[aha] Approfondimenti e spunti da San Francisco

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Mer 2 Dic 2009 13:20:27 CET


2009/12/2 mariano equizzi <marianoe at hotmail.it>

>  scrive TATIANA:
>
> *Con questo sottolineo che qui non si usa la parola
> business per dire "ti fotto e mi tengo tutto", ma viene associata al
> concetto di "innovazione creativa".*"
>
> [...]
>
>

> La tecnologia è potere non è solo liberazione e rivoluzione e spesso in italia
> chi finge di detenere questo *potere *non sa manco tenere il mouse in mano.
> e chi sa "tenere il mouse in mano" ha il cervello in blocco seguendo dogmi
> che ridisegnati potrebbero invece aiutare anche la più utopica e avanzata delle Cause.
>
>
c'e' anche da dire che spessissimo "innovazione creativa" è un qualcosa di
assai paraculo.

e che, per come la vuoi mettere e rigirare, business is business.

è anche sostanzialmente una questione di linguaggi, e la fattibilità di
materializzare una speranza utopica. perchè è utopico sia il "power to the
people", sia l'immagine di questo businessman
fricchettone_con_storia_di_reti_e_BBS che qui si sta facendo passare come
"una soluzione".

adesso: che le startup 2.0 & C. siano in molti casi animate da attitudini
positive e propositive è vero. Come è vero che i modelli di business,
superata la fase dell'executive summary, degenerano rapidamente in tabelle e
grafici che poco hanno a che fare con l'applicazione delle attitudini
stesse.

la filosofia raramente si propaga al di là del management, per cui al di
sotto dei "capi" delle varie iniziative ci sono strutture che non sono poi
tanto diverse dai vari mcdonald.

anche perchè pure i brand grandi hanno capito la lezione. L'andazzo è quello
dell'adozione: identifico una "cosa" e la "adotto", me la porto dentro,
cambiandone però subdolamente linguaggi, estetiche e soprattutto
applicandoci sopra la mia gerarchia e il mio controllo.

Anche in questo fiorire di ecosistemi digitali e analogici, di social
network, di user-generated companies, di questo e quello, la governance non
la mollano. Ci son sempre almeno un paio di livelli.

Il problema, quindi, è nel cercare rappresentanza invece che comunità, o
anche più semplicemente etica e collaborazione.

ad esempio è molto più interessante quello che si chiama mediterranean
marketing, rispetto ai milioni di marketing non convenzionali che oramai
sono a totale uso e consumo delle corporation.

in più di un modo la silicon valley è "vecchia" e non produce novità:
reinventa modelli assodati, stratificandoci sopra attitudini strumentali al
profitto. Dietro il technofreak olistico di the well o di burning man c'è un
venture capitalist e una schiera di banche.

la vera innovazione sta in altre pratiche, assai più "mediterranee".

traggo pari pari da un piccolo saggio dei ninjamarketing in fondo al libro
di john grant "green marketing":

"mentre il marketing anglosassone risponde essenzialmente ad una richiesta
di individualizzazione e personalizzazione  da parte dei consumatori,
l'approccio mediterraneo vede soprattutto individui sempre più isolati che
cercano di ristabilire un legame sociale arcaico e comunitario".

questa è una cosa *nuova*.

tecnologie, reti, comunicazione, marketing, soldi al servizio di un
bottom-up umano, invece che a un top-down utopistico.

lo raccontava anche adam greenfield nel passaggio dal "wayfinding" al
"wayshowing"

corpi, relazioni reali, possibilità ed opportunità senza necessità di
rappresentanza, di top manager, fricchettoni o meno che siano. p2p.

è ovvio che questa cosa non sarà mai mainstream. non ci sarà mai un Amazon o
un Burning Man fatto così. quel che ci sarà, eventualmente, sarà
radicalmente diverso. e probabilmente sarà iperlocale, piuttosto che globale
o universale.

è uno spazio pieno di opportunità e di possibilità.

e sicuramente è meno residuale e vecchio della visione positive di wired e
compagnia bella.

poi, naturalmente, a ognuno la scelta della propria strada/strategia.

cia'!
xDxD
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