[Redditolavoro] Sentenza a due facce
Rete Nazionale Sicurezza
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Wed Jul 6 10:59:35 CEST 2016
*Il processo tenutosi il 4 luglio contro una delle tante lotte dei
Disoccupati Organizzati Slai cobas a Taranto, si è concluso con una
sentenza "a due facce":*
da un lato la Giudice Misserini ha assolto la coordinatrice Slai cobas
da tutti i capi di imputazione (aver manifestato senza autorizzazione
sul ponte e interruzione del traffico) perchè "il fatto non sussiste"
(per la prima imputazione) e per "non aver commesso il fatto" (per la
seconda), dall'altra però ha condannato pesantemente uno dei Disoccupati
organizzati (per interruzione del traffico sul ponte e incitamento agli
altri disoccupati a continuare il blocco del ponte); a questi ha
comminato una condanna di 9 mesi di reclusione addirittura maggiore di
quella chiesta dal PM (7 mesi).
*PER QUESTO, SE SIAMO CONTENTI PER IL RICONOSCIMENTO OGGETTIVO DELLA
LEGITTIMITA' DELLO SLAI COBAS AD ORGANIZZARE LE LOTTE PER IL LAVORO,
DENUNCIAMO QUESTA ILLEGITTIMA CONDANNA AD UN DISOCCUPATO, che non ha
altra giustificazione *(perchè la contraddizione è palese: se da un lato
si dice che il fatto di manifestazione sul ponte senza autorizzazione
"non sussiste", dall'altra poi si condanna per l'interruzione del
traffico sul ponte)*se non quella di voler essere monito/minaccia per i
disoccupati che lottano
*
Il processo è stato caratterizzato dalle dichiarazioni della
coordinatrice Slai cobas che ha messo in luce la giustezza della lotta
dei disoccupati, di cui la giornata oggetto del processo era solo una
delle tantissime manifestazioni, lotte che i disoccupati e le
disoccupate da mesi stavano portando avanti, e hanno continuato a
portare avanti nei mesi successivi, a fronte di un Comune e di un
sindaco che al massimo faceva promesse di incontri, di impegni ma poi
spariva, senza dare neanche mezza risposta all'emergenza del lavoro che
si vive a Taranto, nonostante effettive possibilità di occupazione che
lo stesso Slai cobas e i Disoccupati Organizzati indicavano.
La coordinatrice ha quindi rivendicato l'inevitabilità e la legittimità
di una lotta più incisiva dei disoccupati.
Il disoccupato, accusato di aver fomentato gli altri suoi compagni, ha
detto con forza che nei cobas non ci sono capi, ma che tutti i
disoccupati sono uniti nell'azione di lotta.
L'avvocato D'Elia Alessandro, difensore della coordinatrice Slai cobas
ha infine sottolineato come proprio grazie a quelle lotte, nei mesi
successivi una parte dei Disoccupati Organizzati sta lavorando (negli
appalti Amiu e recentemente nei Cantieri di Cittadinanza).
Lo Slai cobas esprime la propria solidarietà al disoccupato (da tempo
non più nello slai cobas e difeso da altro avvocato), e si impegna a
dare tutto il suo sostegno affinchè cada questa ingiustissima condanna.
SLAI COBAS per il sindacato di classe - Taranto
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