soci[aha]l network?

xDxD xdxd.vs.xdxd at gmail.com
Sun Sep 21 00:09:18 CEST 2008


intanto

http://www.leledainesi.com/wp-content/foto/05_feb/Social-Networking_FINAL-revised2008-ebook.pdf

un po' di statistiche e di punti di vista.

a dire il vero anche un po' banalotti (orientati al commercio e stop). 
ma servono anche (molto) quelli. in particolare sono i frutti di una 
ricerca di uno che lavora per cisco facendo un secchio di questo e 
quello in modo, a loro dire, "strategico".

esce fuori un quadretto in cui (interpretazione mia, naturalmente) il 
mezzo (social network) è totalmente incamerato in logiche commerciali 
(ecco un po' d'acqua calda), fondando il tutto su due fattori 
principali: enormi vantaggi in termini di costi e rivendibilità delle 
campagne di comunicazione/pubblicità/altro che ci si possono realizzare 
sopra, e di uso "strategico" dei dati raccolti.

Su quest'ultimo punto, facendo i giri sui blog e sui siti di 
informazione più accreditati, si trovano, tra l'altro, teorie e ricerche 
che sono realmente e bizzarramente variegate: da chi ci mette avanti 
l'anima del commerciante, a chi promuove ideologie di vario genere, a 
chi fa convergere siti e sitarelli in complotti massonici e mistici, 
infarciti di servizi segreti e governanti che si sussurrano cose nelle 
orecchie.

imperdibile, in questo senso Bebo, un social network che racchiude 
diversi progetti, tra cui "A message from Earth", che si ripropone di 
socialnetworkare con gli alieni

http://www.bebo.com/Profile.jsp?MemberId=6864550350


per calarsi un po' nel tempo (estrapolo da un po' di timelines che 
trovate online cercando cose banali tipo "history web 2.0" o "history 
social networks")

La parola weblogs pare sia stata coniata nel 1997 da jorn barger di

http://www.robotwisdom.com/

a descrivere una serie di pratiche che diversi utenti del web 
cominciavano a fare comunemente.

Nel 1999 peter merholz di Adaptive Path 
(http://www.adaptivepath.com/aboutus/peterme.php) conia la parola blog.

Nell'agosto del '99 nasce http://www.blogger.com

Wikipedia nasce nel 2001.

MySpace nasce nel 2003.

Flickr nasce nel 2004.

GMail nasce nel 2004.

a metà del 2004 si poteva contare il milionesimo blog.

nell'ottobre del 2004 ci fu la prima conferenza Web 2.0 di O'Rielly

nel dicembre 2004 nasceva DIGG

nel febbraio 2005 nasceva Google Maps

nel Febbraio 2005 nasceva la pagina "Web 2.0" su Wikipedia

nel Febbraio 2005 fu fondato YouTube

nell'Agosto 2006 nasceva la 100milionesima pagina su MySpace.


questa timeline qui

http://adaptivepath.com/images/publications/essays/What_puts_the_2_in_Web_20.pdf

, in particolare, mostra con un po' di precisione gli istanti in cui le 
caratteristiche dei vari siti di social-qualcosa sono state introdotte 
sul web.

Interessantissimo il percorso di Amazon in termini di innovazione.

e, in termini di innovazione:

http://vlog.rheingold.com/index.php/site/video/well-party-1989-early-virtual-community-meetup/

questo è un video dell'89, in cui i membri di the Well fanno un bel 
party. Social network ristrettissimissimo, ma qualcosina c'era già.


interessantissimo anche studiare le nicchie.

tra queste, non potevano mancare tonache e croci di 
http://www.mychurch.org/ che è un social network assai serio e 
iperfrequentato da una 30ina di migliaia di chiese, e con più di 200mila 
blog.

oppure A Small World

http://www.asmallworld.net/login.php

che è un social network per VIP. Ci trovi persone che lavorano a MTV e 
cose simili. Ci entri per raccomandazione di utnti che sono già membri. 
E' efficacissimo stare lì se stai cercando un lavoro "patinato" (tra un 
aperitivo e l'altro si fa un sacco di recruiting).

o anche

http://www.eons.com/

il social network per anziani.


e, dopo essersi iscritti a EONS, il prossimo passo è

http://www.respectance.com/

ovvero il social network per i morti.



Se fai le cazzate c'è il social network per confessarle

http://www.ivescrewedup.com/


ecco il social network per pagarsi le poppe finte:
http://myfreeimplants.com/

e quello per gli amanti dei baffi:
http://www.stachepassions.com/

e, naturalmente, ce n'è per tutti i gusti.



