[Redditolavoro] la strage dei lavoratori
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Wed May 30 07:30:50 CEST 2012
STRAGE DI LAVORATORI COSTRETTI A LAVORARE NONOSTANTE CI SIANO STATE
CENTINAIA DI SCOSSE DAL 22 MAGGIO E SAPENDO CHE IN QUELLA ZONA GIA' COSI'
DURAMENTE COLPITA CI SONO CENTINAIA DI CAPANNONI COSTRUITI CON LE STESSE
GRAVI PROBLEMATICHE DI QUELLI CROLLATI CON LA PRIMA FORTE SCOSSA.
Ancora diversi lavoratori morti a causa del terremoto e dal pressapochismo
che domina questa nostra sfortunata nazione. Probabilmente altri lavoratori
sono dispersi sotto le macerie, molte fabbriche erano già aperte nonostante
le lesioni. Decine, se non centinaia di capannoni crollati mentre i
lavoratori erano sul posto di lavoro, e questo nonostante risultava evidente
col terremoto della settimana scorsa che erano a rischio crollo anche altri
capannoni costruiti negli anni settanta e ottanta, in caso di ulteriori
forti scosse. DI CHI E' LA COLPA E CHI DOVEVA IMPEDIRE CHE I LAVORATORI
ANDASSERO A LAVORARE NONOSTANTE GLI EVIDENTI PERICOLI DI ULTERIORI FORTI
SCOSSE?
Modena 29 maggio Sono morti 6 lavoratori, a San Felice sul Panaro 3
lavoratori schiacciati dal tetto del capannone che è crollato. Le vittime a
San Felice sono Kumar Pawan, 31 anni, originario del Punjab, lascia moglie e
figli; Mohamad Azaar, 45 anni, marocchino, anch'egli lascia moglie e figli;
la terza vittima è un ingegnere italiano di cui non si conosce ancora
l'identità. Anche a Mirandola sembra che le 2 vittime siano operai coinvolti
nel crollo del capannone. Una donna è morto a Cavazzo rimasta sotto le
macerie di un mobilificio. l sindaco di Medolla, Filippo Molinari, conferma
la morte di un operaio, rimasto ucciso dal crollo dell'Emotronic, azienda
del biomedicale che ha sede in via Statale. "Al momento ci sono altre 3
lavoratori dispersi sotto le macerie dello stesso capannone - spiega il
primo cittadino - e sono in corso le operazioni recupero da parte dei vigili
del fuoco, aiutati delle unità cinofile". Con questa Sono già 13 i morti
accertati da queste ulteriore scosse. Dopo la prima scossa del 22 maggio è
risultato evidente che i capannoni industriali, che avevano provocato
diverse vittime erano stati costruiti malamente: si è appreso che le travi
in cemento armato erano praticamente appoggiate sulle colonne, senza nessun
supporto in acciaio che tenesse unite le strutture. Il primo pensiero che mi
è venuto in mente è stato quello della pericolosità, con il terremoto che
non concedeva tregue (oltre 100 scosse) fare rientrare i lavoratori in
capannoni così poco sicuri, prima d'aver fatto degli interventi di messa in
sicurezza. Ma il "dio denaro" è più importante della vita dei lavoratori e
in questi tragici momenti si ha la conferma che la vita di chi lavoro non
conta niente.
carlo soricelli
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