soci[aha]l network?
...
chiudix at autistici.org
Sun Sep 21 13:21:45 CEST 2008
quanti link e imghiate in una sola e-mail ....
On Sun, 21 Sep 2008 00:09:18 +0200, xDxD <xdxd.vs.xdxd at gmail.com> wrote:
> intanto
>
>
http://www.leledainesi.com/wp-content/foto/05_feb/Social-Networking_FINAL-revised2008-ebook.pdf
>
>> http://www.bebo.com/Profile.jsp?MemberId=6864550350
>
>
> per calarsi un po' nel tempo (estrapolo da un po' di timelines che
> trovate online cercando cose banali tipo "history web 2.0" o "history
> social networks")
>
> La parola weblogs pare sia stata coniata nel 1997 da jorn barger di
>
> robotwisdom.com/
>
> a descrivere una serie di pratiche che diversi utenti del web
> cominciavano a fare comunemente.
>
> Nel 1999 peter merholz di Adaptive Path
> (adaptivepath.com/aboutus/peterme.php) conia la parola blog.
l 11 settembre in europa
> Nell'agosto del '99 nasce http://www.blogger.com
>
> Wikipedia nasce nel 2001.
>
> MySpace nasce nel 2003.
>
> Flickr nasce nel 2004.
>
> GMail nasce nel 2004.
>
> a metà del 2004 si poteva contare il milionesimo blog.
>
> nell'ottobre del 2004 ci fu la prima conferenza Web 2.0 di O'Rielly
>
> nel dicembre 2004 nasceva DIGG
>
> nel febbraio 2005 nasceva Google Maps
>
> nel Febbraio 2005 nasceva la pagina "Web 2.0" su Wikipedia
>
> nel Febbraio 2005 fu fondato YouTube
>
> nell'Agosto 2006 nasceva la 100milionesima pagina su MySpace.
>
>
> questa timeline qui
>
>
http://adaptivepath.com/images/publications/essays/What_puts_the_2_in_Web_20.pdf
>
> , in particolare, mostra con un po' di precisione gli istanti in cui le
> caratteristiche dei vari siti di social-qualcosa sono state introdotte
> sul web.
>
> Interessantissimo il percorso di Amazon in termini di innovazione.
>
> e, in termini di innovazione:
>
>
http://vlog.rheingold.com/index.php/site/video/well-party-1989-early-virtual-community-meetup/
>
> questo è un video dell'89, in cui i membri di the Well fanno un bel
> party. Social network ristrettissimissimo, ma qualcosina c'era già.
>
>
> interessantissimo anche studiare le nicchie.
>
> tra queste, non potevano mancare tonache e croci di
> http://www.mychurch.org/ che è un social network assai serio e
> iperfrequentato da una 30ina di migliaia di chiese, e con più di 200mila
> blog.
>
> oppure A Small World
>
> http://www.asmallworld.net/login.php
>
> che è un social network per VIP. Ci trovi persone che lavorano a MTV e
> cose simili. Ci entri per raccomandazione di utnti che sono già membri.
> E' efficacissimo stare lì se stai cercando un lavoro "patinato" (tra un
> aperitivo e l'altro si fa un sacco di recruiting).
>
> o anche
>
> http://www.eons.com/
>
> il social network per anziani.
>
>
> e, dopo essersi iscritti a EONS, il prossimo passo è
>
> http://www.respectance.com/
>
> ovvero il social network per i morti.
>
>
>
> Se fai le cazzate c'è il social network per confessarle
>
> http://www.ivescrewedup.com/
>
>
> ecco il social network per pagarsi le poppe finte:
> http://myfreeimplants.com/
>
> e quello per gli amanti dei baffi:
> http://www.stachepassions.com/
>
> e, naturalmente, ce n'è per tutti i gusti.
>
>
>
> Le cose più interessanti, sotto il profilo dell'evoluzione, sono
> sinceramente tutte in direzione dei social network basati su reti p2p.
