[Redditolavoro] LA MORTA SCUOLA

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Wed Mar 18 11:34:55 CET 2015


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*La morta scuola*
 15 Marzo 2015
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Nell'ultima riunione del Consiglio dei ministri, il governo Renzi ha
licenziato il disegno di legge di riforma del sistema di istruzione
primaria, conosciuto come "La buona scuola".
Al netto di interventi che a ben vedere hanno tutta l'aria della fuffa
autopromozionale alla quale Renzi ci ha ormai assuefatto (potenziamento
dell'insegnamento delle lingue, trasparenza e pubblicazione degli atti
pubblici) - interventi peraltro già largamente abusati dalla propaganda di
ogni governo degli ultimi vent'anni -  il disegno complessivo che ne emerge
è sfacciatamente reazionario, in linea con la politica di questo governo e
della maggioranza che lo sostiene.
La berlusconiana trasformazione della scuola in azienda, minaccia contro la
quale gli studenti e gli insegnanti italiani hanno lottato per anni, trova
oggi davvero, grazie a Renzi e al PD, la sua forma e i suoi contenuti
reali.

Il preside la fa da padrone, alla lettera. Sarà chiamato a scegliere la
«sua squadra» (come se si trattasse di una partita di calcio) fra i «nuovi
docenti», laddove il "nuovi", che non si capisce bene a chi si riferisca,
lascia prefigurare non belle prospettive per i docenti che magari tanto
"nuovi" non sono. Il preside sarà libero di «derogare alle regole attuali:
utilizzando l'organico in modo flessibile». Nel testo le deroghe riguardano
la possibilità di evitare le cosiddette "classi pollaio" (peraltro non
spiegando né come né in base a quali disposizioni), ma è praticamente certo
che la "flessibilità" richiesta ed imposta all'organico toccherà qualsiasi
aspetto del lavoro degli insegnanti, come già in parte è.
Non è finita qui. Il preside sarà anche chiamato a scegliere annualmente
fra i suoi docenti per «premiare chi si impegna di più», fermo restando che
l'impegno in questione è appunto quello di rendersi, da parte del docente,
completamente asservito nel suo lavoro in termini di orari, permessi,
disponibilità. Il che, unitamente alla "valutazione" e alla "formazione"
(leggi: prestazioni e lavoro aggiuntivo sotto mentite spoglie), metterà in
pratica un'intera categoria di lavoratori alla mercè di uno sfruttamento
similpadronale, che segnerà di fatto l'addio non solo al contratto
nazionale, ma anche alla libertà di insegnamento.

Il "Piano straordinario di assunzioni", con il quale si dovrebbe far fronte
al problema delle classi pollaio e alle supplenze brevi o frequenti, viene
laconicamente sbrigato nell'annuncio di centomila insegnanti (e non più
centoquarantottomila, come era stato detto) a settembre 2015, anche in
questo caso senza indicare coperture o dettagli. D'altra parte, inutile
dilungarsi quando alla bolla dell'annuncio seguirà presto il fragore dello
scoppio.

La tavola per i padroni è imbandita: detraibilità delle spese per
l'istruzione per le famiglie che scelgono le paritarie (paritarie già
sommerse di centinaia di milioni di euro di finanziamenti solamente negli
ultimi due anni e mezzo); investimenti aperti ai privati attraverso lo
"school bonus"; e infine bando per la costruzione di nuove scuole
«altamente innovative», tanto per rinvigorire un settore edile non
propriamente fiorente.
Non una parola sul diritto allo studio (borse di studio e accesso
all'istruzione), perché magari si sarebbe trattato di parole nient'affatto
in linea con il trionfalismo retorico della propaganda renziana. E infatti
sarà materia di delega al governo.

Come risulta evidente, l'intera bozza del ddl è plasmata sull'idea che
Renzi ha della società e dei meccanismi che dovrebbero regolarla. Uomo solo
al comando e rimozione totale di qualsivoglia elemento di conflitto, di
opposizione o di semplice alterità: questo è il modulo ovunque applicato e
imposto.

"La buona scuola" è solo una parte della più generale opera di distruzione
istituzionale portata avanti dal Bonaparte fiorentino e dal suo blocco
politico-sociale. Sta ad un altro blocco sociale, quello dei lavoratori e
degli strati sociali più poveri, opporsi fino in fondo alla distruzione e
preparare la sua alternativa.
Partito Comunista dei Lavoratori - Commissione scuola e università
www.pclavoratori.it - info a pclavoratori.it
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