[Redditolavoro] Manifestazione dei braccianti - Ma su quale linea e cosa serve veramente

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Mon Oct 12 11:28:54 CEST 2015


      Mercoledì 14 ott. la Flai cgil organizza una manifestazione sulla
      questione dei braccianti a Bari


  Sicuramente una mobilitazione è quanto meno necessaria. Ma ciò che
  servirebbe veramente è una lotta in ogni provincia e posto di lavoro,
  che incida bloccando il lavoro e la produzione nei momenti di punta.


  La Flai cgil quest'estate ha fatto molta denuncia, ma - come hanno
  sottolineato pure voci all'interno stesso del sindacato - non fa ciò
  che servirebbe anche a rompere la paura e il ricatto tra i lavoratori
  e le lavoratrici: una presenza costante del sindacato nelle campagne,
  un sindacato come ai "tempi di Di Vittorio" che gira nelle campagne,
  fa assemblee, organizza scioperi, che è al fianco ogni giorno dei
  braccianti - non per "fare le pratiche" ma per organizzarli, dare
  fiducia, coraggio.


  La Flai cgil indirizza questa manifestazione del 14 ottobre
  soprattutto nei confronti del caporalato, contribuendo, come fa il
  governo e i partiti parlamentari, le istituzioni regionali, a mettere
  una sordina sulle aziende, le grandi aziende che sono i veri
  utilizzatori finali dello sfruttamento dei braccianti, di cui il
  caporalato è il loro braccio sporco e criminale.


  In questo senso, non si tratta di "contrastare le storture", perchè le
  condizioni di lavoro schaiviste che portano fino alla morte, non sono
  affatto delle storture in una situazione di "generale rispetto dei
  diritti", ma sono la normale legge, oggi più che mai nella crisi, del
  capitale agricolo, commerciale, per difendere e aumentare i suoi
  profitti.


  Questi interessi sono ben difesi dal governo. Il ministro
  dell'agricoltura punta a fare provvedimenti di facciata che cercano
  solo di limitare il caporalato, e lasciare sostanzialmente in pace le
  aziende. Per non parlare delle Istituzioni, degli organi di controllo,
  per cui ci volevano le morti di quest'estate perchè facessero le
  ispezioni, scoprendo "improvvisamente" che più del 50% delle ditte ha
  lavoratori a nero o irregolari.


  Senza una lotta dei braccianti, e soprattutto delle braccianti, dei
  lavoratori migranti - che sono quelli più sfruttati, meno pagati e
  senza diritti - con l'aggiunta, per le donne, anche di violenze
  sessuali, una lotta contro il caporalato-le grandi aziende, il
  governo, le Istituzioni, non è possibile contrastare questo super
  sfruttamento.


  Ma, per questa lotta, serve un sindacato di classe, da riorganizzare,
  non un sindacato delle scrivanie e di una manifestazione una tantum.

SLAI COBAS per il sindacato di classe - Taranto

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