[Redditolavoro] torino - i lavoratori di Foodora: “Siamo sottopagati,

maoist pcro.red at gmail.com
Sun Oct 9 17:03:13 CEST 2016



Il corteo di protesta in bici per le strade di Torino dei lavoratori di Foodora


     
     
     
     

08/10/2016 
paolo coccoresetorino 
«Siamo i rider di Foodora. Le ragazze e i ragazzi che vi portano da mangiare con le bici e con i motorini, sia quando si muore di caldo sia quando piove a dirotto. Siamo quelli che a Milano e a Torino vedete vestiti di rosa». Inizia così il comunicato dei lavoratori di Foodora, la App di consegna di cibo a domicilio, che oggi protestano per la prima volta a Torino. La prima di Foodora e anche la prima dei dipendenti che hanno trovato lavoro nella cosiddetta «sharing economy». 

I rider a domicilio di Foodora: “Ecco perché protestiamo”

Si sono radunati in una cinquantina in piazza Vittorio Veneto: promoter e rider, i fattorini in bicicletta dalla divisa color viola che sono diventati il simbolo di una delle startup di successo della sharing economy nazionale, con l’obiettivo di rallentare il servizio e sensibilizzare, distribuendo i volantini e sventolando bandiere, i clienti e locali sulle loro condizioni contrattuali che definiscono al limite dello sfruttamento. “Dopo aver invano chiesto un confronto con l’azienda, abbiamo deciso di protestare contro le nuove condizioni economiche che ci propone Foodora – dicono i giovani fattorini, quasi tutti under 30 e studenti”.  

Denunciano “una precarietà estrema e uno stipendio da fame”, come scrivono in un comunicato, che si celano “dietro i nostri sorrisi, i nostri “grazie” e i nostri “buona cena, arrivederci”.  

“Le decine di chilometri che maciniamo ogni giorno – si legge nel comunicato - i rischi che corriamo in mezzo al traffico, i ritardi, la disorganizzazione, i turni detti all’ultimo momento, venivano ripagati con 5 miseri euro all’ora, mentre adesso addirittura vengono pagati 2,70 euro per ogni consegna effettuata, senza un fisso, con l’ovvia conseguenza che tutto il tempo in cui non ci sono ordini non viene pagato, quindi è a tutti gli effetti tempo regalato all’azienda”. 

E aggiungono che a loro carico “ci sono pure la bici, lo smartphone e le spese telefoniche, gli strumenti essenziali del nostro lavoro”. 

Il contratto li inquadra come liberi professionisti che collaborano con un’azienda, ma è proprio il punto che contestano: “Noi rider siamo a tutti gli effetti dipendenti di Foodora: costretti ad indossare la loro divisa, sottoposti a rapporti gerarchici, in balia delle loro decisioni e sottoposti a delle valutazioni per cui se non siamo accondiscendenti nei loro confronti ci vengono dati meno turni”. 

Per queste e altre ragioni hanno dichiarato stato di agitazione. “Come lavoratori di Foodora cercheremo di portare la nostra protesta ovunque possa avere peso e visibilità, ed in quest’ottica chiediamo la solidarietà dei cittadini. Non ordinate da Foodora, non consigliatela e se potete chiamate il servizio clienti o fatevi sentire sulla loro pagina facebook”. 


---
Questa e-mail è stata controllata per individuare virus con Avast antivirus.
https://www.avast.com/antivirus
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML � stato rimosso...
URL: <http://lists.ecn.org/pipermail/redditolavoro/attachments/20161009/36f59ac0/attachment.html>


More information about the Redditolavoro mailing list