Le cose più interessanti, sotto il profilo dell'evoluzione, sono 
sinceramente tutte in direzione dei social network basati su reti p2p.

Questo è un articolo interessante sulle possibilità offerte dal 
realizzare social network attraverso protocolli basati su XML scambiati 
su reti p2p
http://bmannconsulting.com/blog/bmann/distributed-social-networking

e questo è un bell'articolo che c'entra di taglio, visto che spiega 
alcune cose sui motori di ricerca p2p
http://www.paulperry.net/notes/p2p.asp

Questo è un progetto interesante risultante da uan ricerca universitaria 
su come realizzare un social network p2p
http://www.cs.unibo.it/~babaoglu/courses/cas/papers/pdf/tribler.pdf

E questa è una tecnologia che permette di collegare dispositivi 
eterogenei in reti p2p, e di costruirci sopra servizi e applicazioni.
https://jxta.dev.java.net/

Gli Ingegneroni di IEEE, poi, affrontano in questo articolo qui un 
sistema interessantissimo per risolvere i problemi tipici dei sistemi 
p2p come Gnutella, ovevro quello del dover generare tanto traffico per 
torvare i propri pari, usando messaggi broadcast:
http://ieeexplore.ieee.org/Xplore/login.jsp?url=/iel5/9518/30166/01385648.pdf?temp=x
(l'articolo è riservato per gli iscritti, mo vedo di tirarne fuori dei 
pezzi interessanti .... ahh, sti cazz' di ingegneri)

Krawler[x] è un sistema già esistente. Se solo fosse OpenSource e un po' 
più comodo da usare sarebbe una bomba:
http://www.krawlerx.com/
(inoltre è anche un po' limitato, ma la struttura di quel che servirebbe 
c'è tutta.. gli servirebbe un buon designer)

inoltre qui c'è una lista di tecnologie che si possono semplicemente 
collegare per creare "la cosa"

*Open Mesh* https://www.open-mesh.net/

- *OLSR Frankfurter* http://olsr.funkfeuer.at/

- *un approccio…* 
http://blog.broadbandmechanics.com/2008/05/how-to-build-the-open-mesh

- *una web-o-grafia* http://guerillartivism.net/node/24

- *un assemblaggio di tecnologie* 
http://www.brianoberkirch.com/2007/08/08/building-blocks-for-portable-social-networks/ 


- *BAN: backpack area network* 
http://www.totalworlddomination.org/guerilla-bp.png

- *GNUNet, una rete p2p* http://gnunet.org/

- *CSpace, decentralized, user2user communication* http://www.cspace.in/

- *YACY: p2p web search* http://yacy.net/index.html

- *Jaanix: personalizzazione dell'esperienza del web* http://jaanix.com/

(stanno già sul testo sbrodolante che ho messo sul wiki)


insomma, tra storia e innovazione.. ce n'è da parlare per una mezza 
dozzina di ahaCamping

