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<h1 class="titolo_pagina_newsletter">BASTA CON L'IPOCRISIA: LE MORTI OPERAIE SONO
VITTIME DEL PROFITTO </h1></div>
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<p class="data_notizia_newsletter">(29 Maggio 2012) </p></div>
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<p class="testo_newsletter">Il terremoto che ha sconvolto l'Emilia e il nord
Italia dimostra ancora una volta che farsi scudo della solidarietà per rimuovere
le responsabilità, prepara altri lutti. <br><br>Le responsabilità sono evidenti
a cominciare da quegli industriali che hanno obbligato i lavoratori a riprendere
la produzione nonostante l'evidenza dei danni. <br>Numerose le testimonianze dei
familiari delle vittime tra cui quella di Abdel: <br>“Mio cognato Mohamad mi
chiamava ogni giorno e piangeva, mi diceva che non erano sicuri, che aveva due
figli a cui pensare e aveva paura ad andare a lavorare. I danni si vedevano, ma
diceva che il padrone lo chiamava lo stesso”. <br><br>Responsabilità evidenti
quelle degli sciacalli del profitto. <br>Eppure oggi c'è chi vorrebbe azzerare
le responsabilità e mettere sullo stesso piano vittime e carnefici in quanto
entrambi colpiti da una "catastrofe naturale". <br>Non si può mettere sullo
stesso piano chi è stato costretto a riprendere il lavoro in condizioni di
pericolo, con chi dopo aver lesinato sui costi di costruzioni incurante dei
rischi oggi si spinge persino a chiedere finanziamenti pubblici per ricostruire
le fabbriche collassate sugli operai. <br><br>C'è da domandarsi inoltre cosa
sarebbe accaduto se in nome ancora una volta del profitto fosse stato costruito
il megadeposito sotterraneo di gas metano, fermato solo dalle lotte del comitato
NO GAS di Rivara (frazione di S. Felice) che da diversi anni lotta contro il
progetto di stoccaggio nel sottosuolo di una enorme quantità di gas, progettato
della ERS con l'avvallo dei governi borghesi di ogni colore. <br><br>Per questo
ci sottraiamo al coro isterico di unità nazionale e rivendichiamo la cacciata
del governo Monti, che a distanza di una settimana dal primo sisma non è neanche
in grado di offrire una tenda ai numerosi sfollati e che come unica risposta ha
inviato camionette blindate dei reparti Celere al solo fine di mantenere il
controllo sociale... situazione già applicata a l’Aquila dal governo Berlusconi.
<br><br>Le sinistre non possono stare in silenzio e hanno il dovere di dire
chiaramente che il vero sciacallaggio è quello quotidiano attuato dai padroni.
<br>E' necessario affiancare all'immediata azione di soccorso una comune
mobilitazione per un piano anti-capitalista di svolta: <br><br>1. Immediata
requisizione e recupero delle case sfitte e la loro assegnazione alle
popolazioni terremotate; <br><br>2. Il pagamento dell'intera retribuzione per
quei lavoratori residenti nelle zone terremotate e che erano in regime di
cassa-integrazione; <br><br>3. La corresponsione di un salario minimo garantito
per i disoccupati di almeno 1000 euro; <br><br>4. Un piano di ricostruzione in
tempi certi con lo stanziamento dei fondi necessari da parte del governo e che
tali fondi siano gestiti da organismi territoriali trasparenti che vedano la
partecipazione diretta dei lavoratori; <br><br>5. Ricostruzione delle aziende
colpite dal sisma, ma solo a partire dalla loro nazionalizzazione senza
indennizzo e sotto controllo operaio. <br></p><p class="testo_newsletter"><b><span style="color:rgb(255,0,0)">PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI</span></b></p><p class="testo_newsletter"><a href="http://www.pclavoratori.it">www.pclavoratori.it</a> - <a href="mailto:info@pclavoratori.it">info@pclavoratori.it</a></p>
<p class="testo_newsletter"><b style="color:rgb(255,0,0)">SEZ. PROV. DI BOLOGNA</b></p><p class="testo_newsletter"><a href="http://sites.google.com/site/pclbologna">http://sites.google.com/site/pclbologna</a><br></p></div>