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xDxD
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Sat Jan 17 18:26:23 CET 2009
ah, scusate! mi son accorto di una cosa che era il centro di quel che
non mi tornava:
Gionatan Quintini ha scritto:
> Il punto è che la libertà non è mai la scelta più comoda ma un ideale a cui
> come hack-artivisti dovremmo tendere, e trovo che questa posizione sia sul
> lungo periodo un'arma a doppio taglio: se ci riserviamo il diritto di
> giudicare chi viola le linee guida escludendolo dalla discussione d'altra
> parte legittimiamo chi come YouTube censura informazioni scomode facendo
> semplicemente il proprio interesse.
>
secondo me il focus è questo!
ovvero: è tutto corretto se uno considera la dinamica da "fornitore di
servizi".
se invece uno considera non YouTube (moderazione "inflitta" dal
fornitore di servizi agli "utenti"), ma una piattaforma "nostra", come
può essere AHA (moderazione "concordata" tra i partecipanti), si parla
più di autogestione che di censura, no?
E, volendo, tutto il processo può anche essere una bella piattaforma per
tentare di descrivere metodologie e processi: io, se non voglio
"qualcuno" in casa mia, fondamentalmente non ce lo invito.
Da questa cosa stupida, si arriva, generalizzando, a diversi tipi di
pratiche che riempiono le nostre vite quotidiane: non è che posso
prendere e entrare a casa di chiunque quando mi pare eccetera eccetera.
Nella vita quotidiana diverse pratiche di protezione dei propri spazi
sono comunemente accettate, salvo arrivare ad alcuni estremi - diversi
per le diverse persone - che non ci sembrano giusti o anche solo
tollerabili.
Per me questo è un gran nodo di discussione.
abbracci!
xDxD
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