[Redditolavoro] 12 marzo: manifestazioni contro la guerra

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Fri Feb 26 23:58:36 CET 2016


12 marzo: manifestazioni contro la guerra


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Il PCL aderisce e partecipa alle manifestazioni contro la guerra promosse
per il 12 marzo, in continuità con le iniziative del 16 gennaio.
Abbiamo lavorato sull'appello, chiedendo e ottenendo la rimozione di ogni
passaggio che potesse sottintendere, fosse pure implicitamente, una
posizione di tipo “campista” (di sostegno alla Russia di Putin, all'Iran e
ad Assad). Perché una simile posizione avrebbe subordinato il movimento
contro la guerra ad uno schieramento di potenze in guerra. Laddove è per
noi fondamentale che il movimento contro la guerra si ponga in
contrapposizione a tutti gli interessi imperialisti e a tutte le politiche
di potenza, anche tra loro confliggenti, assumendo come unico riferimento
le ragioni sociali e democratiche dei lavoratori e delle masse oppresse di
ogni paese.
L'impostazione ottenuta ha favorito l'allargamento del fronte promotore a
soggetti che non avevano partecipato alle manifestazioni del 16 gennaio
(come Sinistra Anticapitalista). Un allargamento unitario che consideriamo
positivo.

L'appello presenta ugualmente genericismi, e alcuni richiami da cui
dissentiamo: come il riferimento ad un'Italia “neutrale” quale fattore di
“pace”. L'Italia è un paese imperialista, tra paesi e potenze imperialiste.
Nessun imperialismo può essere fattore di pace, quale che sia la sua
collocazione diplomatica, perché si fonda sull'oppressione diretta o
indiretta di altri popoli. Solo il rovesciamento dell'imperialismo, e
dunque del capitalismo su cui si fonda, può liberare uno scenario di vera
pace. Che è inseparabile dall'emancipazione e liberazione da ogni
oppressione.

Tuttavia, il limite pacifista dell'appello non cancella la sua valenza
positiva e progressiva. Tanto più a fronte dei possibili preparativi di
guerra in Libia, e della tragica continuità della macelleria siriana.
Poniamo semmai l'esigenza di allargare il fronte della mobilitazione contro
la guerra, fuori da ogni logica minoritaria, per trasformarlo in un fattore
politico capace di incidere sullo scenario italiano. Per questo abbiamo
proposto e proponiamo la ricerca attiva di una convergenza unitaria nella
mobilitazione anche con forze e associazioni dell'"integralismo pacifista"
(Zanotelli), così come con forze del movimento operaio e della sinistra,
politica e sindacale.

Per questo proponiamo comitati unitari contro la guerra che, nel rispetto
delle diversità di posizioni e del loro confronto, siano capaci di
aggregare in ogni territorio il fronte di mobilitazione più vasto.
In ogni mobilitazione il PCL porterà il profilo complessivo della propria
proposta indipendente: classista, internazionalista, socialista.