>
> Questo è un articolo interessante sulle possibilità offerte dal
> realizzare social network attraverso protocolli basati su XML scambiati
> su reti p2p
> http://bmannconsulting.com/blog/bmann/distributed-social-networking
>
> e questo è un bell'articolo che c'entra di taglio, visto che spiega
> alcune cose sui motori di ricerca p2p
> http://www.paulperry.net/notes/p2p.asp
>
> Questo è un progetto interesante risultante da uan ricerca universitaria
> su come realizzare un social network p2p
> http://www.cs.unibo.it/~babaoglu/courses/cas/papers/pdf/tribler.pdf
>
> E questa è una tecnologia che permette di collegare dispositivi
> eterogenei in reti p2p, e di costruirci sopra servizi e applicazioni.
> https://jxta.dev.java.net/
>
> Gli Ingegneroni di IEEE, poi, affrontano in questo articolo qui un
> sistema interessantissimo per risolvere i problemi tipici dei sistemi
> p2p come Gnutella, ovevro quello del dover generare tanto traffico per
> torvare i propri pari, usando messaggi broadcast:
>
http://ieeexplore.ieee.org/Xplore/login.jsp?url=/iel5/9518/30166/01385648.pdf?temp=x
> (l'articolo è riservato per gli iscritti, mo vedo di tirarne fuori dei
> pezzi interessanti .... ahh, sti cazz' di ingegneri)
>
> Krawler[x] è un sistema già esistente. Se solo fosse OpenSource e un
po'
>
> più comodo da usare sarebbe una bomba:
> http://www.krawlerx.com/
> (inoltre è anche un po' limitato, ma la struttura di quel che servirebbe
> c'è tutta.. gli servirebbe un buon designer)
>
> inoltre qui c'è una lista di tecnologie che si possono semplicemente
> collegare per creare "la cosa"
>
> *Open Mesh* https://www.open-mesh.net/
>
> - *OLSR Frankfurter* http://olsr.funkfeuer.at/
>
> - *un approccio…*
> http://blog.broadbandmechanics.com/2008/05/how-to-build-the-open-mesh
>
> - *una web-o-grafia* http://guerillartivism.net/node/24
>
> - *un assemblaggio di tecnologie*
>
http://www.brianoberkirch.com/2007/08/08/building-blocks-for-portable-social-networks/
>
>
>
> - *BAN: backpack area network*
> http://www.totalworlddomination.org/guerilla-bp.png
>
> - *GNUNet, una rete p2p* http://gnunet.org/
>
> - *CSpace, decentralized, user2user communication* http://www.cspace.in/
>
> - *YACY: p2p web search* http://yacy.net/index.html
>
> - *Jaanix: personalizzazione dell'esperienza del web* http://jaanix.com/
>
> (stanno già sul testo sbrodolante che ho messo sul wiki)
>
>
> insomma, tra storia e innovazione.. ce n'è da parlare per una mezza
> dozzina di ahaCamping
>
> ciauuu!
> xDxD
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
> gadda1944 ha scritto:
>> Ah, il potere e l'ambiguità del linguaggio... Che "identità" coprisse
> concetti e pratiche differenti lo sapevamo, ma adesso anche
"competizione"
> (che in effetti non è la stessa cosa di "competitività").
>>
>> Che il bilanciamento fra competizione e collaborazione sia al cuore di
> ogni antropologia è noto da tempo, e che questo tema stia emergendo tra
> noi non può che rallegrarmi, ma...
>>
>> ... non sarà il caso di fare un passetto indietro più terra terra e
> cercare di capire come dalle ceneri delle dot.com sia nato il cosiddetto
> "social networking" e l'ancor più cosiddetto Web 2.0? (me lo segno per
il
> seminario: e forse l'indagine non è così distante da questa discussione
> tra lo|bo e xD).
>>
>> Scusate, la logorrea di xD mi contagia, ed emetto pseudopodi alla
> rinfusa. Torno nel mio citoplasma.
>>
>> gadda
>>
>> ps. tanto adesso lo so che qualcuno ci spiega in anticipo tutta la
> storia...
>>
>>
>>
>> ---------- Initial Header -----------
>>
>> >From : aha-bounces at ecn.org
>> To : "List on artistic activism and net culture" aha at ecn.org
>> Cc :
>> Date : Sat, 20 Sep 2008 14:08:31 +0200
>> Subject : Re: soci[aha]l network?
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>> lo|bo ha scritto:
>>>
>>>> xDxD ha scritto:
>>>>
>>>>
>>>>> basterebbe forse legegrsi le RFC
>>>>>
>>>> L'abbiamo letto tempo fa, e c'è stata tutta l'ondata di ottimismo e
>>>> esaltazione che ci ha portato adesso a un periodo un pò di stallo, ma
>
>>>> effettivamente bisognerebbe tornarci per rileggerlo meglio.
