[Redditolavoro] Accordo italo-libico: accordo infame contro i migranti
Partito Comunista dei Lavoratori
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Tue Feb 7 13:02:17 CET 2017
Accordo italo-libico: accordo infame contro i migranti
6 Febbraio 2017
L'intesa tra il governo Gentiloni e il premier fantoccio libico Serraj è
stata presentata come grande successo diplomatico italiano. L'intero
consesso dei governi europei ha espresso le proprie congratulazioni.
L'unica loro riserva riguarda la credibilità del soggetto contraente: un
“governo” libico in realtà confinato nella sola Tripoli, e apertamente
minacciato dal governo rivale di Bengasi, appoggiato da Francia, GB, Egitto
e Russia. Eppure non sono riusciti a contenere la “fiduciosa speranza in un
giro di boa nelle politiche migratorie”.
La ragione è molto semplice. Avete presente l'accordo tra UE e Turchia sul
respingimento dei migranti lungo la rotta balcanica? L'intesa tra Italia e
Libia vuole replicare lo stesso schema lungo la rotta mediterranea. A
prezzo inferiore, ma nella stessa logica. La UE, e la Germania in primis,
appalta al regime di Erdogan il respingimento inumano di chi fugge dalla
guerra di Siria? L'Italia fa lo stesso col governo libico in relazione a
chi cerca la via del mare. Affida alla Guardia costiera libica,
opportunamente rafforzata col proprio contributo, il lavoro sporco del
respingimento in mare dei barconi. Affida alla Libia e ad altri stati
africani confinanti, in cambio di centinaia di milioni, il respingimento a
sud di chi cerca la via per arrivare al mare. Il tutto nel nome del
“respingimento dell'immigrazione irregolare e clandestina” come recita il
testo dell'intesa.
L'ipocrisia non potrebbe essere più squallida. Non perché si ripropone
formalmente la distinzione tra migranti “economici” e richiedenti asilo. Ma
proprio perché in realtà persino questa distinzione abusiva viene ignorata.
Infatti nell'intesa non compare neppure formalmente la parola “asilo”. Il
respingimento dei migranti, via mare e via terra, non fa distinzioni di
status. I migranti debbono essere respinti in massa. Punto. Una volta
respinti verranno ammassati se necessario nei cosiddetti “centri di
accoglienza” libici (formalmente 24), rispetto ai quali i famigerati CIE
sono hotel di lusso. Centri recentemente definiti lager persino da un
ambasciatore tedesco. Centri gestiti da clan mercenari dove si pratica
regolarmente lo stupro e la tortura. Centri per di più esterni all'area
controllata da Sarraj, e dunque estranei persino formalmente ad ogni
possibilità di controllo. Sarebbero questi i luoghi ove si garantisce “la
salvaguardia dei diritti”? La verità è che il governo italiano e i governi
europei vogliono solo liberarsi dell'angosciante fardello dei migranti, che
fanno perder voti e "causano problemi". Non c'è nulla di meglio che provare
a liberarsene alla fonte bloccando le partenze, costi quel che costi. Anche
se questo significa impedire l'esercizio di quel “diritto universale
all'asilo”, formalmente benedetto da tutti i trattati e convenzioni.
Persino gli uffici dell'ONU sono imbarazzati. Ma la loro funzione è solo
quella di coprire in silenzio, magari con qualche preoccupazione salva
coscienza, crimini e cinismo dei governi del capitale.
La verità è nuda: gli stessi governi europei che storcono il naso in questi
giorni di fronte a Trump e al suo respingimento indiscriminato dei migranti
messicani o degli islamici, realizzano di fatto le stesse politiche in casa
propria, nei Balcani e nel Mediterraneo.
Il capitalismo è ovunque miseria, sociale e morale. Solo una rivoluzione
può fare pulizia.
Partito Comunista dei Lavoratori
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