Partito Comunista dei Lavoratori


www.pclavoratori.it  -  info a pclavoratori.it




*Di seguito, il testo dell'appello per il 12 marzo*











*Mobilitiamoci il 12 marzo in tutto il paese Il nostro paese è in guerra.
Questo è il primo fatto chiaro che va denunciato e su cui vogliamo chiamare
alla mobilitazione per rompere il muro di bugie della propaganda del circo
mediatico di regime. Siamo in guerra, assieme alla NATO e a tutto il
cosiddetto Occidente, da 25 anni. Nonostante i milioni di morti, le
devastazioni e le migrazioni bibliche provocate da questi interventi, il
nostro come gli altri governi progettano e organizzano nuove imprese
militari. Queste nuove imprese sono però inserite in un quadro diverso,
nella Grande Crisi che attraversa il mondo da quasi dieci anni, nelle
crescenti frizioni che questa crisi sta determinando tra poli e blocchi
mondiali. Non sono più semplicemente guerre neocoloniali di espansione e
stabilizzazione, ma si stanno trasformando in guerre di egemonia e
sopravvivenza. In questo contesto, in questa competizione tra potenze, si
determinano le guerre per procura successive alle primavere arabe: il
massacro siriano, l’espansione dell’IS, la frammentazione della Libia, con
i suoi fronti confusi e sempre in cambiamento. La loro guerra, come
dimostrano i fatti di Parigi, torna anche nelle nostre città, nella nostre
strade, nei nostri luoghi di ritrovo. Le loro guerre non solo producono
miseria, morte e sconvolgimenti sociali che sono la causa dell’esodo
migratorio, ma stanno rendendo l’Europa e il nostro paese una caserma
autoritaria, dove gli spazi di libertà e di agibilità democratica vengono
drasticamente ridotti. La Francia ha costituzionalizzato uno stato
d’emergenza che colpisce libertà fondamentali, nate in quel paese. Paese
ove ora per legge si toglie la cittadinanza a chi è accusato di terrorismo
e ha origini etniche e religione diverse da quelle dei cittadini “puri”.
Torna in Europa così il razzismo di stato, mentre in Danimarca per legge si
rapinano i profughi scesi dai barconi e la Svezia si prepara ad espellere,
cioè a deportare verso fame e morte, 80000 migranti. L’Unione Europea in
guerra produce orrore e lo usa per giustificare sia la distruzione della
democrazia sia le politiche di austerità. Si possono sforare i criminali
vincoli del fiscal compact per comprare armi, ma non per costruire ospedali
o scuole. UE e NATO, austerità e guerra sono oramai la stessa cosa. Noi
esprimiamo solidarietà e sostegno a tutti i popoli oppressi in lotta, a
partire da quello curdo e palestinese, ma rifiutiamo la guerra e il
coinvolgimento del nostro paese in essa. Invece la decisione del governo
Renzi di preparare e prima o poi fare la guerra in Libia ci espone a tutti
i rischi terribili che abbiamo visto realizzarsi in altri paesi. Sempre più
pesanti e costose sono le nostre missioni militari all’estero, da ultima
quella di 1000 militari in Iraq, anche a protezione di affari privati.
Intanto il nostro territorio viene militarizzato e avvelenato dagli
strumenti di guerra. Si installano nuove terribili bombe termonucleari, si
installano radar nocivi, si inquinano intere aree, si organizzano
esercitazioni che mettono in prima linea intere città. Si comprano
bombardieri e altre armi di distruzioni di massa mentre le si commercia in
tutto il mondo. Tutto il nostro paese è sempre più coinvolto nei danni, nei
costi e nei nuovi crescenti rischi della guerra. Per questo bisogna
mobilitarsi prima che si troppo tardi, per fermare la guerra e le politiche
di distruzione della democrazia e dei diritti sociali che l’accompagnano.
Bisogna farlo con tutta la forza e la determinazione possibili nel caso in
cui l’Italia fosse per la quinta volta nella sua storia trascinata in una
sciagurata guerra in Libia. Ma in ogni caso bisogna costruire una
resistenza che risponda all’assuefazione alla guerra che ci stanno
somministrando. È necessaria una mobilitazione diffusa e permanente contro
la guerra esterna e contro la guerra sociale interna che banche,
multinazionali, interessi industrial militari vogliono imporci. Bisogna che
l’Italia esca dalla NATO, alleanza che oggi non ha più alcuna
giustificazione politica e morale. *








*Manifestiamo per : - La fine immediata di ogni partecipazione italiana
alle guerre in corso, con il ritiro delle truppe da esse e il ripristino
dell’articolo 11 della Costituzione. - Lo smantellamento delle basi e delle
servitù militari, il rispetto del trattato di non proliferazione nucleare,
la fine del commercio delle armi. - L’uscita dell’Italia dalla Nato e da
ogni alleanza di guerra. L’Italia deve diventare un paese neutrale per
contribuire alla pace. - La fine delle politiche persecutorie e xenofobe
contro i migranti. - La fine delle politiche di austerità e del sistema di
potere UE che le impone. - La cancellazione delle leggi sicuritarie che in
tutta Europa nel nome della guerra al terrorismo stanno costruendo uno
stato di polizia. IL 12 MARZO IN TUTTA ITALIA MANIFESTIAMO CONTRO LA GUERRA
DI FRONTE ALLE BASI E ALLE SEDI DELLA GUERRA *


