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<H3><I><FONT face="Times New Roman">Il sindaco Titti Palazzetti: 'Come città
crediamo ancora nella giustizia'</FONT></I></H3>
<P><FONT face="Times New Roman"><B class=brown>27 Ottobre 2016</B> – <B
class=orange>TORINO</B> – È ripreso questa mattina al palazzo di Giustizia di
Torino il processo Eternit Bis, dopo la lunga pausa dovuta all'attesa per la
pronuncia della Corte Costituzionale. A Torino c'era anche il sindaco Titti
Palazzetti che ha dichiarato che “Stephan Schmidheiny deve pagare per ciò che ha
fatto consapevolmente. Sono qui perché come città crediamo ancora nella
giustizia”.</FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">Come preannunciato dalla
dichiarazioni rilasciate ieri la difesa di Schmidheiny ha sostenuto la tesi
dell'improcedibilità. Secondo l'avvocato Astolfo Di Amato infatti la Corte
Costituzionale gli darebbe ragione sul "ne bis in idem", il principio secondo
cui non si può essere giudicati due volte per lo stesso fatto. Per la procura
rappresentata in aula dal pubblico ministero Gianfranco Colace la stessa
sentenza della Consulta avrebbe invece dato il via libera al processo per tutti
i casi di morte. L'udienza è stata aggiornata a venerdì prossimo, 4
novembre.</FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">In giornata anche Legambiente è
intevenuta sulla riapertura del processo: “Dopo la vergognosa prescrizione del
2014 – si legge in una nota – ci auguriamo che il processo Eternit Bis possa
restituire giustizia alle vittime dell’amianto e alle loro famiglie. Chi ha
inquinato e ha procurato morte e dolore non può cavarsela con un nulla di
fatto”.</FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">L’associazione ambientalista
ricorda che ogni anno in Italia a causa della fibra killer muoiono ancora 4 mila
persone per tutte le malattie asbesto correlate. L’amianto è ancora
diffusissimo, in diverse forme, sul territorio: le stime (per difetto) di CNR –
Inail parlano di ben 32 milioni di tonnellate; il Programma nazionale di
bonifica del Ministero dell’Ambiente conta circa 75 mila ettari di territorio in
cui è accertata la presenza di materiale in cemento amianto. Per restituire
giustizia alle vittime dell’amianto e ai loro familiari Legambiente richiama
quindi l’attenzione di Governo ed Enti locali anche sul fronte delle bonifiche:
“Sono passati 24 anni dall’entrata in vigore della legge che ha proibito
l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione dell’amianto ma sono
centinaia di migliaia i siti ancora da bonificare e il censimento non è ancora
completo. Un aiuto consistente potrebbe arrivare dal ripristino di incentivi per
gli interventi di risanamento. La dimostrazione lampante arriva dagli incentivi
per la sostituzione delle coperture in amianto con il fotovoltaico terminati a
luglio 2013 che hanno permesso di risanare ben 30 mila tetti per una superfice
di più di 20 kmq e di installare circa 3 GW di
fotovoltaico”.</FONT></P></DIV></DIV>
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