[Redditolavoro] BASTA CON L'IPOCRISIA
Partito Comunista dei Lavoratori
pclavoratoribologna at gmail.com
Wed May 30 13:25:47 CEST 2012
BASTA CON L'IPOCRISIA: LE MORTI OPERAIE SONO VITTIME DEL PROFITTO
(29 Maggio 2012)
Il terremoto che ha sconvolto l'Emilia e il nord Italia dimostra ancora una
volta che farsi scudo della solidarietà per rimuovere le responsabilità,
prepara altri lutti.
Le responsabilità sono evidenti a cominciare da quegli industriali che
hanno obbligato i lavoratori a riprendere la produzione nonostante
l'evidenza dei danni.
Numerose le testimonianze dei familiari delle vittime tra cui quella di
Abdel:
“Mio cognato Mohamad mi chiamava ogni giorno e piangeva, mi diceva che non
erano sicuri, che aveva due figli a cui pensare e aveva paura ad andare a
lavorare. I danni si vedevano, ma diceva che il padrone lo chiamava lo
stesso”.
Responsabilità evidenti quelle degli sciacalli del profitto.
Eppure oggi c'è chi vorrebbe azzerare le responsabilità e mettere sullo
stesso piano vittime e carnefici in quanto entrambi colpiti da una
"catastrofe naturale".
Non si può mettere sullo stesso piano chi è stato costretto a riprendere il
lavoro in condizioni di pericolo, con chi dopo aver lesinato sui costi di
costruzioni incurante dei rischi oggi si spinge persino a chiedere
finanziamenti pubblici per ricostruire le fabbriche collassate sugli
operai.
C'è da domandarsi inoltre cosa sarebbe accaduto se in nome ancora una volta
del profitto fosse stato costruito il megadeposito sotterraneo di gas
metano, fermato solo dalle lotte del comitato NO GAS di Rivara (frazione di
S. Felice) che da diversi anni lotta contro il progetto di stoccaggio nel
sottosuolo di una enorme quantità di gas, progettato della ERS con
l'avvallo dei governi borghesi di ogni colore.
Per questo ci sottraiamo al coro isterico di unità nazionale e
rivendichiamo la cacciata del governo Monti, che a distanza di una
settimana dal primo sisma non è neanche in grado di offrire una tenda ai
numerosi sfollati e che come unica risposta ha inviato camionette blindate
dei reparti Celere al solo fine di mantenere il controllo sociale...
situazione già applicata a l’Aquila dal governo Berlusconi.
Le sinistre non possono stare in silenzio e hanno il dovere di dire
chiaramente che il vero sciacallaggio è quello quotidiano attuato dai
padroni.
E' necessario affiancare all'immediata azione di soccorso una comune
mobilitazione per un piano anti-capitalista di svolta:
1. Immediata requisizione e recupero delle case sfitte e la loro
assegnazione alle popolazioni terremotate;
2. Il pagamento dell'intera retribuzione per quei lavoratori residenti
nelle zone terremotate e che erano in regime di cassa-integrazione;
3. La corresponsione di un salario minimo garantito per i disoccupati di
almeno 1000 euro;
4. Un piano di ricostruzione in tempi certi con lo stanziamento dei fondi
necessari da parte del governo e che tali fondi siano gestiti da organismi
territoriali trasparenti che vedano la partecipazione diretta dei
lavoratori;
5. Ricostruzione delle aziende colpite dal sisma, ma solo a partire dalla
loro nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio.
*PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI*
www.pclavoratori.it - info a pclavoratori.it
*SEZ. PROV. DI BOLOGNA*
http://sites.google.com/site/pclbologna
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