
varie cose che compongono il brand e per la promozione non appena esca
qualcosa.
Quali strade si aprono: diverse! :)
la cosa più probabile è che alla fine qualcuno dei contattati abbraccerà
il progetto commerciale. A quel punto Art is Open Source non potrà più
essere "io+penelpe.di.pixel", ma si dovrà quagliare in una forma
giuridica di qualche genere. In questa forma giuridica un associato sarà
il finanziatore identificato, e gli altri saranno quelli che ci fanno
dentro qualcosa. Occorrerà stabilire un organigramma (in primo
organigramma a grafo e non ad albero?), una serie di processi produttivi
e di gestione. Occorrerà rischiare un po' il culo in maniera
imprenditoriale.
ecco.
io ad aprile inizio a pubblicare, aggiustare e continuare a costruire.
intanto mi sparo 30 telefonate al giorno con tutta 'sta gente. :)
cià!
xDxD
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