*COORDINAMENTO CONTRO LA GUERRA, LE LEGGI DI GUERRA, LA NATO*

PROMOTORI:
Aldo Silvano Giai, Nicoletta Dosio, Fulvio Perini, Alberto Perino, Bianca
Riva, Cellerina Cometto, Mira Mondo, Eugenio Cantore, Eleonora Cane,
Claudio Cancelli, Valentina Cancelli, Domenico Bruno, Franco Olivero
Fugera, Italo Di Sabato, Valentina Colletta, Emanuele D’Amico, Danilo
Ruggieri, Manuela Palermi, Ernesto Screpanti, Nella Ginatempo, Fabio Frati,
Fabrizio Tomaselli, Stefano Zai, Giorgio Cremaschi, Gianpietro Simonetto,
Emiddia Papi, Mauro Casadio, Aldo Romaro, Paola Palmieri, Francesco Olivo,
Michele Franco, Sergio Cararo, luigi Marinelli, Franco Russo, Ugo Boghetta,
Sandro Targetti, Bruno Steri, Leonardo Mazzei, Francesco Piccioni, Marco
Santopadre, Selena Difrancescoantonio, Marco Tangocci, Giovanni Bacciardi,
Vasapollo Luciano, Valter Lorenzi, Antonio Allegra, Dino Greco, Beppe
Corioni, Moreno Pasquinelli, Guido Lutrario, Loretta Napoleoni, Gualtiero
Alunni, Anastasi Dafne, Nico Vox, Carlo Formenti, Dario Filippini,
Antonella Stirati, Maria Pia Zanni, Lorenzo Giustolisi, Sabino Derazza,
Enzo Miccoli, Loredana Signorile, Mara Manzari, Roberto Vallocchia, Monica
Natali, Luca Massimo Climati, Laura Scappaticci, Patrick Boylan, Sergio
Bellavita, Ezio Gallori
Movimento NO TAV, Piattaforma Sociale Eurostop, Unione sindacale di Base,
Centro Sociale 28 Maggio Brescia, Ross@, Campagna Noi Restiamo, Fronte
Popolare, Noi Saremo Tutto, City Strike Genova NST, Collettivo Putilov
Firenze, Rete NoWar, Economia per i Cittadini, Contropiano, Partito
Comunista d’Italia, Rifondazione comunista Molfetta, Programma 101, Rete
dei Comunisti, Associazione per la ricostruzione del Partito Comunista,
Partito della Rifondazione Comunista, Partito Comunista dei Lavoratori, NO
MUOS Milano, Comitato Difesa Sociale Cesena, Circolo agorà di Pisa,
Comitato NO GUERRA NO NATO Brescia, Area Opposizione Cgil, Sinistra
Anticapitalista, Carc


Le iniziative in via di preparazione sono:

Manifestazione davanti al cantiere TAV della Val Clarea (Chiomonte)
In Veneto l’iniziativa si terrà a Vicenza alla caserma Ederle
A Bologna è previsto un corteo regionale
Pisa si mobilita a Camp Derby
A Roma è previsto un corteo cittadino
Napoli manifestazione alla base NATO di lago Patria, Giuliano
In Sicilia contro l’uso della base di Sigonella per le aggressioni militari
ed in Piemonte per Novara contro gli F35 si sta valutando la possibilità di
organizzare altre mobilitazioni.
Le persone e le organizzazioni promotrici sono impegnati da subito a
prendere contatti, promuovere riunioni, incontri o assemblee per la
riuscita della giornata di lotta del 12 Marzo di fronte alle basi militari
e NATO
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