[Redditolavoro] Riaperto l'Eternit Bis: prossima udienza venerdì 4 novembre

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Fri Oct 28 16:42:34 CEST 2016




Il sindaco Titti Palazzetti: 'Come città crediamo ancora nella giustizia'
27 Ottobre 2016 – TORINO – È ripreso questa mattina al palazzo di Giustizia di Torino il processo Eternit Bis, dopo la lunga pausa dovuta all'attesa per la pronuncia della Corte Costituzionale. A Torino c'era anche il sindaco Titti Palazzetti che ha dichiarato che “Stephan Schmidheiny deve pagare per ciò che ha fatto consapevolmente. Sono qui perché come città crediamo ancora nella giustizia”.

Come preannunciato dalla dichiarazioni rilasciate ieri la difesa di Schmidheiny ha sostenuto la tesi dell'improcedibilità. Secondo l'avvocato Astolfo Di Amato infatti la Corte Costituzionale gli darebbe ragione sul "ne bis in idem", il principio secondo cui non si può essere giudicati due volte per lo stesso fatto. Per la procura rappresentata in aula dal pubblico ministero Gianfranco Colace la stessa sentenza della Consulta avrebbe invece dato il via libera al processo per tutti i casi di morte. L'udienza è stata aggiornata a venerdì prossimo, 4 novembre.

In giornata anche Legambiente è intevenuta sulla riapertura del processo: “Dopo la vergognosa prescrizione del 2014 – si legge in una nota – ci auguriamo che il processo Eternit Bis possa restituire giustizia alle vittime dell’amianto e alle loro famiglie. Chi ha inquinato e ha procurato morte e dolore non può cavarsela con un nulla di fatto”.

L’associazione ambientalista ricorda che ogni anno in Italia a causa della fibra killer muoiono ancora 4 mila persone per tutte le malattie asbesto correlate. L’amianto è ancora diffusissimo, in diverse forme, sul territorio: le stime (per difetto) di CNR – Inail parlano di ben 32 milioni di tonnellate; il Programma nazionale di bonifica del Ministero dell’Ambiente conta circa 75 mila ettari di territorio in cui è accertata la presenza di materiale in cemento amianto. Per restituire giustizia alle vittime dell’amianto e ai loro familiari Legambiente richiama quindi l’attenzione di Governo ed Enti locali anche sul fronte delle bonifiche: “Sono passati 24 anni dall’entrata in vigore della legge che ha proibito l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione dell’amianto ma sono centinaia di migliaia i siti ancora da bonificare e il censimento non è ancora completo. Un aiuto consistente potrebbe arrivare dal ripristino di incentivi per gli interventi di risanamento. La dimostrazione lampante arriva dagli incentivi per la sostituzione delle coperture in amianto con il fotovoltaico terminati a luglio 2013 che hanno permesso di risanare ben 30 mila tetti per una superfice di più di 20 kmq e di installare circa 3 GW di fotovoltaico”.


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