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<p><big><i>Segue il racconto da parte del RLS Slai cobas sc su
quanto è accaduto sabato alla Pasquinelli - AMIU Taranto, dove
per l'ennesima volta i lavoratori hanno trovato l'amianto.</i><i><br>
</i><i>Dal raccolto emerge anche la necessità di respingere
posizioni aziendaliste presenti anche tra gli operai: svendere
la salute è svendere i diritti dei lavoratori anche nella
difesa dei posti di lavoro.</i></big><br>
</p>
<p><big><b>DAL RLS SLAI COBAS per il sindacato di classe</b></big>:<br>
</p>
<p>Sabato mattina durante il secondo turno di lavoro, dalle 12 alle
18 gli operai a lavoro sul nastro di selezione della differenziata
si sono visti arrivare un sacchetto, di quelli contenente cemento
in polvere che si trovano in commercio, pieno zeppo di materiale
di amianto e nello specifico cocci di tubazioni per le acque
reflue che si trovano ancora in alcuni edifici.</p>
<p>A quel punto accertata la grave presenza di amianto sbriciolato
abbiamo fermato e lasciato immediatamente la zona contaminata
eseguendo tutte le procedure del caso, quindi avvisando i preposti
Amiu e la Coop.L'Ancora.</p>
<p>I lavoratori fermato il nastro per amianto e allontanati dalla
zona sono stati impiegati in altre mansioni, al di fuori cioè
all'esterno del capannone di selezione, finendo così tutto il
turno e non rimettendoci in prima persona come si è verificato in
passato dove si sono visti togliere giorni di ferie e ore di
permesso ingiustamente, perché laddove c'è un errore o una grave
incuranza è inammissibile che questa si faccia ricadere sui
lavoratori che già ci rimettono con la propria salute. Sì, perché
questa dell'amianto sta diventando quasi una normalità...</p>
<p>Ma non per noi!</p>
<p>Gli operai in una breve assemblea hanno deciso che comunque oggi
lunedì 8 ci saremmo normalmente recati a lavoro eseguendo i turni;
tutto questo mentre l'Amiu e la Coop. L'Ancora fanno botta e
risposta con letterine dove ognuno sottolinea gli altrui limiti e
responsabilità, scaricando di fatto sui lavoratori, dimenticando
che stiamo parlando di persone non cose.</p>
<p>C'è da dire inoltre che la ditta che dovrebbe essere intervenuta
per la bonifica fino alle ore 18 di sabato non si è vista come
neppure questa mattina lunedì 8 giugno. Perciò è facile presumere
che l'amianto lì era e lì è rimasto cioè in bella vista e in mezzo
a cumuli di multimateriale e dato che c'era anche materiale
sbriciolato. Quindi lascio immaginare come si sia nel frattempo
sparso per bene nell'ambiente.</p>
<p>Noi lavoratori slai cobas a tutto questo non ci stiamo e non sarà
certo con il ricatto occupazionale che ci intimidiranno. Nessuno
pensi che si possano usare le persone come cavie perché voglio
ricordare a chi gioca sulla nostra pelle che ci sono lavoratori
che si sono punti fino al mese scorso con siringhe infette; per
non parlare di tutto il resto di materiale pericoloso che arriva e
dobbiamo manipolare.</p>
<p>Perciò si facciano i dovuti passi. L'automazione dell'impianto,
l'ammodernamento o, come gira voce ultimamente di cedere da parte
dell'amiu la raccolta e selezione della differenziata ad una
azienda privata, noi diciamo: ben vengano queste cose ma nessuno
tocchi i lavoratori che danno e continuano a dare e a svolgere
professionalmente il loro lavoro tra mille difficoltà e non
piegando la testa di fronte a nessun ricatto, anzi sollevando di
non poco la produzione se proprio vogliamo dirla tutta...</p>
<p>Si pensi piuttosto ad un progetto serio di raccolta differenziata
porta a porta per la città istituendo da subito un terzo turno di
lavoro perché il carico è abnorme per soli due turni e intanto i
silos traboccano di MULTIMATERIALE (e non è ancora partita la
raccolta nei quartieri Paolo Sesto-Tamburi...).</p>
<p>D'altra parte però c'è da dire che tutta questa situazione
evidenzia ancora di più le posizioni aziendaliste di una parte di
operai (naturalmente non lavoratori slai cobas), posizione molto
sbagliata che va in netto contrasto con quello che è una linea
sindacale di reale difesa dei lavoratori, intrapresa dai
lavoratori slai cobas su salute e sicurezza. Questa parte di
operai, invece, piegandosi accettano ogni sorta di condizione
lavorativa anche pericolosa come lavorare tranquillamente in
presenza di amianto. A questo si aggiunge l'azione "persuasiva"
che alcuni operai/e tentano di fare nei confronti di altri operai,
intimidendoli dicendo che "se si continua a fermare il nastro per
l'amianto presto saremo tutti in mezzo ad una strada e voi con
contratto a termine sarete i primi". Ebbene, questa è una grande
stupidaggine, perché non è rivendicando un sacrosanto diritto alla
salute e sicurezza che si può e si deve essere</p>
<p>licenziati, sennò siamo all'inverosimile. In questa maniera si
aiuta solo la divisione degli operai, illudendosi si "entrare
nelle grazie" del padrone che pensa solo ai suoi interessi.</p>
<p>Naturalmente noi non ci facciamo intimidire e respingiamo ogni
tentativo di divisione.</p>
<p><b>Francesco Balestra</b></p>
<p><b>RLS Slai cobas Pasquinelli<br>
Taranto 08/06/2015</b></p>
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</html>