Re: R: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto che è aumentato il prezzo del pane ?
Luisa Valeriani
lvaleriani at fastwebnet.it
Thu Oct 30 22:39:40 CET 2008
scusate, mi sento un po' in imbarazzo ad intervenire, perché è da poco
che seguo costantemente la lista, e non mi va di apparire come
"sputasentenze". però devo dire che i toni e purtroppo anche i
discorsi che ho trovato qui, a proposito di arte, mi hanno molto
deluso. Forse non c'è tempo per fare lunghe analisi, forse la
scrittura corsiva rende più facile la battuta che l'analisi, ma
complessivamente non trovo sul tema interventi che si pongano allo
stesso livello di consapevolezza teorica che c'è in altri campi, e che
un network di attivisti -penso - potrebbe avere.
però qualche cosa vorrei dirla, magari velocemente, e senza costruire
gerarchie nel discorso, un po' random, diciamo:
- Politi è un benemerito, perché tra le istituzioni che si occupano di
arte contemporanea Flash Art è tra le più attive a socializzare le
novità. per novità intendo qualcosa che destabilizzi il sistema, non
che lo confermi. E rispetto ad altre riviste, ivi compresa la stessa
Tema celeste, quando c'era, è stata sempre molto più disposta a
mantenere "l'Informe" (per usare una definizione di Bataille ripresa
da Rosalind Krauss) che a ricostruire "forme". Mi rendo conto che il
discorso richiederebbe spiegazioni, che però non posso dare ora (ma se
non intervenivo anche così, al volo, non intervenivo più...), ma basta
accennare che , se consideriamo l'arte come messa in forma autoriale
di forme simboliche è qualcosa di cui forse non vale più la pena
nemmeno parlare. Almeno qui, dove si parla peer to peer! Diciamo che
fintanto che per arte intendiamo la Bellezza esemplare, il monumento-
memento da imitare, possiamo lasciarla tutta al Moderno. Però l'arte
non è solo questo, è anche qualcosa di eversivo rispetto agli
orizzonti culturali del mainstream (relativamente, eversivo!). E in
questo senso Politi è un benemerito, perché è il più coraggioso nel
presentare il nuovo. Che poi il sistema dell'arte sia anche sistema di
valori finanziari, che sia un mercato... beh, c'è da stupirsi? Quand'è
che non lo è stato?
- Se usciamo fuori del sistema dell'arte, fuori delle agenzie di
socializzazione della Bellezza, allora dovremmo uscir fuori anche
dalla cultura dello schermo, che convoglia l'attenzione verso un punto
focale prospettico valido per tutti. Essere policentrici, dislocati e
polivalenti. Mobili. Porre al centro non l'arte, ma il godimento
estetico, che si esprime in diversi modi, disseminandosi in oggetti,
luoghi, esperienze, che trasferiscono la qualità nel quotidiano, senza
stacchi tra alto e basso. Creando feticismi liberati e liberanti.
- Feticismi che erano già tutti attivi nei processi del
collezionismo, che non è affatto una parolaccia, ma, anzi, la prima
modalità di approccio all'oggetto che partisse non da un valore
"oggettivo" dello stesso, ma da un'emozione soggettiva. Benjamin e il
saggio su Fuchs insegnano. Fuchs collezionava pornografia: robaccia,
dal punto di vista del conoscitore d'arte! ma lo specialismo è
anch'esso una forma di mediazione, e non dovrebbe interessare una
cultura dell'immersione, dell'immediatezza, del consumo..., a meno che
non sia dettato proprio dalla passione, da un atteggiamento da fan...
un po' come quelli che collezionano Gormiti, appunto! chi colleziona
gormiti è già molto oltre l'idea di un'estetica condivisa, non teme la
censura perché segue la sua passione e non pretende di dettere le
regole a nessuno. E' molto più vicino lui all'estremismo della
creatività estetica nell'epoca delle reti che l'adoratore domenicale
del museo che cerca l'Arte con l'A maiuscola! Lui è un bricoleur di
pezzi che lui stesso mette insieme, creandosi il suo personale frame
di godimento estetico; mentre chi va al museo per tenersi aggiornato
perpetua un'estetica che non ha contribuito a creare... Poi,
naturalmente, anche l'andare al museo può essere un'attività
feticista, può essere l'espressione di una creatività nei consumi, può
essere un frame per la propria esperienza dell'Altro... ma non per
gerarchie date!
Scusate, devo proprio andare, magari se interessa il discorso lo
riprendiamo.
Il giorno 30/ott/08, alle ore 21:11, bellafonte at libero.it ha scritto:
> già gli uomini.....
>
> e le donne? creatività femminile? in cucina e a letto?
>
> bah...
>
> ----Messaggio originale----
> Da: netfuturista at yahoo.it
> Data: 30/10/2008 19.23
> A: "List on artistic activism and net culture"<aha at ecn.org>
> Ogg: R: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto che è aumentato il
> prezzo del pane ?
>
> È giunto il momento di abbattere lodiosa innaturale ridicola
> distinzione tra "artisti" e "non artisti". Questa distinzione non
> solo oggi non ha alcun fondamento nella realtà, ma presuppone una
> visione profondamente cupa dellumanità intera.
> Non esistono artisti e non artisti. Esistono soltanto uomini. Tutti
> dotati di creatività. La differenza sta soltanto nella misura di
> tale creatività. Non più artisti e non artisti, ma uomini più o meno
> creativi.
> Bisogna quindi liberare gli uomini che oggi si sentono non artisti
> e portarli a sbloccare la loro creatività repressa.
> Bisogna allo stesso tempo liberare anche gli uomini che oggi si
> sentono artisti, farli scendere dal piedistallo e spingerli ad una
> maggiore spontaneità creativa.
>
>
> --- Mer 29/10/08, Luther Blissett <blissett at live.it> ha scritto:
> Da: Luther Blissett <blissett at live.it>
> Oggetto: R: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto che è aumentato
> il prezzo del pane ?
> A: aha at ecn.org
> Data: Mercoledì 29 ottobre 2008, 18:34
>
> Premessa umiliante: la distinzione tra arte e vita è roba da
> archeologia dellobsolescenza. Esempio significativo: la piattaforma
> di questa newsletter è lattivismo, ovvero la ragion pratica, senza
> distinzioni tra arte, politica, tecnologia, ecc.
>
> Io non mi chiedo cosè larte: mi chiedo cosa sono io, perché cazzo
> esisto, come cristo devo agire.
> La vita appare mediocre e affettata come un TV generalista? Ecco che
> larte mi viene in soccorso suggerendomi unestetica dei miei
> pensieri e dei miei comportamenti, fornendomi un modus, uno stile
> per vivere e per morire.
> Il mondo è unopera darte senza senso e fine a se stessa, e lo
> siamo anche noi. <<Un'opera d'arte infatti non ha contenuto, come
> non ha contenuto il mondo. Entrambi esistono. Entrambi non hanno
> bisogno di giustificazione, e non potrebbero assolutamente averne>>
> (Sontag). La vanità è quindi l'atteggiamento adatto per tutto ciò
> che è vano e vacuo. <<Vanitas vanitatum et omnia vanitas>> (Quoelet).
> Larte è originalità, ricerca, sperimentazione. Larte mi aiuta a
> non annoiarmi, mi da lillusione di avere uno scopo; ed è
> lavanguardia il mio scopo, la sprezzatura, la ricerca di
> uneleganza etica, di una bellezza morale.
> Tutto il resto è Politi.
>
> Per una più ampia trattazione cfr, Luther Blissett, Vangelo
> Nichilista, in particolare pagine 120-128
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