[Redditolavoro] Fw: ravenna, - una situazione inaccettabile

procomta ro.red at libero.it
Fri May 11 20:46:22 CEST 2012


è necessario che si senta la voce nazionale sulla piega che la questione sta 
prendendo a ravenna
----- Original Message ----- 
From: "proletari comunisti ravenna" <ravros at libero.it>
To: "TA" <cobasta at libero.it>
Sent: Friday, May 11, 2012 7:35 PM
Subject: ravenna, da il fatto quotidiano


  <http://www.ilfattoquotidiano.it/> Il Fatto Quotidiano >
<http://www.ilfattoquotidiano.it/emilia-romagna/> Emilia Romagna > Vietato
corteo ...



<http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/11/vietato-corteo-favore-della-cost
ituzione-piazza-prenotata-forza-nuova/227117/> Vietato corteo a favore della
Costituzione: "Piazza prenotata da Forza Nuova"


La risposta arrivata all'associazione "Ravenna Punto a capo" è stata firmata
dalla questura: "La manifestazione richiesta non può aver luogo, ne è già
prevista un'altra sul tema della sicurezza"

di  <http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/Enrico%20Bandini/> Enrico Bandini
|  <http://www.ilfattoquotidiano.it/localita/ravenna/> Ravenna |
<http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/11/> 11
<http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/> maggio 2012



A Ravenna Forza Nuova la spunta sulla Costituzione. Lunedì 14 maggio non si
terrà il sit-in in difesa della carta costituzionale proposto
dall'associazione Ravenna punto a capo. Al suo posto avrà luogo una
manifestazione in difesa della sicurezza organizzata dal partito di estrema
destra.

Per il questore di Ravenna, Giuseppe Racca, è una questione di tempi:
l'associazione guidata daSamantha Comizzoli, quella che voleva manifestare a
favore della Costituzione, ha presentato richiesta solo il 10 maggio. Troppo
tardi per il responsabile dell'ordine pubblico che ha negato il permesso di
svolgere il sit-in dalle 21 alle 23, in piazza del Popolo, Piazza Baracca,
via Cavour, piazza Andrea Costa, via IV Novembre, "perché tal area, in tal
giorno e in tale orario è interessata da altra manifestazione
precedentemente preavvisata". "Il sit-in -garantisce il questore- potrà
tenersi nella giornata e nel luogo richiesti solo nella mattinata, entro e
non oltre le ore 12".

"Durante la manifestazione che intendevamo svolgere avremmo recitato  -
spiega Comizzoli - un mantra di alcuni articoli costituzionali".

Il no della questura è stato notificato all'associazione ravennate in
riferimento agli articoli 18 e seguenti del Testo unico delle leggi di
pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 e
agli articoli 20 e seguenti del relativo regolamento di esecuzione (r.d. 6
maggio 1940, n. 635). Il diniego è da ricondurre alla volontà di "adottare
misure idonee a prevenire eventuali comportamenti illeciti e conseguenze
dannose e problematiche, sotto i profili dell'ordine e della sicurezza
pubblici". Si teme insomma che dalla compresenza in piazza dei due gruppi di
manifestanti possano insorgere tafferugli.

Nei confronti delle manifestazioni dei magrebini residenti a Ravenna per la
morte del ventiseienne tunisino Hamdy Ben Hassen, inseguito e ucciso la
notte di Pasqua da una pattuglia di carabinieri, Ravenna punto a capo ha
tenuto una linea chiara, non certo vicina alla questura: "A seguito
dell'uccisione di Hamdy -si legge nel sito dell'associazione- e della
richiesta di Forza Nuova di manifestare in quel periodo, una quindicina di
ragazzi vennero messi in stato di fermo in questura per aver camminato in
centro storico da Piazza Baracca a Piazza del Popolo. In questi giorni, quei
ragazzi che hanno urlato ciò che pensano stanno ricevendo provvedimenti
assurdi, come l'avviso orale e il foglio di via".

"Si potrà non essere d'accordo con il loro pensiero, ma la sacrosanta
libertà di esprimerlo è diventato un reato così grave?" si chiede Comizzoli,
che prosegue: "La questura di Ravenna parrebbe stia infrangendo la
costituzione che vieta qualsiasi manifestazione di stampo fascista".

Per i detrattori della marcia pro sicurezza il problema, infatti, non è dato
dall'iniziativa in sé, ma dal fatto che abbia un orientamento ideologico
così marcato.

"È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito
fascista", recita la XII disposizione transitoria e finale della
costituzione della Repubblica italiana. Tale riorganizzazione si intende
riconosciuta, ai sensi dell'articolo 1 della legge del 20 giugno 1952, anche
"quando un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non
inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito
fascista, denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della
Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività
alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto
partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista".

A sentire Desideria Raggi, responsabile per Forza Nuova della provincia di
Ravenna e organizzatrice della manifestazione assieme a Raffaello Mariani,
responsabile regionale per la Romagna, "la concentrazione di lunedì non avrà
nulla a che vedere con i partiti. Ho chiesto il permesso alla questura
-dichiara la faentina- come cittadina privata, poiché molti ravennati,
estranei alle logiche di partito, mi hanno detto di avvertirne il bisogno".

Raggi pertanto assicura che se si presenterà qualcuno con una croce celtica
o una bandiera della Repubblica sociale italiana o anche una qualsiasi
bandiera di partito sarà lei personalmente ad allontanarlo, perché "la
sicurezza - dice- è per tutti, anche per gli stranieri che si comportano
bene", salvo poi ricordare che "il crimine ultimamente è dato dagli
stranieri, soprattutto i maghrebini" e precisare che quelli di Forza Nuova
"non sono razzisti contro gli stranieri in generale, ma la maggior parte di
loro viene qua per approfittarsi del buonismo di certe amministrazioni
politiche e per vivere delinque".

Al fine di promuovere la manifestazione è stato creato su Facebook l'evento
"Fiaccolata per la sicurezza: 2297 gli invitati, ai quali gli organizzatori
si sono rivolti con un appello: "Romagnoli, non deludeteci, facciamo capire
che siamo stanchi di questa situazione di instabilità, di insicurezza! Basta
farci deridere, iniziamo a scendere in piazza, a farci sentire, partendo
dalla pretesa di più sicurezza per tutti noi!".

Quella di lunedì sarà pure una manifestazione prima di simboli, "al di fuori
della bandiera italiana", come garantiscono gli organizzatori, ma dando
un'occhiata al profilo Facebook di Pietro Lisanti, responsabile FN Ravenna,
è difficile non avanzare qualche ragionevole sospetto.

Il ventiquattrenne ravennate si è sentito in dovere di ricordare il 25
aprile con un post nel quale dimostra di farsi beffa della suddetta legge
del 20/6/1952: "Mentre l'Italia celebra la "liberazione" -scrive Lisanti- io
voglio rendere onore ai veri eroi, quelli che non hanno tradito, che hanno
preferito combattere e morire per la Patria e il suo onore piuttosto che
vivere sotto l'occupazione straniera.

Oggi lei (la bandiera della Repubblica sociale italiana ndr) sventolerà
fiera davanti casa mia per dimostrarvi cari porchigiani, che potete
festeggiare quanto volete, ma non avete ancora vinto!!!" Seguono gli
immancabili "W l'Italia! W il Duce! W la Rsi!".

La Raggi, garantista del tono incolore della manifestazione di Ravenna,
commenta il post del collega: "Onore alla Rsi. Onore anche a te, camerata
Pietro!".






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