ciauuu!
xDxD












gadda1944 ha scritto:
> Ah, il potere e l'ambiguità del linguaggio... Che "identità" coprisse concetti e  pratiche differenti lo sapevamo, ma adesso anche "competizione" (che in effetti non è la stessa cosa di "competitività").
>
> Che il bilanciamento fra competizione e collaborazione sia al cuore di ogni antropologia è noto da tempo, e che questo tema stia emergendo tra noi non può che rallegrarmi,  ma...
>
> ... non sarà il caso di fare un passetto indietro più terra terra e cercare di capire come dalle ceneri delle dot.com sia nato il cosiddetto "social networking" e l'ancor più cosiddetto Web 2.0? (me lo segno per il seminario: e forse l'indagine non è così distante da questa discussione tra lo|bo e xD).
>
> Scusate, la logorrea di xD mi contagia, ed emetto pseudopodi alla rinfusa. Torno nel mio citoplasma.
>
> gadda
>
> ps. tanto adesso lo so che qualcuno ci spiega in anticipo tutta la storia...
>
>
>
> ---------- Initial Header -----------
>
> >From      : aha-bounces at ecn.org
> To          : "List on artistic activism and net culture" aha at ecn.org
> Cc          : 
> Date      : Sat, 20 Sep 2008 14:08:31 +0200
> Subject : Re: soci[aha]l network?
>
>
>
>
>
>
>
>   
>> lo|bo ha scritto:
>>     
>>> xDxD ha scritto:
>>>
>>>       
>>>> basterebbe forse legegrsi le RFC
>>>>         
>>> L'abbiamo letto tempo fa, e c'è stata tutta l'ondata di ottimismo e 
>>> esaltazione che ci ha portato adesso a un periodo un pò di stallo, ma 
>>> effettivamente bisognerebbe tornarci per rileggerlo meglio.
>>>       
>> internet come lo stiamo usando adesso è, in sostanza, una distorsione. 
>> piena di strumenti (pochi) e giocattoli (tantissimi) utilissimi, ma una 
>> dostorsione. non intendo metterci un senso negativo a questa parola. ma 
>> di mancanza sì: ecco, mi sembra che manchi un pezzo che coincide, 
>> fondamentalmente, su una cosa che potrebbe chiamarsi al volo "autogestirsi".
>>
>>     
>>>> anche dire (o addirittura aspirare , anche solo romanticamente, alla) 
>>>> "comunità globale" è forzato, utopico e universalistico. non c'è, 
>>>> semplicemente.
>>>>         
>>> o, per dirlo in un altro modo:
>>>
>>> Io infatti non intendevo coesione universale, ma credo nemmeno Lovink. 
>>> Cmq l'ambito della new media art mi sembra molto ristretto, molto 
>>> locale, quello poi italiano è ancora più locale, se la vogliamo 
>>> mettere in termini di local.
>>>       
>> :) e infatti ero daccordo
>>
>>     
>>>> una pratica che assomiglia moltissimo all'idea della cultura come 
>>>>         
>>> rete > che viene fuori dalle idee di Bateson. una porta aperta non per 
>>> la > "democrazia", ma per l'idea di coesistenza, di ecosistema, e 
>>> dell'idea > del valore che viene dalla "differenza"
>>>
>>> Il pensiero della differenza è un pensiero che ha attraversato tutta 
>>> la storia del femminismo,sopretutto quello italiano, però questo non 
>>> esclude l'ibridazione e la fusione, in una coesistenza pacifica.
>>>       
>> sì, e, anzi, è da spingere forse anche all'estremo, ovvero nella 
>> direzione del definirsi tramite le differenze.
>> il che comporta che uno si deve "prendere un po' di responsabilità" in 
>> più rispetto a quanto si faccia tramite i social network per come ce li 
>> abbiamo "in faccia" adesso.
>> "responsabilità" (virgolette virgolette virgolette) che sono sia sul 
>> piano della percezione, della concezione degli scenari possibilistici di 
>> come posono cambiare i concetti di identità - e nell'accettare che ne 
>> possano coesistere differenti, anche su un singolo soggetto, tanto da 
>> averne conseguenze relazionali, emotive e, perchè no, economiche o 
>> legali - , che sul piano dei processi (e di come metterli in moto). il 
>> che è un fatto pramente culturale
>>
>>
>>     
>>> Mi dispiace non condivido che non ci siano ecosistemi che non siano 
>>> competitivi, mi sembra che quasta sia una deriva universalista, come 
>>> se la competitività fosse una caratteristica naturale degli ecosistemi.
>>>       
>> beh, dipende cosa intendi tu per "competizione". anche la "definizione 
>> identitaria", per quanto basata su livelli relazionali, è competitiva. 
>> anzi, competitiva, dinamica e in continua evoluzione per territori e 
>> scenari su cui avviene la "definizione".
>>
>> Se per competitività intendi, come dicevi più sotto, qualcosa che che 
>> ricorda il  "io ce l'ho più enormissimissimo di te", non posso che 
>> essere daccordo con te.
>>
>> ma a quel punto tocca trovare un'altra parola per quello che intendo io.
>>     
>>> Per guardare alla differenza bisogna davvero rivolgersi al local e 
>>> alle minoranze,
>>> e cosa c'è di meglio di un piccolo gruppo di artivisti italiani :-D
>>>       
>> e aggiungo che bisogna studiare mezzi che ne consentano la coesistenza e 
>> la possibilità di espressione.
>>
>> a me, sotto 'sto punto di vista, stanno antipatiche pure cose elementari 
>> tipo che quando ti iscrivi ad un qualsiasi servizio online ci trovi un 
>> insieme *predefinito* e *standard* di campi per descriverti  :)
>>
>> (e se ci pensi non è cosa da poco, no?)
>>
>> ciau!
>> xDxD
>> _______________________________________________
>> Aha mailing list
>> Aha at ecn.org
>> http://www.ecn.org/mailman/listinfo/aha
>>
>>     
>
> _______________________________________________
> Aha mailing list
> Aha at ecn.org
> http://www.ecn.org/mailman/listinfo/aha
>
>   



More information about the Aha mailing list