[Redditolavoro] VERSO LO SCIOPERO DELLE DONNE DELL' 8 MARZO... INDIZIONE DELLO SCIOPERO NAZIONALE DELLO SLAI COBAS S.C. E LA PIATTAFORMA DELLE DONNE
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
mfpr.naz at gmail.com
Sat Feb 4 23:18:48 CET 2017
Slai Cobas per il sindacato di classe
Sede legale v. Rintone, 22 Taranto – T/F 0994792086 – 3475301704 –
slaicobasta a gmail.com <mailto:slaicobasta a gmail.com> - C.F.
90177580736 TA. 16/01/2017
All. 1
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Coord. Amm.vo
Al Dipartimento Funzione Pubblica
Al Ministero del lavoro e delle Politiche sociali
AL MIUR – Ministero Istruzione Università e Ricerca
Alla Commissione di Garanzia
Alla Confindustria -Roma
Alla Confcommercio – Roma
Alla Confesercenti- Roma
Alla Confcooperative – Roma
Alla Lega Cooperative – Roma Alla Confagricoltura – Roma
epc Al Dipartimento per le pari opportunità
Alla Presidente della Camera, Laura Boldrini
*OGGETTO: PROCLAMAZIONE SCIOPERO GENERALE NAZIONALE*
* IN DATA 08 MARZO 2017*
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe, comunica con la presente
nota la proclamazione dello sciopero generale che si svolgerà a livello
nazionale e per l'intera giornata del 08 Marzo 2017, in coincidenza con
la giornata internazionale delle donne, in tutti i settori lavorativi
pubblici, privati e cooperativi e riguarderà tutte le lavoratrici a
tempo indeterminato, a tempo determinato, con contratti precari e atipici.
La motivazione dello sciopero riguarda l'attacco sempre più pesante alla
condizione generale di vita delle donne nei confronti delle quali la
questione della violenza è un'emergenza sociale che investe tutti gli
ambiti, lavorativo, sociale, familiare.
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe, accetta le limitazioni imposte
dalle leggi e dai contratti di lavoro. Si fa presente che ai sensi
dell'art. 28 L. 300/70 nessuna lavoratrice o lavoratore che aderisca
allo sciopero deve subire limitazioni o essere oggetto di interventi
disciplinari per aver esercitato questo diritto tutelato da leggi e
Costituzione.
Si precisa che la denominazione della Ns. Organizzazione Sindacale,
secondo il Ns. Statuto è la seguente: SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE.
Quanto sopra allo scopo di non creare equivoci rispetto ad un’altra O.S.
già esistente denominata semplicemente “SLAI COBAS”.
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
coordinatrice nazionale
Calderazzi Margherita
per com. 74121 Taranto via Rintone, 22 – slaicobasta a gmail.com
<mailto:slaicobasta a gmail.com> pec slaicobassc a pec.libero.it
<mailto:slaicobassc a pec.libero.it> - T/F 0994792086 – 347530170
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*LA PIATTAFORMA DELLE DONNE, DELLE LAVORATRICI, DELLE PRECARIE, DELLE
DISOCCUPATE, DELLE MIGRANTI, DELLE BRACCIANTI... *
*
*
/*Noi donne lavoratrici, precarie, disoccupate, braccianti, migranti…
lottiamo ogni giorno per il lavoro, il salario, contro le
discriminazioni, lottiamo nelle cooperative contro contratti vergognosi
che ci offendono, contro le violenze e molestie che spesso dobbiamo
subire nei luoghi di lavoro, lottiamo nelle fabbriche contro chi vuole
ridurre la nostra vita a macchina per il suo profitto e ogni giorno
toglie un pezzo della nostra vita; lottiamo nel commercio, nei pubblici
esercizi, contro il lavoro nero, i licenziamenti, i ricatti; lottiamo
come disoccupate contro l'umiliazione di trovare lavoro; lottiamo contro
la schiavitù e le violenze sessuali di caporale e padroni nelle
campagne, lottiamo nella scuola, nei call center, nelle lotte per la
casa, nelle lotte sul territorio per la salute, ma questa nostra voce e
soprattutto le nostre lotte restano inascoltate, anzi vengono
silenziate, oscurate.*/
/*Noi donne subiamo quotidianamente la vergognosa violenza sessuale e la
catena infinita di femminicidi e nessuno, o pochissimi, lega questa
violenza alla nostra condizione generale fondata sull'oppressione, che
produce le violenze sessuali e i femminicidi.*/
*
*
/*Da queste condizione che si vive quotidianamente, dalle diverse lotte
e battaglie, sono emerse diverse esigenze, necessità, bi/sogni delle
lavoratrici, precarie, disoccupate ecc, che si sono trasformati in punti
