[Redditolavoro] rifiuti ilva

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Fri Nov 18 16:42:28 CET 2016


Traffico di rifiuti ILVA
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di-rifiuti-ilva/?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%
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>Chiediamo al ministro dell’Ambiente il blocco immediato del traffico
>di rifiuti dall’Ilva verso la Sicilia
>
>Invitiamo il governo Crocetta e le amministrazioni locali a prendere
>posizione sulla vicenda
>
>Facciamo appello alla mobilitazione della cittadinanza, partendo dai
>comuni del Siracusano
>
>Apriamo al confronto con le realtà sociali e ambientaliste della
>comunità di Taranto
>I rifiuti dell’Ilva di Taranto tornano a essere smaltiti in Sicilia,
>ancora una volta nel bel mezzo del polo petrolchimico siracusano e nel
>più completo silenzio delle istituzioni, nonché all’insaputa delle
>popolazioni locali. Era già successo ad aprile del 2015, quando una
>partita di circa 9 mila tonnellate di polverino prodotto dagli
>altiforni dell’acciaieria pugliese, dopo essere giunta in nave al
>porto di Augusta, fu trasferita alla discarica Cisma di Melilli.
>La novità preoccupante, adesso, è che questo traffico di rifiuti
>industriali è divenuto regolare e decisamente intenso. Da più di un
>mese e con cadenza settimanale, infatti, diversi autotreni carichi di
>polverino s’imbarcano sulla nave Eurocargo Livorno del Gruppo
>Grimaldi, in partenza ogni mercoledì mattina dal porto di Taranto.
>Rispetto all’episodio dello scorso anno, inoltre, è da evidenziare una
>curiosa variazione nel percorso marittimo: i rifiuti non sbarcano più
>ad Augusta, ma fanno scalo notturno a Catania; per poi raggiungere via
>terra, il giorno successivo, la stessa discarica di Melilli.
>
>Come associazioni ambientaliste e organizzazioni impegnate sui
>territori, riteniamo grave questo arbitrario e sistematico
>trasferimento di rifiuti speciali, da un’area altamente contaminata a
>un’altra che versa nelle medesime disastrose condizioni sanitarie e
>ambientali. Si tratta, per di più, di un’operazione che è avvenuta, e
>continua ad avvenire, senza informare né consultare la Regione
>Siciliana e le comunità locali. Nella totale mancanza di trasparenza
>istituzionale, quella decisa a tavolino dal ministro Galletti con i
>commissari dell’Ilva è una soluzione non solo insostenibile dal punto
>di vista ambientale, ma anche palesemente antieconomica, se non per le
>aziende private incaricate di attuarla. Inoltre, la scelta di deviare
>da Augusta a Catania il passaggio del polverino, oltre ad essere meno
>agevole e più costosa, fa sorgere il legittimo sospetto che ci sia una
>precisa volontà di tenere quest’operazione distante da quei riflettori
>– pubblici, mediatici e giudiziari – che da diversi mesi, in seguito
>allo scoppio dell’inchiesta lucana Petrolio, sono puntati sulla rada
>di Augusta, e sulle società e sui business che le gravitano attorno.
>In proposito, giova ricordare che alcuni soggetti economici e
>istituzionali citati nelle carte della procura di Potenza, risultavano
>direttamente o indirettamente coinvolti proprio nell’ “affare” del
>polverino Ilva. Un fatto quest’ultimo che avrebbe dovuto consigliare
>al ministero dell’Ambiente quanto meno una buona dose di cautela,
>anziché l’ennesimo avallo di un traffico di rifiuti dai contorni poco
>chiari.
>
>Per tutte queste ragioni, chiediamo al ministro dell’Ambiente Gian
>Luca Galletti il blocco immediato dell’importazione in Sicilia degli
>scarti industriali dell’Ilva, nell’attesa di ridiscutere e ricercare
>delle modalità più sostenibili e, soprattutto, più trasparenti per
>risolvere il problema del corretto smaltimento di questo genere di
>rifiuti. Il tutto partendo, a nostro avviso, da un coinvolgimento
>attivo delle comunità locali, dei cittadini tanto quanto degli operai
>costretti a subire i costi devastanti di un’industria inquinante che
>continua a divorare l’ambiente e la salute pubblica, giocando al
>ricatto occupazionale e negando il diritto ad un lavoro sano e sicuro.
>
>Siamo molto vicini alla comunità di Taranto, perché da sempre la loro
>lotta per la vita è anche la nostra. E non potremmo mai trattare
>questa vicenda come una mera istanza localistica, senza considerare
>nell’insieme la problematica e aprire al confronto con le realtà
>ambientaliste e i comitati territoriali di Taranto.
>Così rivolgiamo a loro l’invito a pronunciarsi su questa vicenda, per
>fare insieme piena luce su quanto sta accadendo, costruire una
>vertenza dal basso e trovare soluzioni condivise e funzionali
>all’obbiettivo primario che ci accomuna: ossia, la bonifica e la
>riconversione ecologica dei territori che abitiamo.
>
>Concludiamo invitando il governo Crocetta e le amministrazioni locali
>a prendere una chiara posizione in merito, mentre facciamo appello
>alla mobilitazione della cittadinanza, affinché si spinga il governo
>nazionale a porre fine a questo dannoso e insensato traffico di
>rifiuti Ilva.
>
>promuovono: Legambiente Augusta; Decontaminazione Sicilia; Natura
>Sicula; Don Palmiro Prisutto
>per adesioni: stopveleni a email.it
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