R: R: R: Re: [aha] Scioccante?

steD stef at lideologo.net
Wed Feb 20 10:55:35 CET 2008


:) Nooo come complessita' non intendevo quella di Gell-mann e di Santa Fe...
La "complessita' computazionale" e' una branca dell'informatica teorica che
studia i limiti temporali di risoluzione algoritmica di problemi. Questioni
tipo O(log n), NP-completezza, e altre consimili amenita'. Confermi Luigi? A
proposito: niente da aggiungere agli articoli che mi hai citato, tranne una
mia citazione favorita da Jaron Lanier a proposito del test di Turing: chi
puo' dimostrare che sia la macchina a diventare piu' intelligente, e non
l'uomo piu' stupido? 

Quanto al neurone del bicchiere xDxD: perche' dici che non esiste? Su quali
basi? Non c'e' ancora troppa filosofia top-down in questo discorso? Ah se
invidio Eric Kandel che per parlare dell'uomo si mise a studiare il
condizionamento nella manciata di neuroni della lumachina di mare. Ci
vorrebbe una igiene del pensiero di quel genere. Una ripulita alla soffitta
(ognuno la propria).   

Quanto all'Homo flickrensis, non so se ho capito bene... Mi e' sembrato che
con "strategie" intendessi quella che di solito chiamano la "metafisica
occulta" sotto le teorie scientifiche, insomma il fatto che uno raccoglie e
interpreta dei dati in base a una aspettativa precostituita. E qui c'e' poco
da dire, e' un rischio che non si puo' eliminare (ma forse *assicurare*
si'!). Pero' l'accostamento che fai alla fine mi aggrotta la fronte. Come si
trasferisce al web il modello di complessita' che possiamo usare per il
cervello, o viceversa? I costituenti del modello cervello sono meccanismi
biochimici automatici, mentre quelli del web sociale sono esseri umani +
macchine. O forse volevi dire un'altra cosa? 

Hugs to you >S< 
 

-----Messaggio originale-----
Da: aha-bounces at ecn.org [mailto:aha-bounces at ecn.org] Per conto di xDxD
Inviato: mercoledì 20 febbraio 2008 9.08
A: List on artistic activism and net culture
Oggetto: Re: R: R: Re: [aha] Scioccante?

steD ha scritto:
> Über alles, per entrare nel vivo, i neuroni specchio. 
>   
questi, infatti, sono all abase delle intuizioni più illuminate sulla
sperimentazioni, in robotica, dell'apprendimento per emulazione.
per capirci: quelli che non si limitano a prendere una telecaamera e muovere
il braccio A come il braccio B, ma che usano l'emulazione ad un livello più
profondo, come bootstrap dell'intelligenza del "sistema".  
Una intelligenza che si insedia, appunto, "fisiologicamente".

rimane, però, l'emergere di forme nuove di "intelligenza" (o di "coscienza",
virgolette, virgolette, virgolette).

se da un lato si studia l'essere umano (o qualcosa che comunque gli
somiglia), dall'altro è innegabile, e questo è forse quello che mi interessa
personalmente di più, che stanno emergendo delle forme diverse di "vita".
Che sono del tutto composite e complesse.

l'arte software ha portato la vita dentro il quadro (o chi per lui),
semplifcando per capirci, rendendolo qualcos'altro.

la rete sta portando la vita nei sistemi.

e, in questo senso:

> Sullo stato attuale della teoria algoritmica e della complessita'
> computazionale

forse non si tratta nemmeno di complessità, ma di qualità.

lo studio sulla complessità è interessante per molti versi, ma non coglie
diversi aspetti, forse più interessanti, che vengono fuori dallo studio
qualitativo.

facendo due rapidi conti la complessità è più utile a Intel che a un
ricercatore. Che, guardandosi intorno, potrebbe per esempio iniziare a
notare come la realtà sia composta da cose estremamente semplici, in intensi
rapporti di relazione di vario genere. E che tutto quello che vede, emerge.

Secondo precise strategie, ma emerge.

Non c'è il "neurone del bicchiere".

C'è, forse il neurone della "causa/effetto sul movimento del braccio dopo
che ho preso in mano una scatola", o, almeno, c'è il "gruppo di special
focus sulla causa/effetto sul movimento del braccio dopo che ho preso in
mano una scatola", e alcuni dei suoi membri partecipano anche al forum
intracorporale sugli "studi di interazione con gli elementi cubici della
realtà", mentre altri al "movimento intracorteccia per l'emancipazione
fisiologica delle articolazioni del nord del corpo".

le costanti sono la semplicità, le relazioni, l'emergenza e la strategia.

di queste, la strategia è la più pericolosa. Perchè si può affrontare
tecnicamente e filosoficamente. Se l'avvicini filosoficamente troverai gente
che usa gli stessi risultati per giustificare dio e per giustificare
macchina. Se l'avvicini tecnicamente ti accorgi che ti manca ancora qualche
pezzo per giustificare un avvicinamento filosofico che non sia meramente
speculativo.

in questo la tecnologia, come al solito, ti aiuta e non ti aiuta. Ti aiuta,
perchè, grazie a mamma Intel e alle sue amichette, riesci a osservare, in
maniera sempre più precisa, tutto quel che accade. Ma questo avviene con
buona gioia di Shroedinger e di Goedel, naturalmente. 
Senza buttarla sul mistico, però, la tecnologia non ti aiuta perchè,
semplicemente, in un certo momento, hai quella tecnologia lì a disposizione,
e non è detto che sia quella che ti porterà a capirci qualcosa.

magario vedi emergere punti luminosi che si attivano secondo pattern precisi
nel divenire delle cose, secondo pseudo-isomorfismi da cui emergono
significati.

ma non mi sembra tanto più interessante del dire che, se una forma di
coscienza emerge dal sistema "web", questa dipende anche da Mario Rossi che
carica l'immagine delle sue vacanze su Flickr.

abbracci!
xDxD

(e, per esempio, gran parte della performance di Angel_F con cui mi sollazzo
in giro per il mondo è proprio basata teoricamente su questa
osservazione)


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> PS Ma come mai si parla ancora di IA come se non fossero passati i 20 anni
> che sono passati?   
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