[Redditolavoro] NON C'E' PIU' TEMPO: ALLA LOTTA!

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Wed Mar 21 12:33:49 CET 2012


*Rassegna comunicati del PCL*

PER UNA GRANDE MANIFESTAZIONE DAL BASSO
CONTRO LE POLITICHE DA MACELLERIA SOCIALE DEL GOVERNO MONTI

(19 Marzo 2012)

Sin dalla nascita del Comitato NO DEBITO il Partito Comunista dei
lavoratori e’ stato tra i suoi promotori sia a livello nazionale che
locale, per questo fa un appello a tutti i lavoratori, alle donne, ai
precari, ai pensionati agli immigrati, ai suoi iscritti e militanti a
partecipare alla manifestazione nazionale indetta per il 31 Marzo a Milano.
Deve essere una manifestazione di massa, dal basso contro le politiche di
macelleria sociale che il Governo Monti sta portando avanti con l’appoggio
parlamentare dei partiti del centro destra e del centro sinistra,
espressione dei poteri forti del nostro paese, banche, finanza,
CONFINDUSTRIA e chiesa.
Le misure adottate da questo governo mirano alla cancellazione dei diritti,
come l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, diritti conquistati attraverso
decenni di lotta della classe operaia. Si cancellano diritti ed allo stesso
tempo si vuole fare pagare questa crisi alle classi meno abbienti. Una
crisi mondiale, creata dalle banche e dalla finanza che anziche’ venir
colpite dalla manovre economiche vengono premiate. Manovre che invece
colpiscono i lavoratori ed i pensionati.
Tagli su tagli, salari bloccati da oltre 15 anni, meno soldi agli enti
locali che tagliano scuole, trasporti e sanita’.
Continuiamo ad assistere alla chiusura di molti stabilimenti, ai
licenziamenti, all’aumento della Cigo ma soprattutto della Cigs e della
cassa integrazione in deroga. Questo avviene non soltanto perche’ le
aziende falliscono ma perche’ queste spostano la loro produzione in Paesi
in cui il costo del lavoro e’ basso a causa dello sfruttamento dei
lavoratori.
Mentre a pagare sono sempre gli stessi, continuano invece i finanziamenti
per armi, il nostro paese e’ il primo produttore al mondo in questo
mercato. Armi che sicuramente non servono a migliorare le condizioni
economiche e sociali, ma che invece hanno lo scopo di salvaguardare gli
interessi imperialisti.
E’ ora di dire basta. E’ ora di dare una risposta concreta. E’ ora di
mobilitarci.
Per questo noi promuoviamo ed invitiamo a partecipare alla manifestazione
del 31 marzo, non come atto finale, ma come tappa di un percorso
transitorio, che rovesci lo status quo.

Per questo rivendichiamo:

- il debito non va pagato: lo paghi chi l’ha creato (banche, finanza,
CONFINDUSTRIA e chiesa)
- la nazionalizzazione delle banche e delle assicurazioni sotto controllo
operaio salvaguardando i piccoli risparmiatori.
- Il controllo operaio sulla produzione, attraverso l’abolizione del
segreto commerciale e l’apertura di libri contabili
- la nazionalizzazione dei grandi gruppi capitalistici dell’industria, come
la Fiat
- un grande piano di opere sociali di pubblica utilita’ e non invece opere
inutili e dannose come la Tav o il ponte sullo stretto.


Partecipiamo numerosi alla manifestazione del 31 Marzo a Milano,
partenza del corteo ore 14 dalla Università Bocconi


GENERALIZZARE LO SCIOPERO DI GENOVA.
SOLO LA FORZA OPERAIA PUO' SBARRARE LA STRADA AL GOVERNO.

(19 Marzo 2012)

Il governo Monti vuole completare la controriforma sociale degli ultimi 30
anni con la liquidazione di fatto dell'articolo 18.
Occorre una risposta operaia e di massa tanto radicale quanto è l'attacco
subito. Lo sciopero operaio di Genova contro il governo apre la via a tutti
i lavoratori italiani.