vivi e concreti di una piattaforma che ha accompagnato l’eccezionale
primo sciopero delle donne, avvenuto in Italia il 25 novembre del 2013,
e su cui in questi due anni è proseguito il lavoro diretto e indiretto,
individuando ulteriori obiettivi presenti nelle denunce e mobilitazioni
più recenti delle donne proletarie, dalle operaie, alle precarie, alle
braccianti, alle lavoratrici immigrate, alle disoccupate ecc.*/
*
*
/*Questi obiettivi vanno raggiunti perché più che giusti e legittimi in
un paese che non può essere affatto definito “civile” se la condizione
della maggioranza delle donne, dal Sud al Nord del paese, di lavoro/non
lavoro, precarietà, disoccupazione, sfruttamento oppressione intrecciata
inevitabilmente alla generale condizione di vita non cambia realmente.*/
- Lavoro per tutte le donne
- Trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari – No Jobs act
- NO a discriminazioni salariali, pari salario per pari lavoro
- Aumento delle pause nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro
- Riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro, come difesa anche della
nostra salute
- Riposo sabato e domenica o 2 gg consecutivi nelle aziende a turnazione
continua
- Turni che non aggravino la condizione delle donne
- Condizioni di lavoro e ambienti di lavoro (compreso servizi igienici)
a tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità
delle lavoratrici, richiesta agli Enti ispettivi di una verifica
generale, sotto il nostro controllo!
- Donne dappertutto, nelle Rsu, Rls, decise dalle lavoratrici
- Assemblee sindacali retribuite delle operaie in più rispetto a quelle
stabilite, perchè hanno doppi problemi;
- Salario minimo garantito per tutte le donne
- Nei passaggi di appalti o ditte, automaticità del passaggio delle
lavoratrici con conservazione dei diritti acquisiti – nei rapporti part
time, orario non al di sotto di 30 ore settimanali
- NO al caporalato in agricoltura
- Trasporto gratuito verso e dalle campagne
- passaggio da salario a cottimo al salario orario - applicazione del
CCNL, parità salariale con gli uomini
- No all'uso di prodotti tossici durante il lavoro nei campi, strutture
mediche vicino ai luoghi di lavoro
- Diritto di residenza, cittadinanza, casa, reddito per tutte le
migranti, uguali diritti lavorativi, salariali e normativi per le
immigrate che lavorano
- NO alla detenzione nei Cie, hotspot luoghi di violenza, stupri da
parte delle forze dell'ordine
- Nessuna persecuzione delle prostitute, diritti di tutte ai servizi
sociali e al salario minimo garantito
- Allontanamento dai luoghi di lavoro per tutti coloro – capi, padroni,
ecc. - responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali,
atteggiamenti razzisti, tutela delle lavoratrici denuncianti
- Interventi immediati contro i denunciati per violenze, stalking,
maltrattamenti
- Divieto di permanenza in casa, se familiari o conviventi
- Procedura d’urgenza nei processi per stupro e femminicidi e
accettazione delle parti civili di organizzazioni di donne, con
patrocinio gratuito per le donne.
- Divieto di indagine sulla condizione matrimoniale, di maternità, di
orientamento sessuale, nelle assunzioni o licenziamenti
- NO a discriminazioni sul lavoro legate allo stato familiare, di
maternità, di razza
- Abbassamento dell’età pensionabile delle donne, come riconoscimento
del doppio lavoro
- Estensione dei permessi retribuiti per malattia dei figli oltre i 3
anni di vita dei bambini, per entrambi i genitori.
- Socializzazione e gratuità dei servizi domestici essenziali, asili,
servizi di assistenza per anziani, ecc, aumento dei nidi e scuole per
l'infanzia e vicino ai luoghi di lavoro
- Difesa e ampliamento del diritto di aborto
- Obbligatorietà di interventi di interruzione gravidanza in tutte le
strutture pubbliche, abolizione dell’obiezione di coscienza
- Consultori laici gestiti e controllati dalle donne
- Accesso gratuito per le donne ai servizi sanitari
- Abolizione nella pubblicità, nei giornali, nelle Tv, nei testi
scolastici, ecc. di ogni contenuto offensivo, discriminatorio, fascista,
sessista, razzista, contro le donne.
MFPR
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