>>>>
>>> internet come lo stiamo usando adesso è, in sostanza, una distorsione.
>
>>> piena di strumenti (pochi) e giocattoli (tantissimi) utilissimi, ma una
>
>>> dostorsione. non intendo metterci un senso negativo a questa parola. ma
>
>>> di mancanza sì: ecco, mi sembra che manchi un pezzo che coincide,
>>> fondamentalmente, su una cosa che potrebbe chiamarsi al volo
> "autogestirsi".
>>>
>>>
>>>>> anche dire (o addirittura aspirare , anche solo romanticamente, alla)
>
>>>>> "comunità globale" è forzato, utopico e universalistico. non c'è,
>>>>> semplicemente.
>>>>>
>>>> o, per dirlo in un altro modo:
>>>>
>>>> Io infatti non intendevo coesione universale, ma credo nemmeno Lovink.
>
>>>> Cmq l'ambito della new media art mi sembra molto ristretto, molto
>>>> locale, quello poi italiano è ancora più locale, se la vogliamo
>>>> mettere in termini di local.
>>>>
>>> :) e infatti ero daccordo
>>>
>>>
>>>>> una pratica che assomiglia moltissimo all'idea della cultura come
>>>>>
>>>> rete > che viene fuori dalle idee di Bateson. una porta aperta non per
>
>>>> la > "democrazia", ma per l'idea di coesistenza, di ecosistema, e
>>>> dell'idea > del valore che viene dalla "differenza"
>>>>
>>>> Il pensiero della differenza è un pensiero che ha attraversato tutta
>>>> la storia del femminismo,sopretutto quello italiano, però questo non
>>>> esclude l'ibridazione e la fusione, in una coesistenza pacifica.
>>>>
>>> sì, e, anzi, è da spingere forse anche all'estremo, ovvero nella
>>> direzione del definirsi tramite le differenze.
>>> il che comporta che uno si deve "prendere un po' di responsabilità" in
>
>>> più rispetto a quanto si faccia tramite i social network per come ce
> li
>>> abbiamo "in faccia" adesso.
>>> "responsabilità" (virgolette virgolette virgolette) che sono sia sul
>>> piano della percezione, della concezione degli scenari possibilistici
> di
>>> come posono cambiare i concetti di identità - e nell'accettare che ne
>>> possano coesistere differenti, anche su un singolo soggetto, tanto da
>>> averne conseguenze relazionali, emotive e, perchè no, economiche o
>>> legali - , che sul piano dei processi (e di come metterli in moto). il
>>> che è un fatto pramente culturale
>>>
>>>
>>>
>>>> Mi dispiace non condivido che non ci siano ecosistemi che non siano
>>>> competitivi, mi sembra che quasta sia una deriva universalista, come
>>>> se la competitività fosse una caratteristica naturale degli
> ecosistemi.
>>>>
>>> beh, dipende cosa intendi tu per "competizione". anche la "definizione
>>> identitaria", per quanto basata su livelli relazionali, è competitiva.
>
>>> anzi, competitiva, dinamica e in continua evoluzione per territori e
>>> scenari su cui avviene la "definizione".
>>>
>>> Se per competitività intendi, come dicevi più sotto, qualcosa che che
>
>>> ricorda il "io ce l'ho più enormissimissimo di te", non posso che
>>> essere daccordo con te.
>>>
>>> ma a quel punto tocca trovare un'altra parola per quello che intendo
> io.
>>>
>>>> Per guardare alla differenza bisogna davvero rivolgersi al local e
>>>> alle minoranze,
>>>> e cosa c'è di meglio di un piccolo gruppo di artivisti italiani :-D
>>>>
>>> e aggiungo che bisogna studiare mezzi che ne consentano la coesistenza
> e
>>> la possibilità di espressione.
>>>
>>> a me, sotto 'sto punto di vista, stanno antipatiche pure cose
> elementari
>>> tipo che quando ti iscrivi ad un qualsiasi servizio online ci trovi un
>>> insieme *predefinito* e *standard* di campi per descriverti :)
>>>
>>> (e se ci pensi non è cosa da poco, no?)
>>>
>>> ciau!
>>> xDxD
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