La CGIL non può regalare a Monti ciò che ha negato a Berlusconi, al solo
fine di coprire il PD. Non può accettare alcuna forma di manomissione
dell'articolo 18, perchè il diritto al reintegro per chi è stato licenziato
illegittimamente non è negoziabile, e va semmai reso universale. Tanto meno
può subire passivamente una provocazione del governo, limitandosi al
distinguo, come ha fatto sulle pensioni.
La CGIL ha il dovere di imporre l'altolà al governo e al padronato con
l'unico linguaggio che capiscono: quello della lotta radicale e della forza
di massa.

La ribellione sociale è l'unico evento che il governo teme, perchè è
l'unico che può sbarrargli la strada. Per questo Monti cerca la complicità
dei sindacati o almeno la loro passività.
Per questa stessa ragione la CGIL ha il dovere di negargliele,
intraprendendo una lotta vera: non per testimoniare un dissenso. Ma per
vincere.

Nei prossimi giorni una responsabilità storica graverà sul gruppo dirigente
della CGIL. Deve scegliere tra una vera risposta operaia e la
compromissione disastrosa in una disfatta. In mezzo al guado non potrà
restare.

Tutte le sinistre italiane debbono mettere la CGIL di fronte alle proprie
responsabilità, assumendosi le proprie. Solo rompendo col PD si può essere
credibili quando si chiede a Camusso di rompere con Monti. Perchè Monti si
appoggia sul PD e il PD si è votato a Monti e ai poteri che lo sostengono.
Di fronte all'attacco di Monti e della sua maggioranza all'articolo 18,
tutte le sinistre rompano col PD , a tutti i livelli, e stringano un fronte
comune di lotta. Di fronte alla massima linea di scontro tra capitale e
lavoro, non si può stare coi piedi in troppo scarpe. O di qua o di là.
E' l'ora della chiarezza agli occhi di tutti i lavoratori.

*MARCO FERRANDO *

portavoce nazionale del

*PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI*


 GIORGIO NAPOLITANO CONTRO I LAVORATORI

(20 Marzo 2012)



Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sentito nuovamente il
bisogno di schierarsi col governo e col padronato contro i lavoratori. Il
suo intervento ha un solo scopo: premere sulla CGIL per imporle la
capitolazione sull'articolo 18. Un Presidente della Repubblica che sostiene
di fatto la cancellazione del diritto al reintegro di un lavoratore
ingiustamente licenziato smentisce una volta di più la propria pretesa
neutralità istituzionale e conferma il proprio ruolo filopadronale.
Peraltro dal 1956 ungherese ai giorni nostri Giorgio Napolitano ha sempre
mostrato una coerenza incontestabile: si è sempre schierato contro gli
operai. Non dovrà dunque sorprendersi se un numero crescente di operai
inizierà a contestarlo come è avvenuto in Sardegna.

*PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
*


PER UNO SCIOPERO GENERALE PROLUNGATO

(20 Marzo 2012)

In tutta Italia centinaia di migliaia di lavoratori metalmeccanici sono
scesi in sciopero contro il governo Monti a difesa dell'articolo 18. Questi
scioperi chiedono a Susanna Camusso una cosa semplice: respingere ogni
manomissione di un diritto fondamentale, e promuovere un vero sciopero
generale per sbarrare la strada al governo. Camusso deve scegliere in
queste ore tra questa domanda operaia e la capitolazione al governo , tra
la tutela del lavoro e la tutela del PD, tra la propria dignità e
l'obbedienza a Napolitano. In mezzo al guado non potrà restare.
Il PCL e i suoi militanti operai sono impegnati in tutta Italia
nell'allargamento degli scioperi, con la parola d'ordine dello sciopero
generale prolungato. L'unico mezzo che può sbarrare la strada al governo. E
a compromissioni scellerate. Facciamo appello a tutte le sinistre perchè si
battano unitariamente per questa prospettiva. Invece di coprire Susanna
Camusso( e il PD) col silenzio della diplomazia (SEL) o con dissensi
letterari (FDS).

*PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
*

*http://www.pclavoratori.it  -  info a pclavoratori.it*

*SEZ. PROV. DI BOLOGNA*

*http://sites.google.com/site/pclbologna  -  pcl.bologna a virgilio.it
*
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