[Redditolavoro] Lavorare con l'amianto - una denuncia dai lavoratori della selezione differenziata di Taranto
Rete Nazionale Sicurezza
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Mon Jun 8 17:36:33 CEST 2015
/Segue il racconto da parte del RLS Slai cobas sc su quanto è accaduto
sabato alla Pasquinelli - AMIU Taranto, dove per l'ennesima volta i
lavoratori hanno trovato l'amianto.//
//Dal raccolto emerge anche la necessità di respingere posizioni
aziendaliste presenti anche tra gli operai: svendere la salute è
svendere i diritti dei lavoratori anche nella difesa dei posti di lavoro./
*DAL RLS SLAI COBAS per il sindacato di classe*:
Sabato mattina durante il secondo turno di lavoro, dalle 12 alle 18 gli
operai a lavoro sul nastro di selezione della differenziata si sono
visti arrivare un sacchetto, di quelli contenente cemento in polvere che
si trovano in commercio, pieno zeppo di materiale di amianto e nello
specifico cocci di tubazioni per le acque reflue che si trovano ancora
in alcuni edifici.
A quel punto accertata la grave presenza di amianto sbriciolato abbiamo
fermato e lasciato immediatamente la zona contaminata eseguendo tutte le
procedure del caso, quindi avvisando i preposti Amiu e la Coop.L'Ancora.
I lavoratori fermato il nastro per amianto e allontanati dalla zona sono
stati impiegati in altre mansioni, al di fuori cioè all'esterno del
capannone di selezione, finendo così tutto il turno e non rimettendoci
in prima persona come si è verificato in passato dove si sono visti
togliere giorni di ferie e ore di permesso ingiustamente, perché laddove
c'è un errore o una grave incuranza è inammissibile che questa si faccia
ricadere sui lavoratori che già ci rimettono con la propria salute. Sì,
perché questa dell'amianto sta diventando quasi una normalità...
Ma non per noi!
Gli operai in una breve assemblea hanno deciso che comunque oggi lunedì
8 ci saremmo normalmente recati a lavoro eseguendo i turni; tutto questo
mentre l'Amiu e la Coop. L'Ancora fanno botta e risposta con letterine
dove ognuno sottolinea gli altrui limiti e responsabilità, scaricando di
fatto sui lavoratori, dimenticando che stiamo parlando di persone non cose.
C'è da dire inoltre che la ditta che dovrebbe essere intervenuta per la
bonifica fino alle ore 18 di sabato non si è vista come neppure questa
mattina lunedì 8 giugno. Perciò è facile presumere che l'amianto lì era
e lì è rimasto cioè in bella vista e in mezzo a cumuli di multimateriale
e dato che c'era anche materiale sbriciolato. Quindi lascio immaginare
come si sia nel frattempo sparso per bene nell'ambiente.
Noi lavoratori slai cobas a tutto questo non ci stiamo e non sarà certo
con il ricatto occupazionale che ci intimidiranno. Nessuno pensi che si
possano usare le persone come cavie perché voglio ricordare a chi gioca
sulla nostra pelle che ci sono lavoratori che si sono punti fino al mese
scorso con siringhe infette; per non parlare di tutto il resto di
materiale pericoloso che arriva e dobbiamo manipolare.
Perciò si facciano i dovuti passi. L'automazione dell'impianto,
l'ammodernamento o, come gira voce ultimamente di cedere da parte
dell'amiu la raccolta e selezione della differenziata ad una azienda
privata, noi diciamo: ben vengano queste cose ma nessuno tocchi i
lavoratori che danno e continuano a dare e a svolgere professionalmente
il loro lavoro tra mille difficoltà e non piegando la testa di fronte a
nessun ricatto, anzi sollevando di non poco la produzione se proprio
vogliamo dirla tutta...
Si pensi piuttosto ad un progetto serio di raccolta differenziata porta
a porta per la città istituendo da subito un terzo turno di lavoro
perché il carico è abnorme per soli due turni e intanto i silos
traboccano di MULTIMATERIALE (e non è ancora partita la raccolta nei
quartieri Paolo Sesto-Tamburi...).
D'altra parte però c'è da dire che tutta questa situazione evidenzia
ancora di più le posizioni aziendaliste di una parte di operai
(naturalmente non lavoratori slai cobas), posizione molto sbagliata che
va in netto contrasto con quello che è una linea sindacale di reale
difesa dei lavoratori, intrapresa dai lavoratori slai cobas su salute e
sicurezza. Questa parte di operai, invece, piegandosi accettano ogni
sorta di condizione lavorativa anche pericolosa come lavorare
tranquillamente in presenza di amianto. A questo si aggiunge l'azione
"persuasiva" che alcuni operai/e tentano di fare nei confronti di altri
operai, intimidendoli dicendo che "se si continua a fermare il nastro
per l'amianto presto saremo tutti in mezzo ad una strada e voi con
contratto a termine sarete i primi". Ebbene, questa è una grande
stupidaggine, perché non è rivendicando un sacrosanto diritto alla
salute e sicurezza che si può e si deve essere
licenziati, sennò siamo all'inverosimile. In questa maniera si aiuta
solo la divisione degli operai, illudendosi si "entrare nelle grazie"
del padrone che pensa solo ai suoi interessi.
Naturalmente noi non ci facciamo intimidire e respingiamo ogni tentativo
di divisione.
*Francesco Balestra*
*RLS Slai cobas Pasquinelli
Taranto 08/06/2015*
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