[Redditolavoro] Contro reazionari e terroristi. Contro l'imperialismo e il fascismo islamico. Per un nuovo internazionalismo

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Sun Nov 15 01:31:47 CET 2015


Contro reazionari e terroristi.
Contro l'imperialismo e il fascismo islamico.
Per un nuovo internazionalismo


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La guerra vigliacca di questi giorni e di questi anni ha contagiato
l'Europa. IS e fondamentalismo islamico sono il prodotto dei macelli
dell'Occidente imperialista in Medioriente e in Africa. Gli interessi dei
lavoratori non stanno da nessuna parte che non sia quella della loro unità
e della loro organizzazione, oltre ogni frontiera e religione. L'unico
argine contro il capitalismo e i mostri che genera.

La guerra è arrivata nelle strade, nelle piazze e nei teatri d’Europa. La
guerra vigliacca di questi giorni e di questi anni. La guerra che colpisce
civili e innocenti: a caso, senza fronti e senza confini. La guerra che da
troppo tempo si combatte in Siria, in Iraq, in Afghanistan, in Libia ed in
Egitto, in molti paesi africani ed asiatici. Una guerra che travolge città,
famiglie e popolazioni.

Questa guerra l'ha iniziata l'Occidente capitalista e imperialista. IS e
fondamentalismo islamico sono stati rilanciati, se non prodotti, dai
ripetuti interventi militari in Medioriente: dai bombardamenti e delle
missioni “di pace”. Americane. Francesi. E italiane. Interventi che negli
anni hanno sostenuto dittatori e repressioni sanguinarie, hanno abbattuto
resistenze popolari e forze progressiste, hanno distrutto paesi e tessuti
sociali, hanno aperto la strada alla crescita dell’integralismo religioso.
La competizione per la conquista dell'egemonia all'interno del campo
integralista ha sospinto la corsa al rialzo verso le barbarie. Ha creato un
nuovo “fascismo islamico”, un movimento reazionario armato che si è dotato
di un suo progetto totalitario fondamentalista (il grande Califfato), con
pratiche sanguinarie di terrore che pratica verso ogni opposizione e
resistenza, interna ed esterna.

In questa guerra, le linee del fronte si frammentano e si confondono. IS e
fondamentalisti sono stati supportati e protetti dalle monarchie del Golfo
e servizi occidentali. Probabilmente lo sono ancora. Perché reazionari,
fondamentalisti, dittatori e terroristi combattono da entrambe la parti. Al
centro di questa guerra non c’è alcun principio, alcuna civiltà, alcuna
religione. Ci sono solo interessi economici e politiche di potenza, che
polarizzano identità ed appartenenze per utilizzarle come strumenti dei
loro giochi d’interesse.

In questa guerra, invece, gli interessi e le identità della classe
lavoratrice e di quelle popolari sono travolti. Da tutti. Schiacciati dalla
militarizzazione, dall’imbarbarimento crescente, dalle miserie della
guerra, dalla distruzione delle strutture economiche e dall’esplosione dei
fanatismi identitari. Annullati anche dalla confusione dei fronti: dalla
costruzione di larghe alleanze, a base etnica o religiosa o nazionale.
Fronti popolari o nazionali nei quali gli interessi e le identità dei
lavoratori e delle lavoratrici sono sempre retrocesse, scolorite e poi
annullate. In nome di altre priorità, immaginari e progetti politici.
Quelli delle proprie borghesie, dei propri apparati militari, o delle
potenze imperialiste.

Per questo siamo a fianco dei morti e delle famiglie. A Parigi. Come a
Beirut, a Sinjar, ad Aleppo o a Kobane. In Africa ed in Asia. Le centinaia
di migliaia di morti di questa lunga guerra.
*Per questo NON siamo nelle piazze di queste ore.* Quelle piazze unitarie e
tricolori, in solidarietà dei “fratelli francesi”. Il silenzio, la
commozione e l’unità di queste ore, come quella dopo l’attentato di Charlie
Ebdo, permette solo alla canea reazionaria di crescere ed imporsi anche nei
nostri territori. Proponendo ancora identità e polarizzazioni, cristiane ed
europee, umane o civili. Appartenenze utili solo a continuare questa
guerra, a rilanciare gli interessi imperialisti di questa o quella potenza.

Per fermare la guerra, invece, dobbiamo colpirne gli interessi che la
muovono. Dobbiamo opporci agli interventi imperialisti. Di pace e di
guerra. Anche quelli italiani. Dobbiamo denunciare gli interessi
particolari, come quello della nostra ENI che non casualmente è presente in
tutti questi fronti di guerra. Dobbiamo combattere le politiche di grande e
di piccola potenza, sorrette dalla competizione capitalista e dalla
necessità di rafforzare i propri apparati produttivi capitalisti.


*La sola risposta alle guerre e al terrorismo è l’unità dei lavoratori e
dei popoli. Al di là delle rispettive origini, del colore della pelle,
della religione, delle frontiere. Ritrovare i propri interessi e le proprie
identità di classe, per battersi insieme contro chi li sfrutta e li
sottomette. Per farla finita con questo sistema capitalista, che crea la
barbarie. *

*Per una rivoluzione socialista, che superi confini e conflitti nazionali.*
Partito Comunista dei Lavoratori


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