soci[aha]l network?
gadda1944
gadda1944 at libero.it
Sat Sep 20 14:25:11 CEST 2008
Ah, il potere e l'ambiguità del linguaggio... Che "identità" coprisse concetti e pratiche differenti lo sapevamo, ma adesso anche "competizione" (che in effetti non è la stessa cosa di "competitività").
Che il bilanciamento fra competizione e collaborazione sia al cuore di ogni antropologia è noto da tempo, e che questo tema stia emergendo tra noi non può che rallegrarmi, ma...
... non sarà il caso di fare un passetto indietro più terra terra e cercare di capire come dalle ceneri delle dot.com sia nato il cosiddetto "social networking" e l'ancor più cosiddetto Web 2.0? (me lo segno per il seminario: e forse l'indagine non è così distante da questa discussione tra lo|bo e xD).
Scusate, la logorrea di xD mi contagia, ed emetto pseudopodi alla rinfusa. Torno nel mio citoplasma.
gadda
ps. tanto adesso lo so che qualcuno ci spiega in anticipo tutta la storia...
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>From : aha-bounces at ecn.org
To : "List on artistic activism and net culture" aha at ecn.org
Cc :
Date : Sat, 20 Sep 2008 14:08:31 +0200
Subject : Re: soci[aha]l network?
> lo|bo ha scritto:
> > xDxD ha scritto:
> >
> > >basterebbe forse legegrsi le RFC
> >
> > L'abbiamo letto tempo fa, e c'è stata tutta l'ondata di ottimismo e
> > esaltazione che ci ha portato adesso a un periodo un pò di stallo, ma
> > effettivamente bisognerebbe tornarci per rileggerlo meglio.
>
> internet come lo stiamo usando adesso è, in sostanza, una distorsione.
> piena di strumenti (pochi) e giocattoli (tantissimi) utilissimi, ma una
> dostorsione. non intendo metterci un senso negativo a questa parola. ma
> di mancanza sì: ecco, mi sembra che manchi un pezzo che coincide,
> fondamentalmente, su una cosa che potrebbe chiamarsi al volo "autogestirsi".
>
> >>
> >> anche dire (o addirittura aspirare , anche solo romanticamente, alla)
> >> "comunità globale" è forzato, utopico e universalistico. non c'è,
> >> semplicemente.
> > o, per dirlo in un altro modo:
> >
> > Io infatti non intendevo coesione universale, ma credo nemmeno Lovink.
> > Cmq l'ambito della new media art mi sembra molto ristretto, molto
> > locale, quello poi italiano è ancora più locale, se la vogliamo
> > mettere in termini di local.
>
> :) e infatti ero daccordo
>
> > > una pratica che assomiglia moltissimo all'idea della cultura come
> > rete > che viene fuori dalle idee di Bateson. una porta aperta non per
> > la > "democrazia", ma per l'idea di coesistenza, di ecosistema, e
> > dell'idea > del valore che viene dalla "differenza"
> >
> > Il pensiero della differenza è un pensiero che ha attraversato tutta
> > la storia del femminismo,sopretutto quello italiano, però questo non
> > esclude l'ibridazione e la fusione, in una coesistenza pacifica.
> sì, e, anzi, è da spingere forse anche all'estremo, ovvero nella
> direzione del definirsi tramite le differenze.
> il che comporta che uno si deve "prendere un po' di responsabilità" in
> più rispetto a quanto si faccia tramite i social network per come ce li
> abbiamo "in faccia" adesso.
> "responsabilità" (virgolette virgolette virgolette) che sono sia sul
> piano della percezione, della concezione degli scenari possibilistici di
> come posono cambiare i concetti di identità - e nell'accettare che ne
> possano coesistere differenti, anche su un singolo soggetto, tanto da
> averne conseguenze relazionali, emotive e, perchè no, economiche o
> legali - , che sul piano dei processi (e di come metterli in moto). il
> che è un fatto pramente culturale
>
>
> > Mi dispiace non condivido che non ci siano ecosistemi che non siano
> > competitivi, mi sembra che quasta sia una deriva universalista, come
> > se la competitività fosse una caratteristica naturale degli ecosistemi.
>
> beh, dipende cosa intendi tu per "competizione". anche la "definizione
> identitaria", per quanto basata su livelli relazionali, è competitiva.
> anzi, competitiva, dinamica e in continua evoluzione per territori e
> scenari su cui avviene la "definizione".
>
> Se per competitività intendi, come dicevi più sotto, qualcosa che che
> ricorda il "io ce l'ho più enormissimissimo di te", non posso che
> essere daccordo con te.
>
> ma a quel punto tocca trovare un'altra parola per quello che intendo io.
> > Per guardare alla differenza bisogna davvero rivolgersi al local e
> > alle minoranze,
> > e cosa c'è di meglio di un piccolo gruppo di artivisti italiani :-D
> e aggiungo che bisogna studiare mezzi che ne consentano la coesistenza e
> la possibilità di espressione.
>
> a me, sotto 'sto punto di vista, stanno antipatiche pure cose elementari
> tipo che quando ti iscrivi ad un qualsiasi servizio online ci trovi un
> insieme *predefinito* e *standard* di campi per descriverti :)
>
> (e se ci pensi non è cosa da poco, no?)
>
> ciau!
> xDxD
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