[Redditolavoro] Telecom: giù le mani dai contratti!

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Mon Dec 12 09:38:16 CET 2016


Telecom: giù le mani dai contratti!
Testo del volantino distribuito in occasione dello sciopero del 13 dicembre


​Mentre gli utili del gruppo Telecom nei primi 9 mesi del 2016 sono
aumentati di 477 milioni di euro (profitti derivanti dallo sfruttamento
della manodopera salariata), lorsignori del Consiglio di Amministrazione e
dirigenti pensavano bene di incrementarli dando la disdetta del contratto
aziendale. Disdetta che segue il continuo peggioramento delle condizioni di
lavoro: aumento dei turni e modifica degli orari di lavoro, taglio del PDR
(premio di risultato), contratti di solidarietà pagati con riduzioni di
salario, esternalizzazioni di attività.

Questa iniziativa padronale si accompagna alla crisi occupazionale in
molteplici aziende del settore delle telecomunicazioni (valga per tutte il
call center di Almaviva); gare di appalto al massimo ribasso.
In risposta a questa situazione, appoggiati dal sindacalismo di base e
autonomo, i lavoratori si sono autorganizzati dando vita a scioperi e a
manifestazioni su tutto il territorio nazionale.
Con la scesa in campo dei sindacati di settore di CGIL-CISL-UIL si è
realizzato per il momento il fronte unico sindacale per una risposta
unitaria dei lavoratori. Lo sciopero del 13 dicembre è il frutto di questa
unità, ma bisogna andare avanti fino al raggiungimento degli obiettivi:







*- NO alla disdetta del contratto aziendale, - NO alle esternalizzazioni di
attività, - NO all’unilateralità delle modifiche degli orari di lavoro, -
NO al demansionamento *

Ma anche NO alla controriforma voluta dal governo Renzi e Confindustria,
battendosi per la non applicabilità nei contratti di lavoro dello Jobs act
e dei controlli individuali a distanza, facendo perno per la difesa
dell’occupazione alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
Per avere dei risultati bisogna non solo resistere un minuto di più del
padrone, istituendo una cassa economica di resistenza; occorre che i
lavoratori più attivi e i sindacati di base si facciano carico di estendere
l’autorganizzazione dei lavoratori all’interno del gruppo TIM, per poi
allargarlo al settore delle telecomunicazioni e a tutti i settori in crisi
e in lotta per i contratti. Così organizzati, costruire una piattaforma che
unisca tutti i lavoratori, precari, disoccupati, capace di imporre una
soluzione che cancelli tutte le leggi sulla precarietà, riduca l’orario di
lavoro a parità di salario come risposta alla disoccupazione, e che sia in
grado di dare una svolta economica e sociale a favore del mondo del lavoro.
Il PCL è a fianco dei lavoratori in lotta e si batte per la prospettiva
anticapitalistica di uscita dalla crisi, per un governo dei lavoratori e
delle lavoratrici basato sulla loro organizzazione e la loro forza per
costruire una nuova società, alternativa a questa, basata sulla voracità
del capitale.
Partito Comunista dei Lavoratori

​www.pclavoratori.it  -  info a pclavoratori.it
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